@Cecchino_di_Insegreto
Story time #3: scherzi da cecchino (Edizione gita)
Questa è semi recente, primavera 2023. Ultimo anno di superiori.
Eravamo in gita di classe a Berlino, sarebbe durata 5 giorni. Tutto piacevolissimo (Tranne la ""lasagna"" dell'albergo) se non che la prima sera i professori ci hanno divisi per camere. E ovviamente dovevano proprio appaiarmi con le due compagne che più mi sono state sulle pall(ottol)e per tutti e cinque gli anni. È andata più o meno così:
Professore: vi abbiamo messe insieme perché stando vicine e condividendo la stanza potreste provare ad andare d'accordo
Io: (Nella mia testa) CHE GRAN BELL'IDEA DI MERDA
Io: (Quello che ho detto veramente) Ok
Per comodità chiameremo la viziatella Annacarla.
A conferma del mio istinto, dopo appena cinque minuti di convivenza forzata con Annacarla, le cose già non stavano andando bene. Non potevo avvicinarmi, guardare o respirare in direzione del suo letto (Ma la sua amica del cuore poteva tranquillamente spaparanzarcisi sopra con le scarpe, per intendersi).
E non solo, ma Annacarla e la sua bestie avevano la precedenza assoluta nel bagno la mattina. E poco importa se stessi per farmela sotto, ci mettevano un'eternità. Oltretutto, per tutta la durata della permanenza, si è lamentata ininterrottamente, dicendo che voleva tornare a casa, che Berlino non le piaceva, che voleva andare da un'altra parte eccetera.
Per un'esperienza più immersiva, qui di seguito le sue lamentele più gettonate, più una traduzione.
Annacarla: Cheppalle, c'è, non potevamo andare a (Altra città)? Ma palese quando ci hanno fatto votare per scegliere hanno truccato i risultati!
Traduzione: Il mio papi mi ha viziata e non riesco a fare altro se non lamentarmi nonostante il risultato sia legittimo.
Annacarla: Ma che rottura, la sera usciamo sempre in posti di merda!
Traduzione: Non posso andare dove voglio a spaccarmi ammerda, sono costretta a seguire i prof.
Annacarla: Ma poi a Berlino, ma non c'è un cazzo da fare!
Traduzione: Fanculo i musei, la storia e la cultura.
Immaginate cinque giorni così e cinque anni così.
Ora che sapete che tipo di persona fosse e avete legittimato la mia indignazione, ho proceduto a mettere in atto il mio malefico piano di vendetta.
L'ultimo giorno scendiamo a fare colazione e, tanto per cambiare, ce l'ho davanti e non smette di lamentarsi. Passiamo di fianco a un bancone con dei biscotti con quelle che sembrano gocce di cioccolato... Ma il cartellino di fianco dice "Raisin" (Cioé uvetta). E lì ebbi l'idea malvagia.
La loro conoscenza in inglese era piuttosto scarsa, quindi nessun problema. Sono stata zitta, le ho detto che erano al cioccolato e che il cartello sicuramente era stato dimenticato o si riferiva al piatto di fianco e l'ho lasciata prendere i biscotti... La reazione di Annacarla quando ha scoperto l'inganno è stata impagabile.
Quindi, Annacarla, non fottere con me