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I santi di oggi 18 ottobre:
nome San Luca- titolo Evangelista- nascita I secolo, Antiochia di Siria- morte 18 ottobre 93, Tebe- ricorrenza 18 ottobre- Santuario principale Abbazia di Santa Giustina, Padova- Attributi bue alato, arnesi da pittore, libro del Vangelo- Patrono di Archivisti, artisti, pittori, scultori, medici, chirurghi, notai, indoratori, lavoratori del vetro, miniaturisti, scrittori, Motta d'Affermo; Praiano; San Luca; Impruneta- L'Evangelista S. Luca nacque in Antiochia di Siria, dà genitori pagani. Imparò la scienza medica e, allo scopo di perfezionare le sue cognizioni, intraprese diversi viaggi nella Grecia e nell'Egitto. Si portò poi a Troade per esercitarvi la sua professione: ma qui il Signore l'attendeva per un'altra missione più grande. Essendo passato di là l'apostolo Paolo a predicare il S. Vangelo, Luca, conquistato dalla verità, volle seguirlo nel sacro ministero e gli fu compagno fedelissimo fino alla morte.
Verso il 60, mentre S. Paolo si trovava prigioniero a Cesarea, Luca scrisse, per divina ispirazione, il terzo Vangelo in lingua greca, che si distingue per la sua chiarezza ed eleganza. Questo Vangelo è dedicato a Teofilo, che era un famoso cristiano di Antiochia, ma nello stesso tempo è indirizzato a tutti i Cristiani e a tutti quelli che vogliono salvarsi, siano essi ebrei o pagani: il regno di Dio è aperto a tutti. Egli voleva dimostrare la bontà e la misericordia di Dio, e perciò racconta gli episodi e le parabole più commoventi. Eloquentissime sono le parabole del buon samaritano, della pecorella smarrita, del fariseo e del pubblicano, di Zaccheo e del figliuol prodigo, che ci manifestano l'infinita misericordia di un Dio morto per noi sulla croce e che perdona agli stessi suoi crocifissori: « Padre, perdona loro, perché non sanno quel che fanno ». Il santo evangelista si diede anche alla predicazione ed evangelizzò la Macedonia, la Dalmazia, l'Italia e la Gallia. Durante la prigionia di S. Paolo in Roma scrisse gli « Atti degli Apostoli » in cui narra la storia dei primi anni della Chiesa e particolarmente i viaggi di S. Paolo. Ma la tradizione ci dice che S. Luca, oltre che medico, era pure pittore. Devotissimo della Madonna, è tra gli Evangelisti quello che ne parla più diffusamente. Non può non averla vista, non averle parlato: lo dimostrano anche le belle immagini della Vergine che ci furono tramandate sotto il suo nome.
Mori nella Bitinia, all'età di 84 anni. Le sue venerate spoglie vennero deposte nella città di Costantinopoli, assieme a quelle di S. Andrea, nella basilica dedicata ai dodici Apostoli. Giunsero poi a Padova, dove tuttora si trovano nella Basilica di Santa Giustina. S. Paolo lo chiama « medico carissimo » e « fratello, la cui Mele è nel Vangelo ».
Il suo simbolo è un toro alato, perché il primo personaggio che introduce nel suo Vangelo è il padre di Giovanni Battista, Zaccaria, sacerdote del tempio e responsabile del sacrificio di tori. PRATICA Il Vangelo sia la regola della nostra vita. PREGHIERA. Deh! Signore, interceda per noi il tuo evangelista S. Luca, il quale ad onor del tuo nome portò continuamente nel suo corpo la mortificazione della croce. MARTIROLOGIO ROMANO. Festa di san Luca, Evangelista, che, secondo la tradizione, nato ad Antiochia da famiglia pagana e medico di professione, si convertì alla fede in Cristo. Divenuto compagno carissimo di san Paolo Apostolo, sistemò con cura nel Vangelo tutte le opere e gli insegnamenti di Gesù, divenendo scriba della mansuetudine di Cristo, e narrò negli Atti degli Apostoli gli inizi della vita della Chiesa fino al primo soggiorno di Paolo a Roma.
nome San Pietro d'Alcantara- titolo Sacerdote- nome di battesimo Juan de Garavito y Vilela de Sanabria- nascita 1499, Alcantara, Spagna- morte 18 ottobre 1562, Arenas de San Pedro, Spagna- ricorrenza 18 ottobre, 19 ottobre- Beatificazione 18 aprile 1622- Canonizzazione 28 aprile 1669- Patrono di Brasile- Ad Alcantara, piccola città della Estremadura nella Spagna, nacque S. Pietro verso l'anno 1499. La vita di questo Santo fu quanto mai varia ed attiva. Era figlio di Alfonso Garavito, governatore di quella città e di Maria Villela, ambedue nobili e pii. Compiuti gli studi inferiori e quelli filosofici nel paese natio, fu inviato a studiare il diritto canonico nell'Università di Salamanca. Quivi rimase due anni: per la sua applicazione e singolare pietà, era riguardato come modello. Intanto il Signore gli ispirò di abbracciare lo stato religioso nell'ordine di S. Francesco. Prese il sacro abito nel convento di Maniarez, e dopo il noviziato e la professione religiosa, fu mandato nel convento di Bolvisa. Pietro aveva portato nel chiostro, oltre all'innocenza, un grande spirito di mortificazione, e questo fu il carattere particolare della sua santità. Mangiava e dormiva poco e tutto il tempo che gli rimaneva libero dalle ordinarie occupazioni lo spendeva nei più umili e faticosi uffici del convento. Appena ventenne, fu mandato superiore della nuova casa di Badacos, dove tre anni dopo ricevette l'ordinazione sacerdotale. Fu guardiano del convento della Madonna degli Angeli, e qui rifulse maggiormente la sua santità. Ritiratosi nel convento di S. Onofrio di Lapa, scrisse un'operetta sul modo di pregare; opera che fu lodata da tutti i maestri di spirito di quel tempo. Lo stesso re del Portogallo, Giovanni III, volle conoscere l'autore, e lo chiamò a sé. Frutto di questo viaggio furono la conversione di alcuni grandi signori della corte e la risoluzione che prese la sorella del re, Maria Incanta, di rinunziare al mondo e farsi religiosa. Andato poi a comporre alcune discordie sorte tra i cittadini di Alcantara, venne eletto provinciale del convento di Albuqueque. Ammirabile fu l'amore a Dio e lo zelo per le anime. Nel 1551 fondò la congregazione degli Alcantarini, basata particolarmente sull'austerità. Già in età avanzata aveva iniziata una visita a tutti i conventi da lui fondati, ma a Visiosa cadde gravemente ammalato. Si fece allora trasportare nel convento di Arenas, ma quivi all'età di 63 anni morì. Era il 18 ottobre 1562. Aveva aiutato in vita S. Teresa nella sua riforma e, dopo la morte, le manifestò la sua gloria rivolgendole queste parole : « Felice penitenza che mi hai meritato una gloria sì grande ». PRATICA. Preghiamo S. Pietro di Alcantara che ci aiuti a praticare i doveri del nostro stato. PREGHIERA. O Dio, che ti sei degnato di far risplendere il tuo beato confessore Pietro per il dono ammirabile della penitenza e di una sublime contemplazione, deh! fa' che per i suoi meriti anche noi possiamo ottenere i beni eterni. MARTIROLOGIO ROMANO. Ad Arenas nella Castiglia in Spagna, san Pietro di Alcántara, sacerdote dell’Ordine dei Frati Minori, che, insigne per il dono del consiglio e per la sua vita di penitenza e di austerità, rinnovò la disciplina dell’osservanza nei conventi dell’Ordine in Spagna e fu consigliere di santa Teresa di Gesù nella riforma dell’Ordine Carmelitano.
nome Sant'Isacco Jogues- titolo Sacerdote gesuita e martire- nome di battesimo Isaac Jogues- nascita 1607, Orléans, Francia- morte 18 ottobre 1646, Ossernenon, U.S.A.- ricorrenza 18 ottobre- Beatificazione 21 giugno 1925 da papa Pio XI- Canonizzazione 29 giugno 1930 da papa Pio XI- Attributi palma del martirio- Il sacerdote Isacco Jogues nacque nel 1607 presso Orléans e nel 1624 entrò nella Compagnia di Gesù; dopo aver ricevuto l’ordinazione presbiterale, fu inviato nella “Nouvelle-France”, nel Nord-America, per evangelizzare le popolazioni indigene. Arrivò insieme con il governatore Montmagny e con Padre Jean de Brébeuf si diresse verso i grandi laghi, ove visse per sei anni costantemente esposto a vari pericoli. Con i confratelli Garnier, Petuns et Raymbault, si spinse in esplorazione sino a Sault Sainte-Marie. Nel 1642, Isacco intraprese un viaggio in canoa con il coadiutore Renato Goupil medico e fratello coadiutore ed una quarantina fino al 1642 quando entrambi furono catturati dagli Irochesi, nemici degli Uroni; mentre Isacco Jogues riuscì a fuggire, Renato Goupil fu ucciso il 23 settembre 1642 e divenne il primo di questa serie di martiri. Dopo un breve soggiorno in Francia Isacco Jogues tornò in Canada continuando la sua attività di missionario fino a che anche lui subì il martirio insieme con il fratello laico Giovanni La Lande il 18 ottobre 1646. La chiesa accomuna in una unica celebrazione gli otto religiosi gesuiti francesi, sei sacerdoti e due fratelli laici che, sia pure in momenti diversi nel corso del secolo XVII, dettero la vita per la diffusione delle fede tra le popolazioni indigene del Canada, particolarmente della tribù degli Uroni. Oltre a quelli già rammentati essi sono il Padre Antonio Daniel ucciso sempre nel 1648 a colpi di frecce e di archibugio dagli Irochesi al termine della messa. Il Padre Giovanni de Brébeuf, Gabriele Lalemant, Carlo Gamier e Natale Chabanel furono tutti martirizzati, sempre nel quadro delle ostilità fra la tribù degli Uroni, presso la quale esercitavano il loro apostolato, e quella degli Irochesi nel corso del 1649. I Martiri Canadesi furono proclamati beati nel 1925 e canonizzati nel 1930; la loro memoria comune si celebra il 19 ottobre. MARTIROLOGIO ROMANO. Nel villaggio di Ossernenon in territorio canadese, passione di sant’Isacco Jogues, sacerdote della Compagnia di Gesù e martire, che, ridotto in schiavitù da alcuni pagani e mutilato delle dita, morì poi con il capo fracassato da un colpo di scure. La sua memoria si celebra domani insieme a quella dei suoi compagni.
nome Sant'Amabile di Rium- titolo Sacerdote- nascita V secolo, Riom, Francia- morte V secolo, Riom, Francia- ricorrenza 18 ottobre- Patrono di invocato contro incendi, serpenti e morsi di serpente; anche invocato contro la possessione demoniaca, la malattia mentale, veleno, bestie feroci, Alvernia e Riom- Nacque a Riom in Aquitania e sembra che fosse maestro del coro della cattedrale di Clermont. Prestò servizio pastorale nella parrocchia di Riom in Aquitania. È conosciuto solo da un breve accenno di san Gregorio di Tours. Secondo la leggenda, avrebbe cacciato i serpenti che infestavano il paese e per questo è invocato contro incendi, serpenti e morsi di serpente. MARTIROLOGIO ROMANO. A Riom in Aquitania, ora in Francia, sant’Amabile, sacerdote.
nome San Monone- titolo (diacono) Eremita, Martire- nascita 600, Irlanda- morte 645 circa, Nassogne, Belgio- ricorrenza 18 ottobre- Nato in Irlanda nel 600, Monone trascorse la gioventù in seno ad una nobile e ricca famiglia. In seguito ad una visione si diede alla vita eremitica a Nassogne, nella foresta delle Ardenne, dove si costruì un romitorio. La sua presenza attrasse molti fedeli che egli chiamava a sé con una campanella, miracolosamente scoperta da un maiale in quel luogo deserto. Alcuni ladroni dei dintorni, però, disturbati dall'incessante andirivieni dei pellegrini, uccisero a sassate il santo eremita. MARTIROLOGIO ROMANO. A Nassogne nel Brabante, nel territorio dell’odierno Belgio, san Monóne, che si ritiene sia stato eremita nella foresta delle Ardenne e martire.
nome Sant'Asclepiade- titolo Vescovo- nascita II secolo, Antiochia di Siria- morte 218 circa, Antiochia di Siria- ricorrenza 18 ottobre- Successe a San Serapione come vescovo di Antiochia (211-217); gli viene attribuito il titolo di "martire", forse a causa di tutto ciò che soffrì durante la persecuzione di Severo. MARTIROLOGIO ROMANO. Ad Antiochia in Siria, sant’Asclepiade, vescovo, che fu del novero degli insigni confessori della fede al tempo della persecuzione.