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28/06/2024 alle 21:54

1961: XXXII Gran Premio d'Italia - Rosso Ferrari e rosso sangue

1961: XXXII Gran Premio d'Italia - Rosso Ferrari e rosso sangue

⚠️ Attenzione: le immagini presenti in questo post potrebbero urtare la vostra sensibilità. ⚠️

- Data: 10/09/1961 ☀️

- Circuito: Monza

- Percorso: 10,000 chilometri

- Distanza: 43 giri, 430,000 chilometri

- Pole position: 🇩🇪 Wolfgang von Trips (Ferrari)

- Giro Veloce: 🇮🇹 Giancarlo Baghetti in 2'48"4

- Vincitore: 🇺🇸​ Phil Hill (Ferrari)

- Vettura: 🇮🇹 Ferrari 156

Il 1961 segna il riscatto della Ferrari sul battaglione inglese. La scuderia italiana vince con largo anticipo il campionato costruttori, ottenendo la vittoria matematica nella tana del leone, a Silverstone. Il successo è soprattutto dovuto alla Ferrari 156, la prima Ferrari a motore posteriore e la prima realizzata con il contributo di un giovanissimo Mauro Forghieri, ingegnere italiano che porterà da qui in avanti numerose soluzioni vincenti per il cavallino rampante.

Al Gran Premio d'Italia del 10 settembre 1961 il titolo piloti è ancora aperto, con Wolfgang von Trips che guida la classifica con 4 punti di vantaggio sul compagno Phill Hill. Per garantirsi l'iride al tedesco della Ferrari basta una vittoria, con Hill piazzato dal terzo posto in giù, mentre l'americano è obbligato a vincere per tenere aperta la lotta al titolo, rinviandola eventualmente all'ultima gara.

Nonostante anche in questa stagione Monza si presenta con la pista stradale, unita all'anello alta velocità, i team inglesi che l'anno precedente avevano boicottato il Gran Premio per protesta, ritenendo le curve sopraelevate troppo pericolose, partecipano con l'intenzione di strappare una vittoria nel tempio della velocità. Tra i protagonisti, infatti figura la Lotus di Stirling Moss, vincitore della gara precedente in Germania.

Trips conquista la pole position, la prima della sua carriera, con il messicano Rodriguez che parte al suo fianco, mentre Hill parte dalla seconda fila, dietro al connazionale Ginther. Le 4 Ferrari davanti spengono ogni speranza per le vetture inglesi di vincere il Gran Premio, con Graham Hill piazzatosi quinto, a oltre 2 secondi di distacco dal poleman tedesco.

Se il sabato la fortuna strizza l'occhio a Trips, la partenza della gara il giorno seguente si rivela un disastro. Le altre tre Ferrari partono meglio e scavalcano senza problemi Trips, scavalcato anche da Brabham e Jim Clark. Ancor peggio, Hill balza al comando, tallonato da Ginther. Al secondo giro, i due inglesi sono ancora davanti a Trips. In pochi attimi avviene il dramma: all'ingresso della curva parabolica, l'ultima curva del circuito stradale prima del rettilineo principale, Trips entra in collisione con la Lotus di Clark; le due vetture finiscono nella via di fuga esterna alla pista. La Lotus del britannico si ferma per inerzia sul terrapieno, mentre la Ferrari del tedesco decolla in aria, roteando su se stessa. Il pilota viene sbalzato fuori dall'abitacolo, rimanendo inerme a bordo pista, mentre la vettura fuori controllo va a sbattere contro la rete di protezione, dietro la quale si trovano assiepate decine di spettatori. La macchina rimbalza poi all'indietro, carambolando in mezzo alla pista. Attimi spaventosi, non solo visti dal pubblico presente, ma anche da centinaia di persone in televisione. Il Gran Premio d'Italia 1961 è infatti anche la prima gara della storia trasmessa in diretta televisiva. I soccorsi arrivano in maniera tempestiva, ma per Trips non c'è nulla da fare. Il pilota della Ferrari è morto sul colpo, assieme a 14 spettatori. Decine di feriti vengono trasportati all'ospedale San Gerardo di Monza e a diversi ospedali vicini, ma la corsa non viene interrotta.

Hill e Ginther continuano a darsi battaglia per la prima posizione, ma al ventitreesimo giro Ginther rompe il motore, lasciando così il connazionale da solo al comando. Phill Hill vince il Gran Premio e conquista i punti necessari per il titolo piloti. Una vittoria amara per lo statunitense, ma soprattutto una vittoria amara per Enzo Ferrari che perde un altro pilota. Musso perde la vita in Francia nel '58, Collins perde la vita in Germania sempre nel '58 e Trips perde la vita in Italia nel '61. è l'inizio di un decennio drammatico, in cui l'evoluzione avanzata delle vetture da corsa non va di pari passo con l'adeguamento alla sicurezza dei circuiti. Eppure il tempio della velocità va in controtendenza e dopo questo disastroso incidente vengono adottate nuove misure di sicurezza, come la doppia recinzione che allontana il pubblico da bordo pista. Vengono allestite delle collinette artificiali lungo il percorso per garantire una buona visibilità sulla pista in condizioni di sicurezza; inoltre Monza diventa il primo impianto sportivo con dispositivi anticendio fissi e postazioni di soccorso nei punti più pericolosi della pista. Pur rimanendo in funzione per altre categorie, il 1961 è l'ultima volta in cui le monoposto di Formula 1 calcano la pista dell'anello alta velocità.

🇮🇹 Ferrari 156 - Progettista: Carlo Chiti; Telaio: Traliccio in tubi d'acciaio; Motore: 6 cilindri a V 120° da 1476 cm³; Potenza: 185 CV a 9200 giri; Trasmissione: Cambio manuale a 5 rapporti, trazione: posteriore; Lunghezza: 4.030 mm; Larghezza: 1.400 mm; Passo: 2.320 mm; Peso: 420 kg; Gomme: Dunlop; Carburante: Shell; Risultato: 02 h 03'13".0

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