@Sator_Arepo

11/06/2023 alle 23:02

Il mio primo Gay Pride - Riepilogo e alcuni consigli

Il mio primo Gay Pride - Riepilogo e alcuni consigli

Ieri sono andato al Pride di Roma. È stato il mio primo Pride. Pensavo che ci sarei andato insieme alla mia migliore amica, solo noi due. Però mi sono ricordato di una mia altra amica che aveva detto di esserci già stata. Avevo paura a scriverle: in fondo mi stavo esponendo a una persona semisconosciuta. Magari avrebbe anche accettato di venire al Pride insieme a me, ma ci sarebbe stato il solito silenzio imbarazzante che rovina tutto.

Mi sono fatto coraggio, e alla fine le ho scritto. Alla fine io e altri ragazzi (eravamo 8 in tutto) abbiamo formato un gruppetto. Ci siamo pure scambiati i contatti.

Per una volta, ho sentito di far parte di una comunità. Magari non sono d'accordo con tutte le posizioni ideologiche della comunità LGBT, ma devi ammettere che, mentre sfilavo per il Centro di Roma, ho avvertito un forte senso di appartenenza a un gruppo. È una sensazione molto bella.

Per le vie della città c'erano striscioni, cartelloni, festoni, carri, musica. Se volete salvaguardare le vostre orecchie, io vi consiglio non stare attaccati ai carri. Io ho ancora la musica del Muccassassina nella testa...<br /> <br /> E poi, i tizi sui carri, che ve lo dico a fare...lì per lì ho pensato: "No, io non posso essere gay. Tutti i gay qui presenti sono dei fregni, non vedo un solo gay brutto. Io sono brutto, quindi non sono gay. <br /> Ovviamente sto scherzando (scherzo sulla parte "non sono gay perché sono brutto", ma sulla parte dei fregni non mento, è la verità ;-) )

Tra i vari carri, c'era anche quello dell'Ambasciata dei Paesi Bassi. A un certo punto, avevano messo 'Marechià' dei Nu Genea ad alto volume. Vedere degli olandesi che ballavano una canzone napoletana mi ha fatto spaccare in due dalle risate. <br /> <br /> <a href="https://youtu.be/N1FDkTO7D_0" target="_blank">https://youtu.be/N1FDkTO7D_0</a><br /> <br /> Il video della canzone

A un certo punto io e gli altri ci eravamo allontanati dalla parata. Per la strada c'era una suora. Ci ha chiesto perché fossimo così colorati, quindi le abbiamo spiegato che venivamo dal Pride. Non sapeva cosa fosse, perciò le abbiamo spiegato tutto. Ha mostrato dubbi che tutte le persone presenti al Pride fossero non-etero, noi le abbiamo spiegato che gran parte è proprio non-etero. Ci ha successivamente chiesto se anche noi fossimo "non-etero", e la nostra risposta è stata "Abbastanza". Lei ha aggiunto di studiare psicologia all'università. Ci ha fornito una spiegazione all'acqua di rose delle teorie di Freud e di Jung sull'omosessualità: al solo sentir pronunciare "Freud diceva che" mi sono cascate le braccia. Io ho ascoltato le sue spiegazioni, poi ho asserito che molte delle loro opere sono superate e che bisognerebbe consultare studi più recenti. Ha parlato di 'omosessualità indotta dalle circostanze' (quella che si riscontra nelle carceri, nei collegi e, soprattutto, nei seminari ecclesiastici) e di 'omosessualità culturale' (ecco, questa non ho proprio capito cosa fosse). Insomma...se si è omosessuali si può cambiare, tanto che, convintissima, ha affermato "Voi, se volete, potete guarire". Le abbiamo spiegato che non ci sentiamo malati, non sentiamo il bisogno di guarire e ci amiamo così come siamo. Sia noi che lei sorridevamo. Può sembrare strano, ma ci sono stati molto rispetto reciproco, tranquillità e tolleranza in questo dialogo. <br />

Tra i vari sponsor dell'evento c'era pure Durex. Un carro distribuiva preservativi gratis. A un certo punto una donna mi fa segno di avvicinarmi e mi riempie le mani di preservativi. E niente, me li ritrovo a casa - ben nascosti affinché i miei genitori non li trovino - , ma tanto sono sicuro che li lascerò scadere...

• Niente bandane colorate (non so se vale anche per le ragazze ma, almeno per me, è conveniente non essere associato alle varie pratiche s3ssu4li indicate dal codice Hanky)<br /> <br /> • Se non volete essere ripresi o finire su qualche giornale, evitate di stare avanti alla parata, soprattutto a inizio sfilata. È lì che saranno tutte le TV e i fotografi. Io, ad esempio, sono stato fotografato (sempre senza il mio esplicito consenso, ma vabbè) per tre volte. Credo di essere finito su qualche telegiornale...<br /> <br /> • Chiedi a un amico di venire insieme a te. Più siete e meglio è (anche se così sembra un'0rg1a)<br /> <br /> • Non sempre i genitori sono disposti a far andare i propri figli al Pride. E, per molti, rendere pubblico il fatto di essere andati a un Pride implica un coming out involontario con i propri parenti. Se non sei maggiorenne, i tuoi genitori avranno sempre l'ultima parola sulle tue azioni e potrebbero impedirti di andare al Pride. In questo caso, valuta bene se andare o meno. In caso puoi dire uan bugia, ma valuta ogni possibile scenario. Pianifica con minuzia ogni singolo dettaglio della tua bugia per non farti scoprire. Creati una specie di alibi, concorda la stessa versione con i tuoi amici. Lo so, non c'è nulla di male nell'andare a un Pride, ma in certi ambienti la pressione sociale è tanta. E ricorda: se salti il Pride della tua città, il prossimo sarà solo tra un anno.<br /> <br /> • Un piccolo consiglio: quando sentite che la vostra omofobia interiorizzata/riluttanza innata/introversione acquisita (o quello che è) vi impedisce di fare anche la più semplice e sciocca delle cose, immaginatevi Ru Paul - o chi per lxi - che vi prende a schiaffi in faccia ogni qualvolta che un dubbio vi assale, e così finché non portate a termine quella cosa che vi eravate prefissati di fare. E se dovesse andare male, ricordate che un rimorso è meglio di un rimpianto.<br /> <br /> • Se prendete parte al Pride di una grande città, di sicuro ci saranno molte celebrità sui carri. Portate un pennarello indelebile e un quadernino/una borsa di tela/una maglietta bianca: potreste ottenere un autografo dal vostro idolo. <br /> <br /> • Concordate in precedenza un punto di ritrovo per il vostro gruppo. Il luogo dell'appuntamento è sempre gremito, e trovarsi potrebbe richiedere un sacco di tempo. Io per trovare i miei amici in piazza ho impiegato 15/20 minuti. Presentatevi sul luogo dell'appuntamento con un quarto d'ora di anticipo.<br /> <br /> • Tenete sempre d'occhio il sito web/gli account social del Pride più vicino. È sempre meglio essere informati su eventuali cambi di percorso o di orari.

COSA PORTARE CON SÉ <br /> • Crema solare (se vi scottate facilmente al sole)<br /> <br /> • Occhiali da sole<br /> <br /> • Qualcosa di colorato (un capo d'abbigliamento arcobaleno, un ventaglio, un parasole, anche del makeup variopinto)<br /> <br /> • Scarpe comode<br /> Il percorso è lungo e c'è da camminare. Ad esempio, il percorso della parata del Pride di Roma va da Piazza della Repubblica a Piazza Venezia, passando per il Colosseo. Sono circa 10 km a piedi. <br /> <br /> • Un po' di soldi contanti (se vi viene fame o sete, ci sono dei chioschetti per la strada, inoltre alcuni stand vendono spille, bandierine LGBT+ e gadget vari)<br /> <br /> • Borsello/Sacca/Zainetto <br /> <br /> • Una borraccia piena d'acqua e uno snack<br /> <br /> Di solito, le persone sui carri sono così gentili da distribuire alcune bottigliette d'acqua ai manifestanti. Purtroppo, però, non ci sono abbastanza bottigliette per tutti. Se finite l'acqua, fermatevi a una fontanella per riempire la vostra borraccia. Fa caldo e il percorso della parata è lungo, quindi non conviene restare disidratati.<br /> <br /> • Fazzoletti, salviette, igienizzante per le mani (io sono un maniaco del pulito e non sopporto la sensazione di unto sulle mani, quindi ho sempre un tubetto di gel disinfettante nello zaino)<br /> <br /> • Deodorante spray (va bene essere strasudati, ma se siete maleodoranti, siete anche inapprocciabili, e al Pride ci si va soprattutto per conoscere gente nuova: altrimenti perché distribuire preservativi gratis?)<br /> <br /> • Spray antizanzare (le zanzare sono un'altra brutta conseguenza del fatto che i moti di Stonewall siano avvenuti a giugno)<br /> <br /> • Moltissima apertura mentale<br /> Ognuno è come è e nessuno può giudicare. Vedrai persone vestite con un paio di jeans e una t-shirt e altre in perizoma, ma questo non è un motivo valido per ridere di qualcuno o puntare il dito. Rispetta tutti i presenti, accetta la diversità altrui e, soprattutto, divertiti. Ricorda che noi siamo già "gli altri" per qualcuno di esterno. <br />

+4 punti
4 commenti

@Lulaina

2 anni fa

Non sapevo se andarci o no. Alla fine no ahaha

0 punti

@james2

2 anni fa

Troppo lungo, comunque dato che sono bravo a trovare gli errori ti correggo una frase: “ Le abbiamo spiegato che non ci sentiamo malati, non sentiamo il bisogno di guarire “. Non sentirsi malati non equivale automaticamente a non essere malati. Non sentire il bisogno di guarire non significa non stare male. Giusto per dire che queste argomentazioni

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@Vitupero

2 anni fa

Bella merda

-2 punti