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15/06/2024 alle 22:51

1948: XIX Gran Premio d'Italia

1948: XIX Gran Premio d'Italia

-Data: 05/09/1948 ☀️

- Circuito: Torino

- Percorso: 4,801 chilometri

- Distanza: 75 giri, 360,080 km

- Pole position: 🇫🇷​ Jean-Pierre Wimille (Alfa Romeo)

- Giro Veloce: 🇫🇷​ Jean-Pierre Wimille (Alfa Romeo) in 2'22"4

- Vincitore: 🇫🇷 Jean-Pierre Wimille (Alfa Romeo)

- Vettura: ​​🇮🇹​ Alfa Romeo 158

Nel 1948 l'Automobile Club Italiano si trovò nuovamente di fronte al problema di dover trovare una sede adatta per il Gran Premio d'Italia. Il circuito cittadino di Milano, allestito l'anno precedente al Portello, intorno alla Fiera di Milano, si rivelò non conforme per un Gran Premio e al momento della stesura del calendario delle corse non era ancora prevedibile che i danni legati alla guerra sarebbero stati in gran parte eliminati nella tradizionale sede del Gran Premio d'Italia all'Autodromo di Monza entro l'estate. Così la scelta ricadde sul Parco del Valentino di Torino, dove già nel 1946 con il Gran Premio del Valentino si era svolta con successo una delle gare più importanti della prima stagione del dopoguerra.

A Torino si presentarono ben 35 vetture, un numero altissimo per l'epoca, tanto che per la prima volta nella storia del Gran Premio, fu organizzata una vera e propria sessione di qualifica. In base ai migliori tempi ottenuti nella sessione di prova, furono scelti i 20 partecipanti per la gara del 5 settembre.

Trossi torna all'Alfa Romeo, prendendo il sedile di Alberto Ascari, che era subentrato come suo sostituto nel precedente Gran Premio di Francia. Ascari dunque tornò al team Maserati affiancato dal suo amico Luigi Villoresi in una delle nuove Maserati 4CLT/48 del team semi-ufficiale Scuderia Ambrosiana. Altre tre nuove 4CLT/48 furono guidate da Franco Cortese e dai britannici Reginald Parnell e Leslie Brooke.

Questo GP segna anche il ritorno della Scuderia Ferrari, che si presenta per la prima volta come costruttore indipendente di vetture da corsa. Sebbene il marchio Ferrari fosse già stato più volte rappresentato nelle liste dei partecipanti alle precedenti Grandes Épreuves della stagione, queste erano sempre state auto sportive da corsa utilizzate privatamente del tipo Ferrari 166SC "Inter", che potevano essere utilizzate anche come auto da corsa grazie al loro design con ruote indipendenti. Ma nel frattempo, Enzo Ferrari strappò all'Alfa Romeo il capo progettista Gioacchino Colombo, che nel dopoguerra sviluppò la Ferrari 125, la prima "vera" vettura da corsa di Formula 1 per la Ferrari. La nuova 125 apparve per la prima volta a Torino, costruita in tre esemplari. A causa della mancanza di piloti regolari, la nuova squadra ingaggiò Giuseppe Farina, che aveva già vinto il Gran Premio di Monaco per Maserati all'inizio della stagione, così come il veterano del Gran Premio Raymond Sommer e il pilota thailandese Prince Bira, che come discendente della famiglia reale thailandese si fece un nome anche al volante delle voiturette prima della guerra. Tuttavia, sia il team che i piloti mancavano di esperienza con la nuova vettura da corsa, quindi Farina, ad esempio, ha effettuato test notturni sulla pista non ancora chiusa del Gran Premio in vista della gara. Tuttavia, divenne presto chiaro che il relativamente semplice motore V12 da 1,5 litri con solo una semplice sovralimentazione non solo mancava della potenza per rappresentare una seria sfida per Alfa Romeo, ma che il passo estremamente corto della vettura e la carreggiata stretta comportavano anche una tenuta di strada problematica.

Infine, dei quattro piloti Talbot Lago, Philippe Étancelin, Louis Rosier e Gianfranco Comotti avevano già gli attuali modelli Talbot T26C del dopoguerra, mentre Louis Chiron continuò con il suo prototipo "Monoplace-Centrale" del periodo prebellico. Le auto da corsa francesi con i loro motori aspirati a sei cilindri da 4,5 litri sono state in grado di segnare punti al meglio con la loro stabilità e il basso consumo di carburante.

Jean-Pierre Wimille conquista il miglior tempo in qualifica con la sua Alfa Romeo 158 "Alfetta". In gara la scuderia milanese perde le altre due vetture di Sanesi e Trossi, ma il pilota francese vince senza rivali, siglando pure il giro più veloce della corsa. Villoresi su Maserati chiude con due giri di ritardo, seguito dalla debuttante Ferrari di Sommer.

​​🇮🇹​ Alfa Romeo 158<br /> -Progettista: Gioachino Colombo, Alberto Massimino e Luigi Bazzi<br /> -Telaio: tubolare a traliccio<br /> -Motore: 8 cilindri in linea<br /> -Potenza: 180 CV a 6.500 rpm<br /> -Trasmissione: manuale a 4 marce<br /> -Lunghezza: 4.280 mm<br /> -Larghezza: 1.473 mm<br /> -Passo: 2.502 mm<br /> -Peso: 630 kg<br /> -Gomme: Pirelli<br /> -Risultato: 03 h 10'42".4

+4 punti

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