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16/05/2024 alle 13:38

I santi di oggi 16 maggio:

I santi di oggi 16 maggio:

nome Sant'Ubaldo di Gubbio- titolo Vescovo- nascita 1084, Gubbio- morte 16 maggio 1160, Gubbio- ricorrenza 16 maggio- Canonizzazione 1192- Santuario principale Basilica di Sant'Ubaldo- Attributi bastone pastorale- Patrono di Gubbio, Barchi, Vaiano (frazione di Castiglione in Teverina), Passo di Treia (in provincia di Macerata)- Ubaldo nacque a Gubbio intorno al 1085. Orfano di entrambi i genitori, venne educato da uno zio molto religioso, il quale tuttavia ostacolò il suo progetto, manifestato quando aveva quindici anni, di ritirarsi a vita solitaria; gli consentì, però, di associarsi ai canonici di San Secondo. Ordinato nel 1114 sacerdote dal vescovo Giovanni, Ubaldo intraprese r opera di riforma della chiesa ritirandosi, come già aveva fatto san Pier Damiani, nel monastero di Fonte Avellana. A Gubbio fece ritorno nel 1129 per reggere come vescovo la diocesi su preciso ordine dello stesso papa Onorio II. Gubbio era allora una città piuttosto inquieta, divisa da feroci discordie che contrapponevano fazione a fazione, casato a casato. E sulle strade cittadine spesso correva il sangue. 11 vescovo Ubaldo si offrì a fare da paciere e un giorno mise a repentaglio la propria vita nel tentativo di sedare una delle tante violente sommosse. Si era gettato tra i contendenti supplicandoli di desistere, ma era stato travolto. Solo quando gli eugubini si accorsero d'averlo lasciato malconcio sul terreno, posero fine alla rissa, preoccupati della sorte del loro vescovo e pentiti della loro insensatezza. Da quel giorno gli animi si calmarono. Ubaldo, amato dal popolo perché era sempre pronto a difenderlo dall'arroganza dei potenti, resse la città per oltre trent'anni, salvandola dalla distruzione minacciata da Federico Barbarossa. Come papa Leone aveva fatto con Attila, il vescovo Ubaldo andò incontro all'imperatore, armato solo della forza della fede e del prestigio della sua dignità episcopale. Barbaross, colpito da tanto coraggio, mutò proposito e risparmiò la città. Ubaldo morì il 16 maggio 1160. Trent'anni dopo sull'onda della sincera venerazione tributata degli eugubini al loro santo vescovo eletto anche a patrono della città. Ubaldo venne incluso nell'albo dei santi. MARTIROLOGIO ROMANO. A Gubbio in Umbria, sant’Ubaldo, vescovo, che si adoperò per il rinnovamento della vita comunitaria del clero.

nome San Simone Stock- titolo Sacerdote carmelitano- nome di battesimo Simon Stock- nascita 1165 circa, Aylesford, Inghilterra- morte 16 maggio 1265, Bordeaux, Francia- ricorrenza 16 maggio- Santuario principale Cattedrale di Bordeaux- Attributi scapolare, libro della regola, fiamma- Patrono dell'Ordine Carmelitano- Nacque ad Aylesford nel 1165 circa, Simone Stock scelse di entrare a far parte dell’Ordine Carmelitano. Fu proprio in quest’ordine che riuscì ad ottenere l’importante carica di priore generale ed oggi è considerato il protettore dei Carmelitani. Secondo alcune testimonianze Simone Stock, all'età di soli dodici anni, decise di ritirarsi sotto una quercia come eremita, dopo essersi allontanato dalla casa in cui viveva con i genitori. Questo episodio fu molto importante perché spiega l’origine del nome. Stock potrebbe derivare infatti dalla lingua inglese antica e potrebbe significare tronco d’albero. La scelta di entrare a far parte dell’Ordine Carmelitano fu presa da Simone Stock dopo un pellegrinaggio in Terra Santa. Per portare a compimento questo desiderio, egli decise di terminare i suoi studi a Roma e di diventare un sacerdote. La carica di priore generale dell’ordine gli fu assegnata nel 1247 ed a lui si deve la riforma della regola dei Carmelitani, che con lui diventò un ordine mendicante. Il culto di San Simone Stock prese piede nel XV secolo, quando nei Paesi Bassi iniziò a diffondersi una testimonianza – ritrovata su un antico documento – di una visione della Madonna che lo stesso Simone Stock avrebbe avuto durante una serata di preghiera intensa alla Vergine Maria. Durante la visione la Madonna gli rivelò il privilegio che avrebbero avuto coloro che sarebbero morti con lo scapolare indosso: il sabato successivo alla data della loro morte non avrebbero più sofferto le pene del purgatorio. Morì nel 1265, durante una visita al convento carmelitano di Bordeaux. MARTIROLOGIO ROMANO. A Bordeaux nella Guascogna, in Francia, beato Simone Stock, sacerdote, che fu dapprima eremita in Inghilterra e, entrato poi nell’Ordine dei Carmelitani, ne fu in seguito mirabile guida, divenendo celebre per la sua singolare devozione verso la Vergine Maria.

nome Sant'Andrea Bobola- titolo Martire- nome di battesimo Andrzej Bobola- nascita 13 novembre 1591, Sandomir, Polonia- morte 16 maggio 1657, Janów Poleski, Polonia- ricorrenza 16 maggio- Beatificazione 30 ottobre 1853 da papa Pio IX- Canonizzazione 17 aprile 1938 da papa Pio XI- Attributi palma del martirio- Patrono di Polonia- Andrea nacque in una famiglia della piccola nobiltà polacca a Sandomir nel Palatinato e dopo aver frequentato gli studi presso le scuole dei gesuiti a Vilna (l'attuale Vilnius capitale della Lituania, ma allora facente parte della Polonia`) entrò nel loro noviziato in quella stessa città, nel 1611. Fu ordinato prete nel 1622, poi inviato come pastore della chiesa di Nieswiez, alla quale era collegata la scuola dei gesuiti. Dopo un breve ma efficace apostolato ritornò nella chiesa di S. Casimiro a Vilna, dove la sua predicazione fu molto apprezzata; anche il suo impegno presso le confraternite risultò fruttuoso. Tra questi gruppi di devoti scelse i suoi assistenti per le visite alle carceri e ai poveri. In seguito essi divennero catechisti e si prestarono eroicamente nella cura dei malati durante le epidemie del 1624 e del 1629. Nel 1630 fu mandato a Bobruisk, dove costruì la chiesa per i cattolici ivi residenti, che per scarsità di preti erano passati alla Chiesa ortodossa. Dal 1643 al 1649 godette di cattiva salute e dovette ridurre le sue attività. Nel frattempo cresceva l'ostilità verso i cattolici in generale e i gesuiti in particolare; nonostante il trattato d'Unione di Brest (1596), che cercava di ripristinare la coesistenza pacifica tra la Chiesa di Roma e quella russa, alcuni ortodossi, sostenuti da bande di cosacchi, miravano a vanificare l'accordo e a rimuovere i cattolici e le loro chiese dal territorio. I cosacchi, guidati dal potente e fanatico Bogdan Chmielnicki, fecero di tutto per forzare i cattolici ad abbandonare quella regione e dal 1655 le bande di Chmielnicki si impadronirono della maggior parte della Russia Bianca. In quello stesso periodo Andrea faceva ritorno a Vilna, proprio mentre veniva saccheggiata dalle truppe russe durante la guerra con la Polonia. Il territorio polacco divenne teatro di un conflitto cruento e sanguinario; i gesuiti dovettero abbandonare chiese e collegi e trovare rifugio nella regione paludosa della Podlaska, dove il principe Radziwill li accolse nella sua residenza a Pinsk. Là Andrea si adoperò per incoraggiare i polacchi perseguitati a rimanere saldi nella fede e nella fedeltà a Roma. Tutti erano a conoscenza dei suoi successi, ma non mancarono alcuni che tentarono di sabotare i suoi sforzi organizzando contro di lui anche bande di teppisti. Pinsk fu presa nel 1657. Dopo aver massacrato ebrei e cattolici a janow i cosacchi catturarono Andrea nelle vicinanze di Peredil (tutti questi luoghi sono a oriente di Varsavia e a sud di Vilna). I patimenti che dovette soffrire Andrea fanno del suo martirio uno dei più crudeli della storia, come confermato da esami medici postumi. Volendo costringerlo a rinnegare il cattolicesimo i cosacchi lo frustarono, lo legarono a cavalli e lo trascinarono fino a Janow; qui lo distesero su un tavolo da macellaio strappandogli la pelle dal corpo e praticandogli fori nelle palme delle mani; gli conficcarono un punteruolo nel torace e infine lo uccisero con un colpo di spada. Dietro a tutta questa crudeltà sembrava esserci il desiderio di macellarlo come un maiale. Di lì a poco arrivarono i polacchi, troppo tardi per salvarlo ma in tempo per raccogliere il suo corpo e portarlo nella chiesa locale e seppellirlo a Pinsk. Nel 1808 il suo corpo fu traslato a Polozk (Bielorussia) e nel 1922 i bolscevichi portarono le reliquie in un museo di Mosca. Nel 1730 il corpo era stato esaminato e trovato incorrotto. Nel 1923 due gesuiti statunitensi richiesero il suo corpo a nome di Pio XI. Portato a Roma fu riesaminato: si potevano ancora vedere i segni delle torture. Andrea fu beatificato nel 1853 e canonizzato nel 1938. Il suo corpo è stato restituito alla Polonia e ora si trova nella chiesa dei gesuiti a Varsavia. È venerato come apostolo della Lituania e patrono della Polonia. MARTIROLOGIO ROMANO. A Janów presso Pinsk sul fiume Pripjat in Polonia, sant’Andrea Bobola, sacerdote della Compagnia di Gesù e martire, che si adoperò strenuamente per l’unità dei cristiani, finché, arrestato dai soldati, diede con gioia la più alta testimonianza della fede con l’effusione del suo sangue.

nome San Brendano di Clonfert- titolo Abate- nascita 460 circa, Tralee, County Kerry, Irlanda- morte 580 circa, Clonfert, Irlanda- ricorrenza 16 maggio- Santuario principale Bruges, convento della Poterie- Attributi raffigurato imbarcato con i compagni o con un pesce in mano- Patrono di balenieri, della diocesi di Kerry, della Marina degli Stati Unit- Brendano, nato nelle vicinanze di Tralee ed educato da Erc, vescovo di Kerry, si fece monaco e divenne abate operando prevalentemente nell'Irlanda occidentale e fondando molte abbazie: le principali sono Clonfert (ca. 559), Annadown, Inishadroun e Adfert. La fama della sua persona e delle sue fondazioni riceve conferma persino dall'esistenza di un monte chiamato Brandano, situato nella penisola di Dingle, il punto più a occidente dell'Europa. Si dice anche che abbia fondato abbazie in Scozia e nel Galles, e che si sia recato anche a Saint-Malo in Bretagna. Il suo culto fu molto diffuso nei paesi celti. Fu il famoso romanzo Navigatio Brendani a dare grande diffusione al culto. La deliziosa storia, scritta nella Germania del LX secolo da un monaco irlandese in esilio, ci parla di un viaggio per mare di un gruppo di monaci verso un'isola di sogno nell'Oceano Atlantico. L'anelito per un mondo "felice" è in parte tipico anche dei primitivi apocrifi cristiani e di leggende popolari irlandesi. Questi scritti continuano a offrire una lettura piacevole, descrivendo le varie avventure vissute dai monaci in viaggio: Giuda Iscariota è presentato come un esempio del dannato, mentre Paolo Irlandese, primo eremita, è un esempio del saggio; i numeri sono simbolici e i viaggi fantastici e meravigliosi coincidono con le feste dell'anno liturgico, declamate da un uccello: «In questo viaggio quattro stazioni sono state determinate per voi: il giorno della Cena del Signore deve essere celebrato con il sant'uomo; la Pasqua sull'isola, che in realtà è il dorso di un mostro marino; da Pasqua a Pentecoste con noi sull'Isola del Paradiso; Natale sull'isola di Ailbe fino alla festa di Maria alla Candelora. Al termine del settimo anno raggiungerai la terra che cerchi, ti fermerai là quaranta giorni e poi tornerai alla tua terra natale». Nel corso del viaggio ci si imbatte in balene, iceberg e vulcani. Alcuni particolari sono veri perché monaci irlandesi viaggiarono fino alle isole Fair Oer e all'Islanda, ma i dialoghi e molti altri elementi sembrano essere basati sull'affascinante immaginazione del narratore. La grande diffusione che ebbe questo racconto si può misurare dal fatto che sono stati conservati ben 116 manoscritti medievali di questo testo, sia in latino che in molte lingue volgari del Continente. MARTIROLOGIO ROMANO. In Irlanda, san Brendano, abate di Clonfert, fervido propagatore della vita monastica, del quale è celebre il racconto di una leggendaria navigazione.

nome San Pellegrino d'Auxerre- titolo Vescovo e martire- nascita III secolo, Auxerre, Francia- morte III secolo, Auxerre, Francia- ricorrenza 16 maggio- Canonizzazione pre canonizzazione- San Pellegrino è ricordato come primo vescovo e martire della Chiesa di Auxerre, città francese nella Borgogna, ed è protettore della Parrocchia di San Pellegrino Terme, a Bergamo. Nel 257 d.C. circa l'imperatore di Roma Valeriano emanò un editto che imponeva a vescovi, preti e diaconi di compiere sacrifici agli dei, altrimenti sarebbero stati esiliati. Inoltre proibì ai cristiani le assemblee di culto e con un secondo editto inasprì le pene a chi rifiutava il sacrificio . In questo clima ostile Papa Sisto II mandò un missionario in Gallia per evangelizzare e convertire al cristianesimo, in moda da rafforzare la religione ed espanderla il più possibile. Prima di intraprendere la sua missione Pellegrino fu consacrato vescovo quindi, assieme ad alcuni compagni, giunse dopo un lungo viaggio nella città di Auxerre e per ben 37 anni continuò la sua opera apostolica, riuscendo non solo a convertire tantissimi pagani al cristianesimo, ma costruendo persino una Chiesa dedicata a Gesù Cristo. Secondo le notizie la sua morte avvenne all'anno 304 d.C. e fu causata dal suo impegno a compiere la sua missione di evangelizzazione: dopo essersi recato in un tempio dedicato a Giove iniziò a predicare il Vangelo e fu dunque arrestato, imprigionato e torturato, e infine messo a morte per ordine dell'Imperatore Massimiano tramite decapitazione il 16 maggio del 304. Pare che i fedeli cristiani recuperarono il suo cadavere per dargli una degna sepoltura a Bouy, altra città nell'est della Francia, e sul luogo costruirono una chiesa, in seguito il suo corpo venne recuperato, trasportato a Parigi e le sue spoglie distribuite come reliquie in varie chiese. Grazie a Papa Leone III che nel 796 ne ottenne una da Carlo Magno, il culto di San Pellegrino si diffuse a Roma prima e nel resto d' Italia in seguito. MARTIROLOGIO ROMANO. Nel villaggio di Bouhy nel territorio di Auxerre in Francia, san Pellegrino, martire, venerato come primo vescovo di questa città.

nome San Possidio- titolo Vescovo- nascita IV secolo, Tebe, Grecia- Consacrato vescovo 397- morte 438 circa, Mirandola, Modena- ricorrenza 16 maggio- Incarichi ricoperti Vescovo di Calama (397-437)- Possidio deve la sua fama al fatto di essere stato il biografo del grande Agostino d'Ippona (28 ago.). Per gran parte della sua vita fu amico e compagno di Agostino e nel 397 fu nominato vescovo di Calama, diocesi della Numidia (Nord Africa). Tutto ciò che si sa della sua vita precedente è la nascita nell'Africa proconsolare e il discepolato presso Agostino a Ippona. Come vescovo dovette governare una diocesi travagliata dal donatismo e dal paganesimo persistente. Il donatismo era una forma di rigorismo scismatico che rifiutava di considerare validi i sacramenti conferiti dai traditores (coloro che erano giunti a consegnare — tradere — i libri sacri durante la persecuzione). Questo scisma durò un centinaio di anni dando vita a una Chiesa parallela con una propria gerarchia e liturgia. I suoi sostenitori più estremisti arrivarono a compiere atti di violenza e perfino attentarono, senza riuscirvi, alla vita di Possidio: il quale si vide riconosciuta la propria importanza come oppositore dello scisma da papa Innocenzo I (sinodo di Milevi del 416). Quando i vandali attraversarono il mare dalla Spagna all'Africa, conquistarono in breve tutta la Mauritania, la Numidia e l'Africa proconsolare, ad eccezione delle roccaforti di Cartagine, Citra e lppona, e qui, dopo la distruzione di Calama e della fondazione religiosa da lui realizzata, Possidio trovò rifugio. Passarono però pochi anni e, mentre i vandali erano alle porte della città, Agostino morì e il re ariano Genserico mandò in esilio Possidio e altri due vescovi. Possidio era ancora vivo nel 437, data in cui scrisse la Vita Augustini; morì non molto dopo, forse a Mirandola, in provincia di Modena. Fu «un discepolo leale e fedele» che ci ha mostrato la complessa personalità di Agostino nelle condizioni di vita quieta che aveva creato a vantaggio degli altri; la descrizione che ne fece ci dice molto della vita quotidiana del grande dottore della Chiesa in età avanzata: povertà; privazione del vino per chi avesse fatto giuramenti; pasto quotidiano preso con posate d'argento ma con stoviglie modeste; abiti e mobili privi di sfarzo ma decenti e non sciatti. La casa di Agostino era ospitale ma frugale; i preti dell'episcopio vivevano comunitariamente. Qualche volta Agostino giunse a fondere le posate per riscattare i prigionieri. Nel descrivere queste scene di vita Possidio ci mostra qualcosa di sé e del suo maestro: pur avendo alcuni limiti, la sua biografia di Agostino fu molto apprezzata per secoli. MARTIROLOGIO ROMANO. Commemorazione di san Possidio, vescovo di Guelma in Numidia, nell’odierna Algeria, che, discepolo e amico fedele di sant’Agostino, fu presente alla sua morte e ne scrisse una celebre biografia.

nome San Carantoco- titolo Vescovo e abate- nascita Irlanda- morte Cardigan, Galles- ricorrenza 16 maggio- Come molti altri santi celti, Carantoco era venerato in modo particolare in Irlanda, Galles, Cornovaglia e Bretagna; gli si attribuisce la costruzione di un'antica chiesa monastica a Carhampton nella contea di Somerset. La nuova edizione del Martirologio Romano riferisce che nacque in Irlanda e divenne abate e vescovo di Cardigan in Galles. In questa zona, come nelle altre tre aree celtiche già menzionate, gli furono dedicate molte chiese. Il villaggio di Crantok in Cornovaglia prende nome da lui, e la chiesa in esso situata risale al XVII secolo. In Bretagna una chiesa parrocchiale chiamata Caranted ci rimanda alla sua protezione e forse alla sua opera di fondatore, mentre in Galles è conosciuto con il nome di Carannog. Tutto ciò che di sicuro si può dire di lui è che fu monaco e vescovo, fondò molte chiese e monasteri durante le invasioni degli anglosassoni, in un periodo di rilevanti migrazioni celtiche verso vari paesi. I particolari realistici della sua vita vengono da fonti della Cornovaglia; Guglielmo Worcestre segnala l'esistenza di una cappella nei pressi di Padstow, dove veniva invocato contro i vermi «quando la gente beveva l'acqua da un pozzo che si trovava là». Lo studioso d'antichità Roscarrock parlava, nel xvii secolo, di una chiesa a lui dedicata, con sette cimiteri nei quali i parrocchiani convergevano ogni anno portando reliquie che venivano poste su pietre speciali sistemate a modo di altare. Il solo elemento costante è la data della sua festa, segno che tutti i culti si rifanno a un solo e medesimo santo, nonostante alcune differenze sulla dizione del nome. MARTIROLOGIO ROMANO. Nella Britannia, san Carantóco, vescovo e abate di Cardigan.

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