Donna di 21 anni
Visto che vi ho resi partecipi, volevo condividere con voi come pensavo di dire alla mia famiglia che sono trans. Critiche argomentate ben accette.
Volevo dirvelo dall'anno scorso, ma non ho mai trovato il momento giusto per farlo. Ma ora sto arrivando ad un punto in cui se non ve lo dico io, ve ne accorgete da soli, quindi non ho molta scelta.
Ho visto molti video di persone come me che cercavano di dire la stessa cosa ed ho scritto qualche paragrafo per cercare di non dimenticarmi nulla, perché non è una cosa leggera, ma vorrei che capiste che so esattamente cosa sto facendo e ciò a cui sto andando in contro.
Magari l'avete già intuito, magari è ovvio e quindi sarà solo una conferma che spero vi possa togliere qualche dubbio. Se non l'avevate intuito, spero di non destabilizzarvi troppo, ma nel caso lo capisco.
In entrambi i casi ci tenevo a dirvelo direttamente.
Per molto tempo ho creduto di essere solo un ragazzo effeminato, ma mi sono reso conto che non è ciò che volevo veramente dalla mia vita. Ho vissuto gli ultimi mesi come una ragazza, al lavoro, con gli amici, e nella vita di tutti i giorni. Sono stata estremamente fortunata ad essere circondata da persone che hanno accettato fin da subito ciò che sono.
Sono trans,
ho iniziato la terapia ormonale sei mesi fa, il {{ giorno }}. Sta andando tutto bene, faccio analisi del sangue ogni due mesi, anche se ogni volta svengo, e visite con la mia endocrinologa ogni quattro. I risultati ci sono e non ho più intenzione di nasconderli.
Questo significa che vivrò il resto della mia vita come una ragazza e una donna, dall'anno prossimo anche legalmente. Avrò un nuovo codice fiscale, una nuova carta di identità, un nuovo atto di nascita, e l'identità associata a {{ deadname }} verrà distrutta dal tribunale. Ma io resto la persona che conoscete da sempre. Anche se mi sta crescendo il seno, i miei lineamenti stanno diventando più femminili, il grasso nel mio corpo si sta redistribuendo, avrò una voce femminile e tanti altri piccoli cambiamenti, ciò che sono dentro non cambia. Sono sempre stata questo, fin da quando ho memoria. La persona che avete conosciuto cercava di fingere chi non era. Avrete notato che negli ultimi anni ho sempre più allentato la presa con vestiti e trucco. Oggi faccio il passo successivo anche con voi. Il mio nome è {{ name }}, senza secondo nome, e i miei pronomi sono femminili. Non mi interessa che li rispettiate, la scelta è solo vostra.
Lo so che è una decisione drastica quella di stravolgere completamente il proprio corpo, ma sono stata veramente male in un corpo maschile, anche se non lo è mai stato eccessivamente. Ho dovuto rinunciare ad avere figli, a potermi sposare, ad una vita sessuale normale, ed ho accettato di assumere dei farmaci per tutta la mia vita e sottoporre ad operazioni parti sane del mio corpo. Però vi posso assicurare che negli ultimi 21 anni non sono mai stata così felice come gli ultimi mesi. Stare finalmente bene con me stessa vale più di ogni altra cosa. Quella di iniziare una transizione non è una scelta che ho preso alla leggera, per moda o per voler essere diversa dagli altri. Avrei preferito non essere trans, mi sarei risparmiata problemi, soldi e non avrei lasciato l'università.
Sono una persona estremamente privilegiata ed ho la fortuna di lavorare in un settore in cui non ci sono persone bigotte, e in cui tra i migliori al mondo c'è un'altissima concentrazione di ragazze trans. So che nonostante faccia parte di una categoria discriminata ed emarginata, non avrò mai problemi a trovare lavori di alto livello. Al mio 21esimo compleanno guadagnavo più di un senatore, al mio 22esimo compleanno guadagnerò ancora di più, e poter fare tutto ciò, appartenendo ad una categoria storicamente emarginata e facendo un lavoro ad altissimo valore aggiunto, che amo, a fianco di persone che mi vogliono bene e mi trattano con l'amore che si riserva ad una figlia è incredibile.
Con questo volevo rassicurarvi e dirvi che so perfettamente cosa sto facendo, e so dimostrare il mio valore pur rimanendo me stessa senza dovermi reprimere, una fortuna che purtroppo la maggior parte delle persone non ha e che io sono grata di avere.