«Prima di convertirsi al cristianesimo i romani erano tutti atei illuministi che accettavano o quantomeno tolleravano i culti stranieri.» Druidi, seguaci di Bacco, manichei, zoroastriani, decine di appartenenti a religioni orientali, tutti brutalmente uccisi: «Avrei qualcosa da ridire». #meme #storia
Al bar ordinò da bere: aveva sete, dopo essersi macinato chilometri di deserto, e la sua gola reclamava della buona vodka fresca. E poi, l'alcol gli avrebbe alleggerito i nervi. Nella tasca sinistra teneva la pistola con cui aveva ucciso quel bastardo di Nicholson. Lo aveva portato in una zona poco trafficata, senza carri, e gli aveva sparato in bocca. Non che fosse molto vivo... #incipit #storia
L'elicottero si schiantò al suolo cinque minuti prima delle 19, quando la notte era ormai calata da un'ora (si era in autunno inoltrato) e i contadini avevano smesso di lavorare. A guidare l'elicottero era Francine LeVille, riccona di origini francesi che aveva deciso di sorvolare quasi tutto il Maine occidentale, portandosi dietro una pistola... #incipit #storia
L'avvocato che riuscì a salvare Wildom dalla prigione aveva cinquant'anni, puzzava di birra e aveva due occhi grigi che ispiravano simpatia. Si era messo in affari molto tempo prima, a quasi trent'anni, e quasi sempre le giurie restavano affascinate dalla sua parlantina, dalle prove che portava in tribunale, sicché tutti finivano per dargli ragione... #incipit #storia
I fratelli Truman avevano la reputazione di essere una delle peggiori bande del deserto... ed era assolutamente vero: armati di pistole e coltelli, arrivavano a scorticarti pur di prenderti i soldi. Molti li temevano, e molti altri li volevano spedire all'Inferno, guadagnandosi così una buona nomea. Il cowboy Michael Prus era tra questi... #storia #incipit
Superò il confine con il Nevada alle 16:32 di quel giorno afoso. In bocca teneva una sigaretta, ma era spenta. E le sue mani erano ancora insanguinate. Si era lasciato alle spalle il Minnesota da tredici ore, aveva fatto rifornimento in molti posti lungo la strada e mai, neanche quando la vista gli si andava offuscando, si era fermato. Era successo un incidente... #incipit #storia
Il giornale di Rouglas City, Vermont, aveva, oltre che la sezione dedicata ai crimini e alle pubblicità, un angolino in cui ogni due settimane veniva pubblicato un racconto inedito, breve e illustrato. Era la parte più dispendiosa, per lo staff, sia in termini di tempo che di denaro, ma era anche il principale motivo per cui la gente ancora comprava quel pezzo di carta rosa... #incipit #storia
Lizzy mi ha chiesto cosa faremo adesso. Le ho risposto che andrà tutto bene, non preoccuparti tesoro, staremo sicuramente meglio. Ma è una bugia e lo sa pure lei. Tutto nella nostra vita va male, da quando è accaduto... "l'incidente". Passiamo le serate a bere vino, forse un po' troppo, ascoltando musica o guardando serie TV. A pranzo restiamo in silenzio... #incipit #storia
La sera del Quattro luglio erano tutti giù al lago, ed erano tutti ubriachi. Anche Milly, che di solito non si avvicinava neanche per sbaglio agli alcolici, pareva leggermente brilla: parlava a ruota libera e gesticolava quando si metteva a parlare. «Così gli ho suggerito di andarsene a fanculo» disse, per poi scoppiare a ridere sulla sua sedia. Poi continuò... #incipit #storia
Mark Campbell non restava mai sveglio oltre le undici, nonostante avesse sessantadue anni e non fosse un bambino. Si metteva a dormire a quell’ora per una sorta di istinto, una voce interiore che diceva che il mondo sarebbe andato alla malora se avesse lasciato anche solo per un secondo in più la luce accesa, se avesse obbedito all’impulso di leggere troppe pagine di quel libro...#incipit #storia
Alla vista della pistola le sue gambe divennero molli, e il suo cuore smise di battere. Alzò lentamente le mani. «N-non c'è bisogno di arrivare a tanto...» cominciò. La sua voce tremolava, e aveva la sensazione che presto l'urina gli avrebbe macchiato i pantaloni. Si trovavano nel profondo dei boschi, dove nessuno avrebbe potuto sentire lui o lo sparo... #incipit #storia
La domenica mattina August portò il figlio Gary a pescare al lago che s’era presumibilmente ghiacciato, almeno in parte. Pescare era sempre stata una sua grande passione, un hobby che aveva coltivato col suo vecchio, e adesso che il bambino aveva l’età giusta per raccogliere pesci grandi quanto (sperava) un mattone, voleva trasmettergli questo interesse. Gary aveva otto anni... #incipit #storia
L'assassino si presentò a casa di sir Connor entro le undici di mattina. Era un uomo di media statura, con carnagione olivastra (dovuta ai suoi continui viaggi in mare aperto) e occhi scuri. Possedeva quel portamento tipico dei gentiluomini inglesi... solo che lui aveva smesso di esserlo il giorno prima, quando aveva commesso quell'omicidio... #incipit #storia
Avevo guidato per tutto il giorno sotto il sole cocente dell'Arizona, in compagnia del cadavere di Margaret e del mio fucile. Durante il tragitto mi ero fermato poche volte a fare benzina, ed ero sempre stato prudentissimo. Una volta un tizio aveva sentito un odore strano, aveva iniziato a fare troppe domande, era diventato curioso, capite, e ho dovuto sparargli alla testa... #incipit #storia
Lo zio Josh arrivò cinque minuti prima delle sei. Stava iniziando a fare notte - era pieno inverno, sebbene non avesse nevicato - e Bart, agricoltore di quarant'anni, era rimasto fuori a zappare nell'orto dietro casa. Quando vide la macchina di suo fratello, verde scuro e con le gomme sporche, gettò a terra la zappa e corse verso di lui. Josh schiacciò il freno... #incipit #storia
Si incontrarono al parco vicino alla banca. Quel giorno Stewart indossava un'anonima camicia bianca, e sulla testa teneva un anonimo capello grigio. Portava degli occhiali tondi, nerissimi, e si era tagliato i capelli, al punto da renderli cortissimi. Sul naso aveva dei baffi finti che riuscivano, in qualche modo, a nascondere la sua identità... #incipit #storia
Appresi che l'uomo che avrei dovuto uccidere si chiamava Phil Dugan, e che abitava al 114 di Dollis Street. «In quel covo di puttane?» chiesi. Era in effetti il quartiere peggiore dell'intera città. «Tu fa' il lavoro e basta» mi zittì Rufus, il topo che mi aveva assodato. In quel momento eravamo davanti casa sua, un cottage vecchio stile. «Uccidilo e fammi felice.» #incipit #storia
L'esercito, composto perlopiù da adolescenti, s'era accampato su quella collinetta vicino alla cittadina, coperta di alberi e muschio. Erano tutti stanchi e tristi, eppure non volevano mollare; sapevano che se l'avessero fatto tutto sarebbe stato perduto. La guerra era iniziata molti anni prima, quando il Paese nemico aveva rapito la figlia del Sovrano... #incipit #storia
Dal 1987 fino al 1991 – gli anni della mia adolescenza – feci parte, come molti altri miei coetanei, di una gang di finti criminali che pensavano di essere fighi a imbrattare di spray le mura della scuola o a fumare erba vicino alla discoteca. Non sono un tipo attaccabrighe, sia ben chiaro, ma anch’io ho gli ormoni, che cavolo. Naturalmente i miei non sapevano niente... #incipit #storia
Il ragazzo osservava la palla di neve che teneva in mano. Era piccola, e all'interno v'era un giardino in miniatura, con terreno bianchissimo e casetta rossa. L'aveva acquistata alcuni minuti prima in un negozietto, e già pensava di metterla in soggiorno, una volta tornato a casa. Improvvisamente, un'ombra lo coprì, e qualcuno chiese: «C'è posto, sulla panchina?» #incipit #storia