@Vitupero
I santi di oggi 12 giugno:
nome Sant'Onofrio- titolo Eremita- nascita III Secolo, Egitto- morte IV Secolo, Egitto- ricorrenza 12 giugno- Santuario principale Chiesa di Sant'Onofrio al Gianicolo- Attributi anziano nudo, coperto solo dei propri capelli; ulteriori suoi attributi sono l'angelo, l'ostia, il calice, la corona, la croce, il corvo, il teschio e il cammello- Patrono di commercianti di tessuti e lavoratori- Secondo la leggenda era figlio di un re, a lungo desiderato, ma che, appena nato, fu indicato da un demonio come figlio di una relazione adulterina della regina: sottoposto alla "prova del fuoco", ne sarebbe uscito indenne. Si isolò dedicandosi alla vita eremitica ancor molto giovane. Il monaco egiziano Pafnuzio, desideroso di conoscere la vita degli anacoreti del deserto, lo incontrò e trascorse con lui gli ultimi giorni di vita di Onofrio a cui dette sepoltura in una grotta. Pafnuzio riportò la sua esperienza nel libro La Vita che ebbe larga diffusione in Oriente dando l'avvio al culto di sant'Onofrio che si estese per tutta l'Asia minore. È, assieme a Santa Rosalia e Benedetto il Moro, uno dei patroni della città di Palermo, nella quale è ritenuto, assieme a Sant'Antonio da Padova e San Graziano di Tours, protettore di chi cerca oggetti smarriti, nonché delle donne che cercano marito e degli studenti che hanno problemi di studio. MARTIROLOGIO ROMANO. In Egitto sant'Onófrio Anacoreta, il quale passò religiosamente la vita per sessant'anni in un vasto deserto, e, illustre per grandi virtù e per meriti, volò al cielo. Le sue opere insigni furono narrate dall'Abate Pafnùzio.
nome Beato Guido da Cortona- titolo Sacerdote- nome di battesimo Guido Vagnotelli- nascita 1187 circa, Cortona- morte 1247 circa, Cortona- ricorrenza 12 giugno- Santuario principale Cattedrale di Cortona- Non si conosce con l'esattezza la data di nascita del Beato Guido Vagnotelli da Cortona, vissuto mezzo secolo prima dell'assai più nota Margherita. Conosciamo però l'anno, il 1211, in cui, incontrato San Francesco d'Assisi, decise seduta stante di diventare seguace. Venduto quello che aveva, consigliato da Francesco, egli diede vita a una comunità di frati minori che presto popolata da molti giovani attratti dall'esempio del Poverello e di Guido, suo umile seguace. In possesso di una certa cultura, Guido venne ordinato sacerdote, ma continuò a vivere tra confratelli in umiltà e spirito di sevizio. I cortonesi, che molto lo amarono, gli attribuirono vari episodi prodigiosi, a testimoniare la benevolenza di Dio per un uomo dalla vita limpida, ricca di opere buone e di pratiche religiose. Guido morì intorno a sessant'anni di età, cofortato da una «visita» del serafico suo padre, morto ventiquattro anni prima. «Ecco il mio caro San Francesco - mormorò Guido agonizzante -. Tutti in piedi andiamo da lui.» Venne sepolto a Cortona, città dove aveva trascorso l'intera esistenza. Il suo culto fu approvato da Gregorio XIII nel 1583 per la diocesi di Cortona e durante il pontificato di Innocenzo XII fu esteso all'intero Ordine francescano. MARTIROLOGIO ROMANO. A Cortona in Toscana, beato Guidone, sacerdote, che, discepolo di san Francesco, passò la vita in digiuni, povertà e umiltà.
nome San Gaspare Luigi Bertoni- titolo Sacerdote- nascita 9 ottobre 1777, Verona- morte 12 giugno 1853, Verona- ricorrenza 12 giugno- Beatificazione<br /> 1º novembre 1975 da Papa Paolo VI<br /> Canonizzazione 1º novembre 1989 da papa Giovanni Paolo II- Nato a Verona, figlio di un notaio e appartenente a una famiglia agiata, in giovinezza Gaspare soffrì molte tragiche esperienze, tra le quali la morte della sua unica sorella. Studiò alla scuola pubblica, dove insegnavano anche alcuni padri gesuiti, che proseguivano in questa attività nonostante che la Compagnia di Gesù fosse stata soppressa. Uno di essi era padre Luigi Fortis, futuro superiore generale della risorta Compagnia. Gli uomini della famiglia Bertoni di solito intraprendevano la professione legale, ma Gaspare sentì la chiamata al sacerdozio, e fu durante il suo primo anno in seminario (1796) che l'Italia settentrionale fu invasa dai francesi: era l'inizio di vent'anni di sofferenze per la popolazione veronese sotto il dominio straniero. Gaspare si unì alla Fraternità del Vangelo per gli ospedali, assistendo i malati e i feriti sotto la guida di padre Pietro Leonardi. Fu ordinato prete nel 1800 a ventitré anni e per i dodici anni seguenti lavorò in parrocchia; furono anni di grandi difficoltà, dove ogni opera religiosa era severamente limitata dalle leggi dell'occupante francese, nel nord e nel centro Italia. Il papa stesso, Pio VII, fu per un certo periodo prigioniero in Vaticano, e Gaspare fece appello ai suoi compagni di presbiterato e ai suoi parrocchiani perché manifestassero il loro sostegno al pontefice in quanto capo della Chiesa e successore nella funzione di S. Pietro. Durante questo periodo di prova Gaspare sviluppò una profonda spiritualità e una devozione speciale per le stimmate, o le cinque piaghe di Cristo, e divenne confessore e direttore spirituale di molti religiosi, uomini e donne, che lavoravano per il rinnovamento della Chiesa. Nel 1816, quando gli eserciti napoleonici furono sconfitti, fondò un gruppo religioso in una casa adiacente alla chiesa delle Stimmate di S. Francesco, allora abbandonata. Avendo un dono speciale per la predicazione, avviò una serie di missioni parrocchiali, alle quali la gente accorreva a frotte. La zona era sotto occupazione austriaca che, sospettosa degli assembramenti, finì per proibire le missioni. Gaspare dovette escogitare un nuovo modo per il rinnovamento della Chiesa; il suo gruppo indirizzò gli sforzi nell'istruzione, aprendo un liceo gratuito per i figli del popolo e per la promozione delle vocazioni religiose. Nel 1812 aveva contratto la febbre militare, forse febbre gialla, e benché inizialmente le sue condizioni di salute sembrassero migliorare, il loro deterioramento fu invece irreversibile. Poco dopo la fondazione degli "stimmatini", come vennero chiamati i suoi seguaci, fu confinato in un letto, dal quale portò avanti il suo ministero per molti anni. Accettò con grande abbandono la volontà di Dio tra grandi sofferenze fisiche, tra cui trecento interventi chirurgici alla gamba destra. Molta gente veniva per avere una parola di direzione spirituale e per trarre ispirazione dalla sua fede e pazienza. Gaspare morì. domenica 12 giugno 1853. La congregazione delle Sacre Stimmate di Nostro Signore Gesù Cristo non ricevette un riconoscimento ufficiale fino al decreto pontificio di approvazione nel 1890, ma l'opera si sviluppò largamente oltre i confini di Verona con centinaia di preti in settantotto case in Europa, Nord e Sud America, Africa, Tailandia e Filippine. Possiamo inoltre considerare Gaspare un antesignano dell'Azione cattolica. Fu beatificato nella festa di Tutti i Santi del 1975 da Paolo VI e canonizzato nello stesso giorno quattordici anni dopo, nel 1989, da Giovanni Paolo II. MARTIROLOGIO ROMANO. A Verona, san Gaspare Bertoni, sacerdote, che fondò la Congregazione delle Sacre Stimmate del Signore nostro Gesù Cristo, perché i suoi membri fossero missionari a servizio dei vescovi.
nome Sant'Eskillo- titolo Vescovo e martire- nascita Inghilterra- morte 1038, Svezia- ricorrenza 12 giugno- Su richiesta del re vichingo Olaf Trygvasson, Re Etelredo "l'indeciso" mandò Sigfrido (15 feb.), monaco di Glastonbury, in Norvegia, ed Eskil, parente di Sigfrido, si unì a lui. Probabilmente i due monaci erano cresciuti in Inghilterra, benché i loro nomi suggeriscano che avessero sangue vichingo. I popoli della Scandinavia erano stati evangelizzati da Anscario, l'infaticabile arcivescovo di Brema (3 feb.), ma dopo la morte dcl santo essi tornarono ad adorare i loro vecchi idoli norvegesi, e così la Chiesa sentì la necessità di una nuova missione. Sigfrido fu nominato vescovo di Viixjò, mentre Eskil lavorò soprattutto in Svezia, e principalmente nel Sòdcrmanland. Venne consacrato vescovo di Striingnàs (entroterra dove ora sorge l'area di Stoccolma) e benché alcuni parlino di lui come del primo vescovo diocesano, in verità egli era vescovo regionale. Ricevette grande sostegno dal re Inge, ma questi venne ucciso e sotto il suo successore, Blot Sven, "Sven il sacrificatore", ci fu una violenta reazione contro i cristiani. A Striingniis fu celebrato un grande sacrificio per propiziarsi gli dèi norvegesi; fu costruito un altare pagano e preparato un sacrificio. Al vedere che molti cristiani dichiarati vi prendevano parte Eskil li affrontò e li invitò pubblicamente a rinunciare alle loro pratiche pagane. Poiché essi ignoravano il suo appello pregò Dio di dare un segno visibile che era lui l'unico vero Dio: subito scoppiò un violento temporale che distrusse l'altare e i sacrifici, senza bagnare il vescovo e i suoi seguaci. Sven attribuì l'accaduto a pratiche magiche e ordinò che Eskil fosse ucciso: la folla lo circondò e lo lapidò. Il luogo dove fu sepolto il suo corpo nel 1082 fu chiamato Eskiltiina. Nuove ricerche storiche compiute nel 1940 sembra porre la morte di Eskillo nel 1038. MARTIROLOGIO ROMANO. In Svezia, sant’Eskillo, vescovo e martire, che, di origine inglese, ordinato vescovo dal suo maestro san Sigfrido, non lesinò le forze per annunciare Cristo tra i pagani della provincia del Södermanland, dai quali fu poi lapidato.
nome Sant'Odolfo- titolo Monaco- nascita nel Barbante Settentrionale- morte IX secolo, Utrecht, Paesi Bassi- ricorrenza 12 giugno- All'inizio del IX secolo cominciò l'evangelizzazione della Frisia, la parte settentrionale dei Paesi Bassi, ma molto rimaneva ancora da fare; il vescovo Federico di Utrecht (18 lug.) inviò Odulfo, sacerdote nato nel Brabante Settentrionale, a continuare l'opera missionaria in quell'area, dove eresse una chiesa e un monastero a Stavoren. Dopo la sua morte il suo culto si diffuse molto: nei Paesi Bassi gli vennero dedicate numerose chiese. Il suo rapporto con l'Inghilterra deriva dal fatto che i pirati vichinghi rubarono le sue reliquie all'inizio dell'xi secolo e le portarono a Londra, dove il vescovo di quella sede, Aelfward, le comprò per cento denari e le diede all'abbazia di Evesham. Le sue reliquie furono sottratte da Stavoren, benché ci sia una tradizione attendibile che sia stato sepolto a Utrecht, così che le reliquie di Evesham potrebbero essere false. La Vita di Odulfo proviene però proprio da Evesham, e fu forse opera del priore Domenico. MARTIROLOGIO ROMANO. A Utrecht in Lotaringia, nell’odierna Olanda, sant’Odolfo, sacerdote, che evangelizzò i Frisoni.