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Diocesi di Tivoli-Palestrina
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Diocesi di Tivoli- Dioecesis Tiburtina- Chiesa latina- Regione ecclesiastica Lazio- Vescovo Mauro Parmeggiani- Vicario generale Domenico Cauteruccio- Presbiteri 127, di cui 85 secolari e 42 regolari (1.450 battezzati per presbitero)- Religiosi 45 uomini, 98 donne- Diaconi 17 permanenti- Abitanti 200.468- Battezzati 184.210 (91,9% del totale)- Stato Italia- Superficie 892 km²- Parrocchie 84 (5 vicariati)- Erezione II secolo- Rito cattolico romano- Cattedrale San Lorenzo martire- Santo patrono San Lorenzo. La diocesi di Tivoli (in latino Dioecesis Tiburtina) è una sede della Chiesa cattolica in Italia immediatamente soggetta alla Santa Sede appartenente alla regione ecclesiastica Lazio. Nel 2022 contava 184.210 battezzati su 200.468 abitanti. È retta dal vescovo Mauro Parmeggiani. La diffusione del Cristianesimo nell'area tiburtina risale all'epoca apostolica. Sebbene la tradizione attribuisca il ruolo di primo vescovo a san Quirino, le prime testimonianze storiche risalgono al IV secolo, con il vescovo Paolo che partecipò nel 366 all'elezione dell'antipapa Ursino in contrapposizione a papa Damaso. La locale chiesa tiburtina è legata alla memoria della passione di santa Sinforosa e dei suoi sette figli; il loro martirio, testimoniato dal martirologio romano alla data del 18 luglio, è altresì documentato dalla scoperta nell'XIX secolo delle catacombe e della basilica dedicata alla santa al nono miglio della via Tiburtina. Inizialmente composta da buona parte della Val d'Aniene, la diocesi ebbe l'incarico di estendere l'evangelizzazione anche alle zone più interne. È probabilmente questo il motivo per cui, nonostante la vicinanza con Roma, non venne mai proclamata sede suburbicaria. Da notare, che nel 1513 servì comunque da sede suburbicaria vicaria e fu assegnata a Francesco Soderini, che era precedentemente cardinale vescovo di Sabina; nel 1516 si rese vacante la sede suburbicaria di Palestrina e Francesco Soderini vi fu trasferito. La diocesi odierna comprende i seguenti comprensori territoriali: 36 comuni della città metropolitana di Roma Capitale: Tivoli, Affile, Agosta, Anticoli Corrado, Arcinazzo Romano, Arsoli, Camerata Nuova, Canterano, Casape, Castel Madama, Cerreto Laziale, Cervara di Roma, Ciciliano, Cineto Romano, Gerano, Guidonia Montecelio, Jenne, Licenza, Mandela, Marano Equo, Marcellina, Percile, Poli, Riofreddo, Rocca Canterano, Roccagiovine, Roviano, Sambuci, San Gregorio da Sassola, San Polo dei Cavalieri, Sant'Angelo Romano, Saracinesco, Subiaco (eccetto l'area di pertinenza dell'abbazia territoriale di Subiaco), Vallinfreda, Vicovaro e Vivaro Romano; la frazione di Guadagnolo nel comune di Capranica Prenestina; la zona di San Vittorino nel comune di Roma; 3 comuni della provincia di Rieti: Orvinio, Pozzaglia Sabina e Turania.
Sede vescovile è la città di Tivoli, dove si trova la cattedrale di San Lorenzo martire. Sono tre i santuari riconosciuti della diocesi: il santuario della Beata Vergine delle Grazie, noto come Madonna di Quintiliolo; il santuario di Nostra Signora di Fátima a San Vittorino; e il santuario di Santa Maria delle Grazie, noto come santuario della Mentorella. A Subiaco sorge la basilica di Sant'Andrea, già concattedrale dell'abbazia territoriale di Subiaco.
Sede suburbicaria di Palestrina- Praenestina- Chiesa latina- Suffraganea della diocesi di Roma- Regione ecclesiastica Lazio- Vescovo Mauro Parmeggiani- Vicario generale Felicetto Gabrielli- Vescovi emeriti Domenico Sigalini- Presbiteri 126, di cui 75 secolari e 51 regolari (874 battezzati per presbitero)- Religiosi 59 uomini, 89 donne- Diaconi 11 permanenti- Abitanti 113.568- Battezzati 110.128 (97,0% del totale)- Stato Italia- Superficie 418 km²- Parrocchie 52 (4 vicariati)- Erezione IV secolo- Rito cattolico romano- Cattedrale Sant'Agapito martire- Santi patroni Sant'Agapito di Palestrina, Madonna del Buon Consiglio. La sede suburbicaria di Palestrina (in latino: Praenestina) è una sede della Chiesa cattolica in Italia suffraganea della diocesi di Roma appartenente alla regione ecclesiastica Lazio. Nel 2021 contava 110.128 battezzati su 113.568 abitanti. È retta dal vescovo Mauro Parmeggiani, mentre il titolo è del cardinale José Saraiva Martins, C.M.F.
La testimonianza più antica del passato cristiano di questa diocesi è il martirio di Agapito, santo a cui è dedicata la cattedrale, che ebbe luogo sotto Aureliano nel 274, e che fu sepolto in un'area cimiteriale extraurbana in località Quadrelle. Su quest'area sorse una basilica, cattedrale della diocesi, che fu restaurata ed arricchita da papa Leone III (795-816), come racconta il Liber Pontificalis. Il 16 dicembre 1117 papa Pasquale II consacrò la cattedrale di Palestrina, dove erano state trasferite le reliquie di sant'Agapito; l'evento è ricordato da una lapide all'interno dell'edificio. Con la riforma delle sedi suburbicarie decisa da papa Giovanni XXIII nel 1962 con il motu proprio Suburbicariis sedibus, ai cardinali è rimasto solo il titolo della sede suburbicaria, mentre il governo pastorale della diocesi è affidato ad un vescovo residenziale pleno iure. Per Palestrina la serie dei vescovi residenziali iniziò nel 1966 quando il cardinale Benedetto Aloisi Masella rinunciò al governo pastorale della diocesi che fu affidata al vescovo Pietro Severi. Nel giugno 2002 la sede suburbicaria ha ampliato il proprio territorio, incorporando i comuni di Rocca Santo Stefano, Bellegra e Roiate le cui parrocchie sono state sottratte alla giurisdizione spirituale degli abati ordinari di Subiaco. Dal 19 febbraio 2019 la sede suburbicaria di Palestrina e la diocesi di Tivoli sono unite in persona episcopi.
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La Cattedrale di San Lorenzo Martire, Duomo di Tivoli, è edificata sulle rovine della basilica civile di epoca romana (II secolo a.C.). Con la pace religiosa del 313, l’aula del Foro tiburtino divenne centro della nuova società municipale cristiana sotto la guida del Vescovo. Nei secoli XI-XII fu eretta, al posto della costruzione di retaggio romano (che probabilmente era stata riadattata per servire come chiesa madre dell’antica diocesi tiburtina), una grande basilica in stile romanico-laziale, a tre navate, che segnò un’epoca d’oro della vita spirituale cittadina. La cattedrale risale nel suo aspetto attuale alla metà del XVII secolo, quando fu completamente rinnovata dalle fondamenta per opera del cardinale Giulio Roma, Vescovo della Diocesi di Tivoli. La Chiesa, secondo la tradizione, sorse già in epoca costantiniana sulle rovine dell’antico foro tiburtino di età romana e venne consacrata al culto del martire Lorenzo. La prima menzione certa dell’edificio risale, tuttavia, al IX secolo quando lo troviamo citato nel Liber Pontificalis nella vita di Papa Leone III (791-816). Per tutto il Medioevo la chiesa si arricchì di opere di alto valore artistico e storico, quali il gruppo ligneo della deposizione e il Trittico del Salvatore. Ambedue le opere risalgono alla fine del XII secolo o alla prima metà del XIII. Soprattutto la Deposizione rappresenta un capolavoro attribuibile a un atelier di arte benedettina, forse di origine straniera, operante in questa zona. Tra le altre opere troviamo quadri del Grimaldi, del Manenti, Labruzzi e altri autori. L’abside medioevale è ancora visibile dietro l’altare maggiore.<br /> Religione cattolica di rito romano- Titolare San Lorenzo- Diocesi Tivoli- Consacrazione 1º febbraio 1641- Stile architettonico Barocco, romanico (campanile)- Inizio costruzione XI secolo- Completamento XVII secolo.
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Mons. Mauro Parmeggiani- vescovo della Chiesa cattolica- Titolo Tivoli, Palestrina- Incarichi attuali Vescovo di Tivoli (dal 2008), Vescovo di Palestrina (dal 2019), Segretario della Conferenza episcopale laziale (dal 2022)- Incarichi ricoperti Amministratore apostolico di Palestrina (2017-2019)- Nato 5 luglio 1961 (63 anni) a Reggio Emilia- Ordinato presbitero 18 ottobre 1985 dal vescovo Gilberto Baroni- Nominato vescovo 3 luglio 2008 da papa Benedetto XVI- Consacrato vescovo 20 settembre 2008 dal cardinale Camillo Ruini. Descrizione dello stemma: Il pellicano è qui rappresentato nella classica<br /> iconografia che lo ritrae nell’atto di nutrire i figli<br /> con il proprio sangue (il “Pie pellicane” dell’adoro <br /> te devote, antico inno eucaristico<br /> tradizionalmente attribuito a san Tommaso<br /> d’Aquino – O pio Pellicano, Gesù nostro Signore,<br /> l’anima mia impura monda con il tuo sangue, una goccia soltanto del sangue che hai versato basta<br /> per liberare il mondo dal peccato). Tale immagine è cara al nuovo Vescovo per la<br /> forte connotazione eucaristica e cristologica; essa <br /> campeggia sull’oro, metallo più nobile, simbolo<br /> quindi della prima virtù, la fede: infatti è grazie<br /> alla fede che possiamo comprendere il ministero eucaristico.<br /> Il CAPO, parte più nobile dello scudo, è in azzurro, simbolo della<br /> incorruttibilità della volta celeste, delle idealità che salgono verso<br /> l’alto; rappresenta il distacco dai valori terreni e l’ascesa dell’anima <br /> verso Dio; assieme alla Croce d’oro che lo “carica”, costituisce un<br /> netto richiamo all’arma del Servo di Dio Giovanni Paolo II e ne<br /> sottolinea la filiale devozione mariana, il TOTUS TUUS, che fu il<br /> fondamento dell’apostolato di Papa Wojtyla; inoltre, vuole anche<br /> richiamare lo stemma del Card. Camillo Ruini, che adottò tale<br /> simbologia per il proprio blasone: con lui il nuovo Vescovo ha<br /> collaborato per moltissimi anni e da lui riceve l’ordinazione episcopale. IL MOTTO: APERITE PORTAS REDEMPTORIS. Le parole del motto di S.E.R. Mons. Parmeggiani si rifanno alla Bolla<br /> Pontificia con cui il 6 gennaio 1983 fu indetto il Giubileo per il 1950°<br /> anniversario della Redenzione da parte del servo di Dio Giovanni Paolo <br /> II; un’esortazione che fu utilizzata, nel 1984, per il Giubileo dei<br /> giovani, dal quale ebbero inizio le Giornate Mondiali della Gioventù,<br /> eventi cari al nuovo Vescovo.