@Pali
Come era l'autodromo di Monza, negli anni '20
Ho già raccontato le prime quattro edizioni del Gran Premio d'Italia, 3 di queste disputate nell'Autodromo Nazionale di Monza. Ma come era il circuito negli anni '20? Il tracciato originale era composto da una pista stradale di 5.500 metri con sette curve, e un anello di alta velocità di forma ovale con due curve sopraelevate, lungo 4.500 metri. Avendo in comune il rettilineo principale, in base all'evento in programma, poteva essere utilizzata una delle due configurazioni o entrambe, come nel caso del Gran Premio d'Italia. La distanza complessiva del circuito completo era di 10 chilometri.
In questa foto del rettilineo principale è possibile notare due particolari. Inanzitutto, la tribuna principale: le tribune, come le officine nei box erano piccole strutture in legno. I pochi posti a sedere erano riservati alle autorità, mentre il resto del pubblico si assiepava ai bordi della pista alla bene e meglio. Un'altro dettaglio interessante sono i piccoli coni piramidali al centro del rettilineo, che separavano il tracciato stradale dall'anello alta velocità.
Concluso il percorso stradale le vetture imboccavano la sopraelevata nord per entrare nell'anello alta velocità, e viceversa, concluso l'anello alta velocità, si usciva dalla curva sud per entrare nel tracciato stradale.
Il percorso stradale non era molto dissimile dalla configurazione della pista che vedremo a settembre, anche se non esisteva la prima variante, mentre la roggia e la curva del vialone (oggi variante Ascari) erano due curve molto meno accentuate rispetto ad oggi. Le due sopraelevate invece avevano un'inclinazione ben inferiore rispetto alla costruzione che verrà introdotta nel '55.
Un'altra differenza importante rispetto ad oggi riguarda la pavimentazione. Gli asfalti che oggi formano i tracciati moderni non esistevano ancora. Nelle poche piste permanenti si utilizzava il porfido. Sul rettilineo Levante, poco prima la sopraelevata sud, possiamo vedere una piccola finestra del vecchio pavimento in porfido, bianco e completamente liscio. Altro dettaglio interessante, visibile da questa foto, è la presenza degli alberi a bordo pista. Di sicurezza infatti all'epoca non si parlava minimamente e il tracciato infatti era privo di barriere, motivo per il quale era frequente, come già raccontato, che i piloti usciti di pista finivano contro gli alberi, spesso con conseguenze fatali.