@MotherMonster

Buon pomeriggio gente! Corre l'anno 1314 e Dante ha appena pubblicato l'Inferno...

Voglio tornare a suonare il piano dopo 6 anni. Non mi ricordo niente. Farò fatica già da questo, me lo sento

Buonasera amici del 15%

Non era mia intenzione traumatizzarla

Non so a voi, ma a me la percentuale di persone che ha detto "si" fa perdere la speranza nel genere umano

Dall'inizio della quarantena ho iniziato a dubitare di essere etero.
Ho un ragazzo da due anni e mezzo; io e lui abbiamo fatto elementari e medie assieme, e anche quando eravamo bambini lui mi ha sempre attirato un sacco. La storia di come ci siamo messi assieme non è importante.
Sta di fatto che a me i ragazzi (all'infuori di lui) non sono mai, mai, mai interessati. Al contrario, quando avevo 11/12 anni io e una mia (purtroppo ex) amica di due anni più grande di me ci siamo baciate, e abbiamo fatto anche altre cose che preferirei non dire (non perché siano strane, ma perché non sono ancora stata capace di "assimilarle"). A me lei piaceva davvero tanto, credo sia stata la mia prima vera cotta, tralasciando il mio ragazzo, con cui alla fine non ho praticamente mai parlato fino alla seconda media. Non credo neanche di poter considerare "cotta" il tipo di attrazione che avevo nei suoi confronti nel periodo prima di frequentarci e metterci assieme. 
Comunque, dopo l'esperienza (finita male) con questa mia amica pensavo di essere etero. Poi mi sono fidanzata e non mi sono posta il problema per un paio di anni, anche se, vedendo magari un ragazzo e una ragazza per strada, mi veniva spontaneo guardare la ragazza. Non ci facevo caso, ad ogni modo.
Credevo di non provare attrazione nei confronti degli uomini per il fatto di essere fidanzata con un ragazzo che amavo (e amo tuttora) alla follia, ma poi ho realizzato che, come ho detto prima, vedere un ragazzo in costume da bagno (faccio tuffi, vedo i nuotatori praticamente tutti i giorni) non mi faceva lo stesso effetto che vedere una ragazza in costume.

Onestamente non so come etichettarmi. Probabilmente, se non ci fosse lui, sarei lesbica. Il mio ragazzo è stata la prima persona con cui ho parlato di questa cosa, e grazie a lui ho acquisito più fiducia in me stessa, ho cambiato modo di vestire (so che può non sembrare molto, però mi sento più me stessa ora) e ho accettato anche alcuni dei miei "difetti" fisici.
A volte mi prende in giro, mi dice che "mi vesto e parlo come una lesbica" e dice che sono "la prima lesbica a stare con un uomo di sua spontanea volontà", ma ci ridiamo entrambi sopra, perché lui sa che io lo amo e io so che lui mi ama.

E niente, popolo di insegreto, siete le prime persone oltre a lui con cui condivido questi miei drammi. Grazie se siete arrivati fin qui. :)

Dall&#039;inizio della quarantena ho iniziato a dubitare di essere etero.
Ho un ragazzo da due anni e mezzo; io e lui abbiamo fatto elementari e medie assieme, e anche quando eravamo bambini lui mi ha sempre attirato un sacco. La storia di come ci siamo messi assieme non è importante.
Sta di fatto che a me i ragazzi (all&#039;infuori di lui) non sono mai, mai, mai interessati. Al contrario, quando avevo 11/12 anni io e una mia (purtroppo ex) amica di due anni più grande di me ci siamo baciate, e abbiamo fatto anche altre cose che preferirei non dire (non perché siano strane, ma perché non sono ancora stata capace di &quot;assimilarle&quot;). A me lei piaceva davvero tanto, credo sia stata la mia prima vera cotta, tralasciando il mio ragazzo, con cui alla fine non ho praticamente mai parlato fino alla seconda media. Non credo neanche di poter considerare &quot;cotta&quot; il tipo di attrazione che avevo nei suoi confronti nel periodo prima di frequentarci e metterci assieme. 
Comunque, dopo l&#039;esperienza (finita male) con questa mia amica pensavo di essere etero. Poi mi sono fidanzata e non mi sono posta il problema per un paio di anni, anche se, vedendo magari un ragazzo e una ragazza per strada, mi veniva spontaneo guardare la ragazza. Non ci facevo caso, ad ogni modo.
Credevo di non provare attrazione nei confronti degli uomini per il fatto di essere fidanzata con un ragazzo che amavo (e amo tuttora) alla follia, ma poi ho realizzato che, come ho detto prima, vedere un ragazzo in costume da bagno (faccio tuffi, vedo i nuotatori praticamente tutti i giorni) non mi faceva lo stesso effetto che vedere una ragazza in costume.

Onestamente non so come etichettarmi. Probabilmente, se non ci fosse lui, sarei lesbica. Il mio ragazzo è stata la prima persona con cui ho parlato di questa cosa, e grazie a lui ho acquisito più fiducia in me stessa, ho cambiato modo di vestire (so che può non sembrare molto, però mi sento più me stessa ora) e ho accettato anche alcuni dei miei &quot;difetti&quot; fisici.
A volte mi prende in giro, mi dice che &quot;mi vesto e parlo come una lesbica&quot; e dice che sono &quot;la prima lesbica a stare con un uomo di sua spontanea volontà&quot;, ma ci ridiamo entrambi sopra, perché lui sa che io lo amo e io so che lui mi ama.

E niente, popolo di insegreto, siete le prime persone oltre a lui con cui condivido questi miei drammi. Grazie se siete arrivati fin qui. :)...

Dall'inizio della quarantena ho iniziato a dubitare di essere etero. 
Ho un ragazzo da due anni e mezzo; io e lui abbiamo fatto elementari e medie assieme, e anche quando eravamo bambini lui mi ha sempre attirato un sacco. La storia di come ci siamo messi assieme non è importante. 
Sta di fatto che a me i ragazzi (all'infuori di lui) non sono mai, mai, mai interessati. Al contrario, quando avevo 11/12 anni io e una mia (purtroppo ex) amica di due anni più grande di me ci siamo baciate, e abbiamo fatto anche altre cose che preferirei non dire (non perché siano strane, ma perché non sono ancora stata capace di "assimilarle"). A me lei piaceva davvero tanto, credo sia stata la mia prima vera cotta, tralasciando il mio ragazzo, con cui alla fine non ho praticamente mai parlato fino alla seconda media. Non credo neanche di poter considerare "cotta" il tipo di attrazione che avevo nei suoi confronti nel periodo prima di frequentarci e metterci assieme. 
Comunque, dopo l'esperienza (finita male) con questa mia amica pensavo di essere etero. Poi mi sono fidanzata e non mi sono posta il problema per un paio di anni, anche se, vedendo magari un ragazzo e una ragazza per strada, mi veniva spontaneo guardare la ragazza. Non ci facevo caso, ad ogni modo. 
Credevo di non provare attrazione nei confronti degli uomini per il fatto di essere fidanzata con un ragazzo che amavo (e amo tuttora) alla follia, ma poi ho realizzato che, come ho detto prima, vedere un ragazzo in costume da bagno (faccio tuffi, vedo i nuotatori praticamente tutti i giorni) non mi faceva lo stesso effetto che vedere una ragazza in costume.

Onestamente non so come etichettarmi. Probabilmente, se non ci fosse lui, sarei lesbica. Il mio ragazzo è stata la prima persona con cui ho parlato di questa cosa, e grazie a lui ho acquisito più fiducia in me stessa, ho cambiato modo di vestire (so che può non sembrare molto, però mi sento più me stessa ora) e ho accettato anche alcuni dei miei "difetti" fisici. 
A volte mi prende in giro, mi dice che "mi vesto e parlo come una lesbica" e dice che sono "la prima lesbica a stare con un uomo di sua spontanea volontà", ma ci ridiamo entrambi sopra, perché lui sa che io lo amo e io so che lui mi ama.

E niente, popolo di insegreto, siete le prime persone oltre a lui con cui condivido questi miei drammi. Grazie se siete arrivati fin qui. :)