Uomo di 19 anni

1 settimana fa

La bottega di Tehir

La bottega di Tehir

Nel mio quartiere c’è una bottega unica, appena scesi alla piccola stazione, a sinistra della piazza potrete notare questo piccolo negozio senza insegna e colmo di biciclette.

La bottega in questione non ha orari esposti e nemmeno un sito internet, capite se il negozio è aperto o no grazie a Viola, la cagnolina bianca del proprietario che gira libera tra le biciclette quando il negozio è aperto.

Viola sta sempre senza guinzaglio e ascolta solo il suo padrone, ha delle persone preferite che saluta sempre e dalle quali cerca di rubare una carezza, ma se il suo padrone le dice di non muoversi, lei rimane ferma.

Ma non è soltanto l’insolito modo per capire se il negozio è aperto o meno a rendere questa bottega speciale, il fatto più importante è il negozio in se: è di fatto un negozio di biciclette, ma sono tutte biciclette “ricondizionate”.

Il proprietario di nome Tehir è nato a Samarcanda, ha perso da giovanissimo i genitori e quindi ha dovuto da subito trovare una professione per mantenersi: inizialmente vendeva ciò che trovava in giro cercando di strappare un buon prezzo, ma poco dopo la sua storia è arrivata al più grande mercante dì biciclette del Bazar di Samarcanda.

Il mercante prese Tehir sotto la sua custodia e lo crebbe come un figlio, gli insegnò tutti i trucchi del suo mestiere e una volta raggiunti i 18 anni gli diede qualche denaro e gli disse di partire verso l’Europa.

Tehir dopo un lunghissimo viaggio è riuscito a raggiungere l’Italia, qui dopo una serie di peripezie che non sto a raccontarvi è arrivato nella mia città. Come a Samarcanda, anche qui Tehir ha preso a riparare biciclette, passa con il furgone in discarica e con 50€ si accaparra 20 biciclette rotte, ad ognuna smonta ciò che ancora è utilizzabile e da quelle che erano 20 bici rotte ne tira fuori 7/8 funzionanti.

Entrare nel suo negozio è un po’ suggestivo, perché bici e pezzi di bici sono accumulati in maniera caotica fino al soffitto, ma quel caos è solo apparente, basta chiedere ciò di cui hai bisogno che Tehir inizia a smontare la grande massa di biciclette come fosse un puzzle fino a tirare fuori ciò di cui ha bisogno.

Per capire la sua filosofia bisogna avere un guasto alla propria bici e 10 minuti liberi, tutti nel quartiere portano la propria bici da Tehir, perché per i danni minori non chiede nessun soldo, se invece deve cambiarti il pezzo, ti chiede solo il valore del pezzo stesso. Nei 10 minuti in cui mette la toppa alla camera d’aria bucata Tehir è solito raccontare la sua storia e le sue idee: “la bici è tutto l’ingegno dell’uomo convertito in metallo, comprarla nuova ogni volta invece che ripararla è il più grande insulto che si possa fare verso l’umanità” oppure “questi rottami arrugginiti valgono più di certe persone” e poi ancora “queste ruote mi hanno danno da mangiare a me che ci lavoro e lo danno pure a voi che le usate per andare a lavoro e non vogliono nulla in cambio”.

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4 commenti

@Lagertha_

12 giorni fa

In un mondo normale questo starebbe nei virali, ma qua siamo su insegreto. Molto bello comunque 🙂

+1 punto

@Novabb

12 giorni fa

È un libro?

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