@Pali
Litfiba - Maria Coraggio
Un inno a lottare, a non arrendersi. Credere nelle proprie idee, ma soprattutto credere nella legalità e nello Stato, anche a costo della propria vita, esattamente come fece Lea Garofalo, a cui il duo toscano si è ispirato e ha dedicato questa canzone.
Lea Garofalo fu una testimone di giustizia, che decise di ribellarsi alle faide della sua famiglia, in particolare al suo ex compagno, legato alla 'ndrangheta. Fu lasciata sola, contro i nemici dello Stato, che spesso sono negli apparati dello Stato stesso, un sistema che al tempo era incapace di proteggere i giusti. Lei per amore, per proteggere sua figlia, non si arrese, tentò di rifugiarsi nel Nord Italia, a Milano. Una nuova vita con un nuovo nome. Questa vita però, fu spezzata la sera del 24 novembre del 2009. Lea si allontana per pochi istanti, pochissimi secondi in cui scompare nel nulla.
Il corpo, o meglio, i resti del corpo di Lea, furono ritrovati nei pressi di via Marelli, a Monza. Si era tentato di occultare il corpo con l'acido e i resti furono bruciati per 3 giorni. Lea conosceva il suo maledetto destino, ma non si arrese all'idea di un futuro migliore per lei e sua figlia. Un futuro che la mafia tolse ad una donna di 35 anni che disse semplicemente NO, che si ribellò a quello schifo.
Mai, la mia città conobbe un crimine tanto atroce. Monza non dimentica, e ogni anno, il 24 novembre, si ricorda Lea Garofalo, una donna semplice, ma al contempo straordinaria. Da questa storia ho imparato molto, sono cresciuta con l'idea che quei mostri vanno combattuti ad ogni costo.