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15/05/2024 alle 12:51

I santi di oggi 15 maggio:

I santi di oggi 15 maggio:

nome Sant'Isidoro l'agricoltore- titolo Laico- nascita XI Secolo, Madrid, Spagna- morte XII Secolo, Madrid, Spagna- ricorrenza 15 maggio- Beatificazione 2 maggio 1619- Canonizzazione 12 marzo 1622- Attributi strumenti per lavorare i campi, fascio di spighe, coppia di buoi- Patrono di Madrid, braccianti, birocciai, contadini, raccolti, campi, e di alcune città spagnole e italiane- Le origini e i particolari della vita di S. Isidoro si perdono nell'oscurità del Medio Evo, e a noi non giunsero che poche notizie e aneddoti: poche, ma più che sufficienti per rivelarcene la santità. Dio stesso volle manifestare la gloria di questo. santo col conservarne il corpo incorrotto fino ad oggi, e coll'innalzarlo alla gloria degli altari, accanto a quattro dei più insigni astri di santità. Quando infatti nel 1522 Gregorio XV canonizzava solennemente S. Ignazio di Loyola, S. Francesco Saverio, S. Teresa di Gesù e S. Filippo Neri, dava, a compagno della loro gloria, un povero agricoltore di Madrid, S. Isidoro. Questo Santo visse nel secolo XI Lavorava da contadino presso un possidente di Madrid Giovanni di Vargas. Prima del lavoro egli pensava all'anima e ogni mattina si recava anzitutto a Messa poi ai campi. La supplica più ardente e che spesso innalzava a Dio era che lo preservasse da ogni peccato. I giorni di festa li impiegava alla gloria di Dio e al bene del prossimo. Da alcuni malevoli invidiosi venne accusato presso il padrone quale infingardo, come se non facesse fruttificare la terra che in minima parte, per attendere alle sue bigotterie: di conseguenza il pio agricoltore ebbe rimproveri e minacce. Umilmente egli fece al suo padrone una proposta: se al tempo della raccolta i frutti del podere da lui coltivato fossero meno abbondanti di quello dei contadini del vicinato, gli venisse pure diminuito il salario. La proposta fu accettata. Ma i frutti superarono ogni aspettazione, e il raccolto di Isidoro fu il più abbondante. Si perché Isidoro mentre era in preghiera veniva sostituito al lavoro dagli angeli che guidavano l'aratro con i buoi. L'avanzo del salario era sempre dei poveri: anzi, spesso si privava non solo del superfluo, ma anche del necessario. Dio volle premiare alcune volte tali privazioni, sacrifici ed eroismi con miracoli e gli manifestò chiaramente la sua predilizione, intervenendo con strepitosi miracoli. Durante una prolungata siccità tutte le fonti si erano inaridite e contadini dei dintorni non potevano dissetarsi. Isidoro, ispirato da Dio affondo la vanga nel terreno e miracolosamente zampillò una vivida fonte. Un'altra volta recandosi d'inverno al mulino, vide stormi d'uccelli affamati che pigolavano mestamente: mosso a compassione, donò ad essi parte notevole del grano del suo sacco. Chi lo vide rise di tale ingenuità. Ma al mulino la farina di Isidoro non risultò diminuita. S. Isidoro aveva per moglie una certa Maria, che venne onorata col titolo di beata. Da essa ebbe un figlio che educò nel santo timor di Dio. Morì circa l'anno 1090 ed è veneratissimo specialmente in Spagna. PRATICA. Facciamo sempre e prima di tutto le nostre pratiche di pietà. PREGHIERA. Dio, amante delle anime nostre, concedici, te ne preghiamo, che ad esempio e intercessione del tuo santo Isidoro, possiamo correre per la via della perfezione e santificarci. MARTIROLOGIO ROMANO. A Madrid sant'Isidòro agricoltore, il quale, illustre per miracoli, dal Papa Gregòrio decimoquinto fu iscritto nel catalogo dei Santi, insieme coi santi Ignazio, Francèsco Savèrio, Terèsa e Filippo Neri.

nome San Ruperto di Bingen- titolo Eremita- nascita VIII secolo, Bingen am Rhein, Germania- morte VIII secolo, Bingen am Rhein, Germania- ricorrenza 15 maggio- Ruperto, nativo di Bingen (nei pressi di Magonza nella Renania-Palatinato) e di famiglia ducale, si consacrò (e con lui sua madre) al Signore durante un pellegrinaggio a Roma. Tornato in patria costruì numerose chiese prima di stabilirsi a Bingen e condurre con la madre una vita da eremita. Si racconta che sia morto all'età di soli vent'anni. Una testimonianza della sua festa si trova sia nel calendario di Magonza che in quello del Limburgo. Il suo culto fu propagato da S. Ildegarda (17 set.). MARTIROLOGIO ROMANO. A Bingen sul fiume Reno vicino a Magonza, nel territorio dell’odierna Germania, san Ruperto, che, duca, partito giovane in pellegrinaggio presso le tombe degli Apostoli, al ritorno nei suoi domini, fece costruire molte chiese e a soli diciannove anni si addormentò nel Signore.

nome San Witesindo di Cordova- titolo Martire- nascita Cordova, Spagna- morte Cordova, Spagna- ricorrenza 15 maggio- Molto spesso i racconti agiografici sottolineano l'originaria fortezza e risolutezza dei martiri, proponendoli come modelli di vita cristiana ancor prima del martirio. In verità i martiri cristiani vengono da varie realtà e qualche volta la decisione di accettare il martirio è abbastanza improvvisa e inattesa. Witesindo fu uno di coloro che parvero rinnegare il cristianesimo per l'islam, in una società a prevalenza musulmana nella Spagna meridionale del primo Medio Evo. Egli aveva tuttavia conservato in segreto la pratica della fede cristiana durante il regno dell'emiro Maometto I (852-887). In quel periodo, per un motivo a noi sconosciuto, mutò atteggiamento e confessò apertamente la sua fede, venendo così condannato a morte e ucciso. È sconosciuta la data precisa della sua morte; anche il suo martirio sarebbe caduto nell'oblio se non fosse stato ricordato da Eulogio nel suo Memorialis Sanctorum, pubblicato nel 1574. A Cordova e altrove la sua festa è sempre stata celebrata, come oggi, il 15 maggio. MARTIROLOGIO ROMANO. Presso Córdova nell’Andalusia in Spagna, commemorazione di san Vitesindo, martire, che per timore dei Mori abbandonò la fede cristiana, ma, rifiutatosi poi di praticare pubblicamente il loro culto, fu ucciso in odio alla fede cristiana.

nome San Elesbaan- titolo Re d'Etiopia- nome di battesimo Kaleb- morte 555 circa, Etiopia- ricorrenza 15 maggio- Attributi fondatore del monastero di Debre Damo- Caleb (conosciuto anche come Kaleb o Elesbaam) visse nel VI secolo d.C. e fu sovrano di Axum, un regno situato tra l'Eritrea e il Nord Etiopia. Non si sa molto delle sue origini, ma è riconosciuta la grandezza del suo reame ed è famoso soprattutto per una spedizione militare nell'Arabia del sud, in Yemen, in difesa delle comunità cristiane. Nel 524 d.C. circa il re Yemenita Dhu Nuwas (o anche Yusuf Asar Yatar) convertito al giudaismo, guidò una rivolta e una persecuzione contro i cristiani di Najran (l'odierna Al Ukhdud) per portarli alla sua religione, anche se si narra che in realtà alla base della sua mossa ci fosse più banalmente una non volontà di restituire un grosso prestito contratto con la comunità cristiana del luogo, eliminando i suoi creditori. Nella città massacrò il principe cristiano Aretas, la sua famiglia e circa 20.000 cristiani, e i vescovi della regione chiesero aiuto al re di Axum affinché riportasse un nuovo ordine nella città e vendicasse quelli che erano ormai considerati martiri. Caleb preparò una spedizione punitiva durante l'estate di quell'anno e partì con la sua flotta navale,con l'aiuto dell'imperatore Giustino I, sconfisse Dhu Nuwas, riconquistò Najran e fece finalmente cessare le persecuzioni religiose. Continuò a guidare ancora il suo regno anche se alcune leggende etiopi e greche narrano che egli ha abdicato dopo il suo ritorno dall'Arabia meridionale in favore del figlio per dedicarsi alla preghiera. Dopo aver dedicato la sua corona alla Chiesa del Santo Sepolcro a Gerusalemme entrò nel monastero di Abba Pantaleon, si dice portando con sé solo una tazza per bere e una stuoia su cui riposare, monastero che si trova sulla cima della collina di Mai Qoho a nord-vest di Axum nel Tigray in Etiopia. Morì intorno all'anno 555, fu canonizzato dalla chiesa etiope e viene celebrato il 15 maggio. MARTIROLOGIO ROMANO. In Etiopia, san Caleb o Elésbaan, re, che per vendicare l’uccisione dei martiri di Na r n affrontò vittoriosamente in battaglia i nemici di Cristo; dopo avere inviato, al tempo dell’imperatore Giustino, il suo diadema regale a Gerusalemme, si ritiene che, come era stato nei suoi desideri, si sia riturato a vita monastica, prima di fare ritorno al Signore.

nome Beato Andrea Abellon- titolo Domenicano- nome di battesimo Andrea Abellon- nascita 1375 circa, S. Massimino, Provenza- morte 1450, Aix-en-Provence- ricorrenza 15 maggio- Beatificazione 1902 da papa Leone XII- Andrea nacque a S. Massimino, in Provenza, e si fece domenicano nella famosa chiesa di S. Maria Maddalena (che rivendica il possesso di un'importante reliquia della sua testa) nella stessa città. Egli fu artista oltre che frate, come il suo più famoso confratello Beato Angelico. Divenne priore, distinguendosi non solo nel governo del suo convento ma anche nel ristabilimento della disciplina regolare in altri priorati, che resse più con la pazienza c il buon esempio che usando le maniere forti. Fu anche un eccellente missionario. Il suo culto fu confermato dalla Santa Sede nel 1902. Alcuni dei suoi dipinti sono conservati in chiese domenicane della Francia meridionale. MARTIROLOGIO ROMANO. Ad Aix-en-Provence in Francia, beato Andrea Abellon, sacerdote dell’Ordine dei Predicatori, che ripristinò nei conventi l’osservanza della regola, amministrandoli con pazienza e con un sobrio tenore di vita.

nome San Reticio- titolo Vescovo- nascita III secolo, Autun, Francia- morte IV secolo, Autun, Francia- ricorrenza 15 maggio- Vescovo di Autun all'inizio del iv secolo, si ritiene che Reticio ab bia trasmesso i rudimenti della fede cristiana all'imperatore Costantino. Partecipò anche al sinodo del 313, tenutosi in Laterano durante il papato di Milziade, che si schierò a favore di Ceciliano, vescovo legittimo di Cartagine, contro Donato e i suoi seguaci. Tutto ciò accadeva solo un anno dopo la famosa vittoria di Costantino al ponte Milvio e un anno prima dell'elezione di S. Silvestro (31 dic.), il papa che convocò il I concilio di Arles (314), dove furono confermate le decisioni antidonatisto. Reticio è figura di primo piano nel calendario di Autun (Burgundia). MARTIROLOGIO ROMANO. Ad Autun nella Gallia lugdunense, in Francia, san Retizio, vescovo, ricordato da sant’Agostino per la sua grande autorità di presule nella Chiesa e da san Girolamo come grande esegeta della Sacra Scrittura.

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