@Evviva_lo_sticchio

19/08/2024 alle 05:18

Dai vi droppo la mia storia così se discuto con qualcuno avete come insultarmi (per favore leggetela è uno sfogo)

Dai vi droppo la mia storia così se discuto con qualcuno avete come insultarmi (per favore leggetela è uno sfogo)

Inizia tutto nel mio tragico anno di nascita: mio padre era andato per lavoro in australia e non è più tornato

mia madre era (ora è andata migliorando) incapace a fare la madre, convinta di non essere mai nel torto e che qualsiasi cosa facesse alla fine fosse giusta perciò non ha ancora chiesto scusa ad oggi per quanto ho subito, e violenta, piuttosto che spiegare a me e mio fratello perché qualsiasi cosa facessimo di sbagliato fosse sbagliato lei ci tirava un ceffone. Poi mia nonna assieme a mia zia (pro zia, ma io la chiamavo zia) mi hanno carriato, senza di loro sarei un drogato con problemi di rabbia o un suicida, qualsiasi cosa di buono che sono ad oggi la devo a loro, mi hanno insegnato tutto anche una morale che mia madre ha provato - fallendo - ad insegnarmi a forza di schiaffi. Mio fratello gemello eterozigote (perciò siamo gemelli ma siamo diversi) è nato più grosso di me, e mentre io ero calmo perché mia nonna sapeva come calmarmi e mi ha insegnato che la violenza non era giusta mio fratello non lo era, perché mia nonna non la ascoltava, quindi usava per qualsiasi cosa l'unico linguaggio che mia madre ha saputo impartirgli. La situazione a casa quindi fino alla seconda media era che mia madre avrebbe alzato le mani a me e mio fratello, e mio fratello avrebbe alzato le mani a me e mia nonna, e quando c'era anche a mia zia (pensavate che con un solo genitore avrei scampato la violenza domestica eheh, invece no). Fino ai 6 anni le botte di mio fratello non erano un problema, poi mia nonna si è infragidita lui si è rafforzato e li ogni volta che si faceva sto teatrino iniziava a diventare un problema, per fortuna anch'io mi sono rafforzato e da pestaggio è diventata rissa, dove mia nonna (mia madre se ne fregava) spesso provava a separarci, e - cosa di cui mi vergogno tantissimo e mi pento - capitava che in quanto lui tirava il primo colpo, io volevo rispondere ma mia nonna già si era messa in mezzo, mi arrabbiassi con mia nonna e la insultassi/le alzassi le mani, poi mi scusavo e lei mi perdonava ma ancora oggi a ripensarci mi faccio schifo. Dalla seconda media cambia tutto, io divento più grosso di mio fratello e mia madre - durante il lockdown lui ha hittato discord (io pure ma mi sono staccato dopo che mi ha hittato un pedofilo che per altro si è fatto sentire e sono rimasto in contatro con lui fino al 2023 quando mi sveglio e lo mando a fanculo) e io ho hittato il chalistenics - e da li mio fratello raramente ha iniziato teatrini in quanto l'ultima volta l'ho addormentato con un pugno, le violenze da parte di mia madre hanno continuato però, anche se si sono abbassate quelle fisiche e alzate quelle psicologiche.

La vita a casa era disastrosa, ma mai quanto quella a scuola, all'asilo era asilo nido perciò c'erano pure ragazzi delle medie che facevano il doposcuola, e tutti i bimbi giustamente stavano appresso a loro perché loro erano quelli fighi col telefono con fabri fibra, FNAF e geometry dash, e tutto andava bene finché uno non se ne esce con la trovata "Karl -io- porta sfiga", da li venivo escluso quasi sempre, tranne quando si facevano le stronzate maschi contro femmine che i maschi prendevano un pezzo di asilo le femmine un'altro e iniziava una battaglia roleplay dove le armi più efficaci erano le minacce, e a me mi includevano per chiedermi come dovevano organizzarsi (eheh stratega fin da piccolo, come cazzo è che ora faccio schifo a scacchi bho). Per non parlare del fatto che spesso i bimbi della mia età venivano a menarmi in 4 se mi avvicinavo quando giocavano a fnaf perché "porto sfiga" ed erano bambini si, ma lo ero anch'io, ed erano 4, non chiedetevi "eh le maestre dov'erano?" Erano 2 e facevano ripetizioni a chi aveva bisogno. alle elementari finisco in una classe di sole femmine (mio fratello non finisce in classe con me che va in una classe per i bambini speciali, vista la sua tendenza a raccappottare i banchi o perlomeno provarci se la maestra lo correggeva) e giustamente alle elementari c'è sempre stata sta cazzata che i maschi stanno coi maschi e le femmine con le femmine, a ricreazione non si poteva uscire dalla classe e io ero sempre solo. Poi c'è da contare che in famiglia in senso allargato di persone della mia età c'eravamo io e mio fratello, gli altri cugini o troppo grandi o troppo piccoli quindi anche quando la famiglia si riuniva o stavo solo o con mio fratello il pazzo. Poi non è che mia madre mi portava al parco, a giocare a calcio o fare qualcosa visto che in classe ero l'unico maschio ed ero costantemente escluso, no, l'unico sport che potevo fare era quello schifosissimo corso di nuoto che ho sempre odiato e di cui non ricordo nulla e di cui ero l'unico cazzo di bambino. Arrivato alle medie dopo 5 anni di non socializzare perché mi era impossibilitato io rimanevo solo, nel mio angolino, silenzioso, e gli altri figurati se hanno pensato a provare ad includermi in qualche cosa. Al fatto che mi isolavo si è aggiunto il bullismo, le risatine nemmeno troppo velate, le voci che giravano perché cazzo ero la vittima perfetta, 3 anni d'inferno. Poi vabe al liceo ho detto "mia nonna e mia zia non ci sono più, l'alternativa al darmi uma svegliata è soffrire quanto ho sofferto alle medie o il suicidio" perciò ho provato a socializzare ho fatto le mie figure di merda ho convinto mia madre a concedermi di uscire di casa senza che lei mi pedoni e la situazione si direbbe aggiustata

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1 commento

@Blake_

un mese fa

riassunto della storia in pratica: viva le botte

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