@Robin_
Pensieri dimenticati di quell’orribile mese che si chiama febbraio.
A me non piace per niente essere così, comportarmi così, reagire così. Eppure è la mia natura, non riesco ad essere diverso da quello che sono. Mi odio e mi maledico quando rispondo male, ignoro o offendo persone che so mi vogliono in qualche modo bene. O che comunque hanno considerazione di me e danno peso a come mi comporto con loro. Ferire non mi piace, credo che in molti casi mi ritrovo a farlo per ferire indirettamente me stesso. Non voglio comunque che questo appaia come una scusa, però. So di essere uno schifoso e pessimo figlio, fratello, amico, parente o qualsiasi altra cosa possa legare due persone. Ma non riesco proprio a fingere di essere come gli altri, di mostrarmi carino, gentile, dolce o premuroso. Questi comportamenti li conosco bene, e riesco ad applicarli solo con gente estranea o quasi. Con chi conosco meglio invece no, è fuori dalla mia portata, come se fosse un peso troppo grave da sopportare. Anche dover rispondere a voce ultimamente mi crea fastidio e mi secca, talvolta mi fa impazzire proprio. Talvolta anche solo essere guardato o considerato è stressante.
È dovuto a questo probabilmente il fatto che trovo molto complicato farmi avvicinare e avvicinarmi alle persone. Ho paura e angoscia nel fare e farmi del male. Mi conosco troppo bene, e non posso fingere di ignorare il mio modo di comportarmi. Dopo un po’ la pressione di chi mi sta accanto diventa semplicemente troppa, e sento la necessità di fuggire. Abbandonando totalmente ogni legame che si era formato, togliendo la parola e lo sguardo.
Qui su questo sito però non è così, sono libero di stare quando ne ho voglia, per quanto tempo ne ho voglia, e non ho obblighi verso nessuno. Per questo motivo lo considero un po’ un luogo rifugio, una parte di quel mondo che mi sono creato io in un’altra dimensione e che segue le mie regole, e che ha sede nella mia testa. Forse proprio per questo seguire regole diverse pure qui non vengo compreso, ma neanche lo pretendo, perché io stesso non mi capisco. Forse, anzi probabilmente, dovrei dire e scrivere tanti “scusa”. Ma non so se avrebbe senso farlo, perché se poi non avviene un cambiamento le scuse risultano quasi una presa in giro. Non so neanche se sono in grado di pentirmi, o se saprei trovare il coraggio di ammettere i miei sbagli.
-Aggiungo oggi un ulteriore commento: mi fa sentire in colpa non tornare a casa il giorno in cui mia madre compirà gli anni, soprattutto perché a lei avrebbe fatto molto piacere, e ho visto che ci rimaneva male mentre le dicevo che non sarei tornato. Eppure questo mi colpisce appena, come un graffio superficiale che scompare dopo un giorno, quando invece dovrebbe farmi più male. Dovrei prendere il treno e tornare a casa, è quello che farebbe una persona normale, e invece per l’ennesima volta esce il mio lato estremamente menefreghista. Quello che mi annebbia e getta in fondo allo stomaco un pensiero sensato, razionale e da vero figlio. Sto finendo sempre più ad essere visto come un estraneo in casa mia.