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2003: 74º Gran Premio Vodafone d'Italia - Il GP dei record
- Data: 14/09/2003 ☀️
- Circuito: Monza
- Percorso: 5,793 chilometri
- Distanza: 53 giri, 306,720 chilometri
- Pole position: 🇩🇪 Michael Schumacher (Ferrari)
- Giro Veloce: 🇩🇪 Michael Schumacher (Ferrari) in 1'21"832
- Vincitore: 🇩🇪 Michael Schumacher (Ferrari)
- Vettura: 🇮🇹 Ferrari F2003-GA
La stagione si apre con un grande lutto in casa Ferrari, con la morte di Gianni Agnelli, amministratore al vertice della FIAT e quindi a capo della Scuderia Ferrari, a pochi giorni dalla presentazione della nuova vettura di Formula 1. Come tributo all'avvocato si decide di aggiungere le sue iniziali alla sigla F2003. La F2003-GA però debutta soltanto al Gran Premio di Spagna. La Ferrari, sfruttando un regolamento del tutto immutato rispetto all'anno precedente, gareggia nelle prime 4 gare con la vecchia F2002 rivisitata.
Alla vigilia del Gran Premio d'Italia, quattordicesima e terzultima prova del mondiale 2003, però non c'è la Ferrari a guidare la classifica costruttori, bensì la Williams con 8 punti di vantaggio, mentre nel campionato piloti Schumacher è davanti a tutti a un solo punto da Montoya.
Alla rossa servono 3 gare perfette per assicurarsi entrambi i mondiali, cominciando dalla gara di casa.
Le qualifiche del venerdì se le aggiudica il pilota colombiano della Williams, con Schumacher che gira in tempi fotocopia. Il tedesco però riesce ad avere quel piccolo margine in più per aggiudicarsi la pole position il sabato: 51 millesimi che si riveleranno determinanti nella gara.
Il 14 settembre 2003 va dunque in scena a Monza la 74^ edizione del Gran Premio d'Italia. Al via Michael Schumacher e Montoya mantennero le prime posizioni. Alle loro spalle si inserì Trulli, autore di una partenza molto aggressiva, mentre a centro gruppo Wilson, costretto a partire in seconda marcia per un problema al cambio della sua Jaguar, si avviò lentamente, causando scompiglio tra i piloti che si trovavano alle sue spalle. A farne le spese furono Verstappen e Alonso, con quest'ultimo che tamponò violentemente il pilota olandese della Minardi: entrambi furono costretti a tornare ai box per riparare i danni alle vetture.
Nel corso della prima tornata Montoya tentò di sopravanzare Schumacher alla variante della Roggia. I due affrontarono la curva appaiati, venendo anche a contatto, ma il tedesco ebbe la meglio, respingendo l'attacco del rivale. Trulli fu costretto al ritiro già dopo poche curve per problemi al motore, lasciando strada a Barrichello, Räikkönen, Coulthard, Gené, Panis e Villeneuve. Al comando della corsa, Schumacher guadagnò un vantaggio via via più ampio su Montoya, che doveva guardarsi da Barrichello, mentre Räikkönen rimase leggermente più staccato.
I primi piloti del gruppetto di testa a rifornire furono Coulthard e Panis, all'undicesimo giro. Due passaggi più tardi rientrarono ai box anche Räikkönen e Gené, mentre Barrichello effettuò la prima sosta una tornata dopo. Michael Schumacher rifornì al 15º giro, imitato nel passaggio seguente da Montoya, che tornò in pista alle spalle del rivale. Dopo la prima serie di soste Montoya cominciò a ridurre il proprio distacco da Schumacher, mentre Barrichello, rallentato da un set di pneumatici non particolarmente efficace, faticò a contenere Räikkönen. Più indietro Coulthard mantenne la sua quinta posizione davanti a Gené e a Villeneuve, che sopravanzò Panis.
Il duello tra i primi due fu molto intenso, con Montoya che recuperò progressivamente sul rivale fino ad arrivare a meno di un secondo di distacco poco prima della seconda serie di soste, aperta da Barrichello al trentunesimo giro. Un passaggio più tardi rifornirono Montoya e Coulthard, imitati due tornate dopo da Michael Schumacher e Räikkönen. Il pilota tedesco rientrò in pista davanti a Montoya, recuperando il comando della gara quando anche Gené rientrò ai box, nel corso del 35º passaggio. Schumacher e Montoya ripresero quindi il duello per la testa della gara: il distacco tra i due era di circa un secondo e mezzo, ma durante il doppiaggio di Frentzen (risalito in ottava posizione grazie al ritiro di Panis) il colombiano perse addirittura un secondo. Da questo momento Montoya non riuscì più a tenere il ritmo del rivale, cominciando ad accumulare un distacco sempre più consistente. Anche Barrichello staccò leggermente Räikkönen, mentre al 45º giro si ritirò Coulthard, tradito dal motore della sua McLaren. Entrò così in zona punti Webber.
Nelle ultime fasi di gara non ci furono altri avvenimenti degni di nota, ad esclusione del ritiro per problemi tecnici di Frentzen, e Michael Schumacher andò a vincere davanti a Montoya, Barrichello, Räikkönen, Gené, Villeneuve, Webber e Alonso, che superò proprio nel corso dell'ultimo passaggio Heidfeld, andando così a conquistare l'ultimo punto a disposizione. La vittoria permise a Michael Schumacher di incrementare il proprio vantaggio sugli inseguitori, portandolo a tre punti nei confronti di Montoya e a sette rispetto a Räikkönen. Nel Campionato Costruttori la Ferrari ridusse nettamente il distacco dalla Williams, mentre la McLaren era praticamente fuori dai giochi.
Oltre al duello tra Schumacher e Montoya, il GP d'Italia 2003 è entrato nella storia di questo sport grazie ai numerosi record abbattuti, tanto che viene celebrato come il "GP dei record". Il kaiser infatti in un solo weekend di gara abbatte i tempi di qualifica e gara, alza l'asticella del record di velocità su giro, qualifiche, gara e segna una velocità massima mai raggiunta in questo sport.
🇮🇹 Ferrari F2003-GA - Progettista: Ross Brawn; Telaio: monoscocca in fibra di carbonio a nido d'ape; Ferrari Tipo 052 3.0 V10; Potenza: 840 CV; Trasmissione: cambio Ferrari, longitudinale a 7 marce e retromarcia (comando semiautomatico sequenziale a controllo elettronico); trazione: posteriore; Lunghezza: 4.445 mm; Larghezza: 1.796 mm; Passo: 3.010 mm; Peso: 600 kg; Gomme: Bridgestone; Carburante: Shell; Risultato: 01 h 14'19".838