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L'Autodromo di Monza durante la Seconda Guerra Mondiale
La Seconda Guerra Mondiale fermò le corse automobilistiche e il Gran Premio d'Italia non si disputò dal 1939 al 1946, mentre il ritorno del Gran Premio a Monza avvenne soltanto nel 1949. L'Autodromo Nazionale di Monza infatti non fu abbandonato nel corso del conflitto, anzi. La pista con le relative strutture, nascosta nel Parco della Villa Reale, aveva una posizione strategica per nascondere oggetti di ogni sorta. L'Automobil club italiano vi trasferì da Milano i documenti per tenerli al sicuro. Inoltre l'autodromo fungeva anche da deposito militare. Oltre alle foto d'epoca che testimoniano la presenza di mezzi militari lungo la pista, è di recente cronaca il ritrovamento di un ordigno bellico nei pressi dell'autodromo, ritrovato alla vigilia del Gran Premio d'Italia 2023 (seconda foto). In una sezione dell'Autodromo furono portati anche gli animali esotici del giardino zoologico di Milano. Disgraziatamente un grande felino riuscì a fuggire da una gabbia e uccise il guardiano che aveva cercato di riacciuffarlo.
Dopo la guerra l'Autodromo fu impiegato come deposito per la dismissione dei mezzi militari. Nel 1945 i carri armati Alleati sfilarono lungo la pista per celebrare la liberazione di Monza dall'occupazione nazifascista (terza foto). Nell'evento però il fondo stradale, già compromesso dallo stato di abbandono, fu gravemente danneggiato. Per questo motivo le edizioni del 1947 e del 1948 del Gran Premio d'Italia si svolsero rispettivamente a Milano, intorno alla Fiera Campionaria, e a Torino, all'interno del Parco del Valentino. L'Autodromo fu ricostruito nel 1949 e da quell'anno Monza tornò ad essere la casa del Gran Premio d'Italia.