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05/07/2024 alle 21:26

1968: XXXIX Gran Premio d'Italia - Hulme: la prima vittoria McLaren a Monza, nell'era dell'aerodinamica.

1968: XXXIX Gran Premio d'Italia - Hulme: la prima vittoria McLaren a Monza, nell'era dell'aerodinamica.

- Data: 08/09/1968 ☀️

- Circuito: Monza

- Percorso: 5,750 chilometri

- Distanza: 68 giri, 391,000 chilometri

- Pole position: 🇬🇧​ John Surtees (Honda)

- Giro Veloce: 🇬🇧​ Jackie Olivier (Lotus) in 1'26"5

- Vincitore: 🇳🇿 Denny Hulme (McLaren)

- Vettura: 🇬🇧​ McLaren M7A

Dopo cinque settimane di pausa, l’8 settembre la Formula 1 si spostò sul circuito brianzolo dove andò in scena il nono appuntamento della stagione 1968.

Dopo la tragica scomparsa di Jo Schlesser nel GP di Francia e le continue piogge, la “classe regina” si fermò come da calendario dando però la possibilità a molti piloti di cimentarsi in diverse gare extra campionato.

Molti si iscrissero all’International Gold Cup sul circuito britannico dell’Oulton Park. Arrivato al suo 15° appuntamento, si aggiudicò il trofeo Jackie Stewart, reduce dalla vittoria in F1 al GP di Germania, mentre salirono sul podio Chris Amon su Ferrari e la Lotus di Jackie Oliver.

In griglia fecero il loro esordio in Formula 1 l’italo americano Mario Andretti con una terza Lotus e il suo rivale nelle categorie americane USAC, Bobby Unser che sostituì Richard Attwood nel team BRM.

Ken Tyrrell trovò i fondi per schierare una seconda Matra affidandola al pilota francese Johnny Servoz-Gavin mentre il team di Maranello portò una terza vettura per l’astro nascente britannico Derek Bell.

Due interessanti novità furono portate da Honda che iscrisse una seconda RA301 per David Hobbs, invece la Cooper-BRM non potè schierare Robin Widdow, ancora infortunato, così il team inglese si concentrò solo su Vic Elford.

Nelle prove libere Andretti e Unser fecero segnare degli ottimi tempi ma l’idea dei due piloti americani era quella di girare con la F1 il venerdì, partire per gli Stati Uniti e partecipare alla Hoosier 100 ad Indianapolis e ritornare in Italia la domenica e correre il GP d’Italia. Ma il regolamento dell’epoca vietava ai piloti di competere in un altro evento entro 24 ore dall’inizio di un Gran Premio. Alla fine i due partirono, ma non ritornarono.

Nella qualifiche del sabato fu John Surtees a conquistare la piazzola numero 1 con un vantaggio minimo dai due neozelandesi Bruce McLaren (McLaren) e Chris Amon su Ferrari che si affiancarono al pilota inglese che regalò alla Honda la sua prima pole come costruttore.

Condivisero la seconda fila Jacky Ickx con la seconda Ferrari e Graham Hill su Lotus mentre per Jackie Stewart arrivò solo un sesto piazzamento al fianco di Denny Hulme su McLaren e la Ferrari di Bell. La top 10 si completò con il nono tempo di Jo Siffert, mentre salì di una posizione Jochen Rindt con la Lotus dopo l’abbandono di Andretti.

Dopo diversi GP sotto la pioggia finalmente arrivò a splendere il sole permettendo alle vetture di partire in condizioni d’asciutto. Al via Surtees riuscì a mantenere la prima posizione, ma solo per pochi chilometri perché nel corso del primo giro McLaren passò al comando. La leadership del pilota neozelandese durò fino alla settima tornata quando per una sbavatura fu sorpassato dalla Honda dell’inglese. Nel giro seguente, Surtees finì a muro nel tentativo di evitare la Ferrari di Amon mentre McLaren ripassò in testa.

Dopo questo doppio ritiro Siffert si ritrovò al secondo posto seguito a vista da Stewart. Nei giri successivi si accede una bella lotta di scie tra McLaren, Stewart, Siffert e Hulme mentre il leader del mondiale piloti, Graham Hill, fu costretto al ritiro dopo la rottura di una ruota.

La seconda metà della gara vide una serie di ritiri importanti in vista della bandiera a scacchi: il primo ad abbandonare la corsa fu McLaren al 34° giro per una perdita d’olio al motore, poi fu il turno di Stewart fermato da un guasto al motore nel corso del 43° passaggio. L’ultimo ad abbandonare il GP d’Italia 1968 fu Siffert, tradito al 59° giro dalla rottura della sospensione posteriore. Hulme si ritrovò così alla testa della gara seguito da Servoz-Gavin, Ickx e Rindt. Nei giri successivi Ickx riuscì addirittura ad scavalcare tutti mettendosi a capo del gruppo di testa. Purtroppo il pilota belga della Ferrari fu costretto ad una sosta forza ai box per rifornire la propria vettura, rientrando al terzo posto.

Sul podio quindi salì Hulme davanti a Servoz-Gavin che si aggiudicò il suo primo e unico podio della carriera mentre Ickx finì per accontentarsi del terzo posto.

🇬🇧​ McLaren M7A - Progettista: Robin Herd; Telaio: Monoscocca in alluminio, carrozzeria in lega di magnesio; Motore: Ford - Cosworth DFV 2993cc V8 aspirato, motore centrale, montato longitudinalmente; Potenza: 412 CV a 11.000 giri/min; Trasmissione: Cambio manuale a 5 rapporti, trazione: posteriore; Lunghezza: - mm; Larghezza: - mm; Passo: 2.400 mm; Peso: 520 kg; Gomme: Goodyear; Carburante: Shell; Risultato: 01 h 40'14".8

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