@FromSovietRussiaWithLove

11/04/2024 alle 23:23

non fregherà un cazzo a nessuno ma

non fregherà un cazzo a nessuno ma

(Giu se stai leggendo, non leggere questo shout)

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ho bisogno di buttare fuori tutto questo schifo.

la questione è questa: io la amo, la amo. e vorrei passare il resto della mia vita a guardarla, ad ascoltare i suoi lunghi discorsi sui libri che legge o sulle serie TV che vede. è bellissima, come un koala, è apprensiva, ti ascolta e cerca di capirti. l'unico problema è la distanza: 823,12016 kilometri.

lei era mia, avevo tutto ciò che volevo. ma ero più piccolo, più inesperto, e non sapevo quanto lei fosse così importante per me. l'ho sottovalutata, ho sottovalutato l'amore che lei provava per me, e ho lasciato che se ne andasse, o forse l'ho fatta andare via io non trattandola come meritava.

e questo è il mio più grande dolore, e rimpianto. non sapete quante notti in lacrime ho passato pregando di poter tornare indietro nel tempo.

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ora però bisogna introdurre un altro attore, S, ma lo conoscete meglio di me.

Quando la conobbi, S non c'era, arrivò quando le cose tra me e lei iniziavano ad andare male. prima era un amico con interesse in comune, poi, quando le litigate si fecero più pensati (e ci eravamo lasciati (?), anche se non c'è mai stato un punto netto), ha iniziato a farsi avanti sul lato fisico -a distanza-.

poi è arrivato l'anno scorso, in cui S -per problemi personali, mi è stato detto- non voleva più parlare con lei, fino a dirsi addio. (più volte, visto che ogni volta la cosa durava pochi giorni).

fatto sta che S è passato da un addio al provare sentimenti nell'arco di due mesi.

e non sapete quanto cazzo io vorrei raccontare di come sia nata questa storia, ma non posso, perché lei si incazzerebbe per aver scritto cose loro private e non me lo perdonerebbe mai.

ma sappiate solo che S mi ha fottuto sul tempo, se solo la fossi andata a trovare prima io le cose sarebbero state diverse.

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quindi arriviamo ad oggi, in cui io mi sono reso conto che non voglio nessun'altra se non lei, ma lei sta con S, che per quanto non mi stia simpatico, non ho modo di superarlo.

e non perché lui sia migliore di me o io peggiore di lui, ma perché tra me e lei ci sono 823,12016 fottutissimi kilometri, 7 ore di treno, 1,5 ore di aereo e -di media- 80 euro per fare un'andata e un ritorno. mentre con S solo 150km.

non ho modo neanche di essere suo amico, in questi giorni sta decidendo se continuarmi a parlare perché non vuole più rapporti a distanza. e non possiamo neanche stare in chiamata, quando non è all'università è da S.

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e in più io non so cosa e come fare. quando riusciamo a stare in chiamata, come oggi, mi sento male all'idea che lei non mi voglia, a lei che scopi con S, al fatto che io non sia più importante e che posso fare ben poco per cambiare le cose, mi sento demoralizzato e il tutto si tramuta in silenzio e tristezza.

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forse la cosa che mi fa più male è l'aspetto sessuale. eravamo due adolescenti innamorati separati dalla distanza, e videochiamate e chiamate erano le uniche cose che ci univano. ma cazzo, quante volte ci siamo detti "quando scoperemo davvero..." e quanto stavo bene al solo pensiero di poter stare con lei. ed era lei la persona con cui volevo perdere la verginità, anche dopo tutte le litigate, con lei avevo un'intesa fantastica, un rispetto e un amore (da amici o non che sia) infinito. era lei quella giusta per me.

infatti quel 29 agosto, quando ci siamo visti per la seconda volta (la prima era accaduta due estati prima per 5 minuti dietro un muretto di una spiaggia, ed avevamo fatto solo quello che si poteva fare con un pescatore che ti guarda), mi è caduto il mondo addosso.

non ero andato lì con l'intenzione di scopare, non ci parlavamo da mesi se non per qualche volta sporadica, ma comunque sapevo che se fosse successo sarei stato felice di farlo con lei.

siamo andati a casa sua e ci siamo sdraiati ed abbracciati, ma non era proprio un abbraccio che dai ad un compagno di classe, diciamola così per non dire altro (la mia amica che era venuta con me a Milano quella sera ha sentito parole ben più scurrili quando le ho raccontato). mentre eravamo abbracciati ed era abbastanza evidente la mia eccitazione, notavo che si copriva sempre il seno. e lì le ho chiesto il perché (si, certo non mi aspettavo che le tirasse fuori senza motivo, ma ripeto che tra noi c'era abbastanza confidenza, anche sul lato sessuale -seppur a distanza-, quindi non capivo perché lo facesse così spesso). mi ha risposto velocemente, un po' imbarazzata.

dopo un po' così non ce l'ho fatta, e le ho detto la verità, ciò che provavo. "vorrei baciarti" o "ti voglio baciare", non ricordo bene. e lì la prima batosta: "mi sto sentendo con uno". non me ne aveva parlato, ma dirò la verità, ero anche contento. sapevo che era sempre stata timida, ed ero contento fosse innamorata. comunque mi misi seduto, certo triste e deluso, ma felice per lei. l'imbarazzo entrò nella stanza, così lei mi disse di parlare, o non ricordo bene. fatto sta che io gli chiesi di parlarmi di lui, e lì, 29 Agosto 2023, 17 circa del pomeriggio, che mi stava per arrivare la notizia che mi avrebbe fatto (e che mi sta facendo tutt'oggi) piangere notti e soffrire giornate intere.

"sebastian".

inutile dire quanto mi sia crollato il mondo addosso. la stessa persona che l'aveva portata a tagliarsi, la stessa che più volte aveva detto di non volerle parlare mai più. ricordo che mi rimisi la maglietta in fretta, e che dentro di me ero indeciso tra il voler stare con lei e il voler scappare il più lontano possibile da quella casa. [e premetto che lì non sapevo (ancora, ma questo lo racconto dopo) che avessero avuto rapporti.]

in quel momento feci un respiro profondo e mai come allora decisi razionalmente di essere la persona che volevo essere e di comportarmi in maniera calma, pacata ed educata, come non avevo fatto in decine di litigate in chiamata. arrivò presto l'orario di andarsene e ricordo un mio 'no' secco alla sua proposta di farci delle fototessere in quelle macchinette (da una parte non me ne pento perché stavo davvero male, dall'altra un po' fa male aver visto poi le sue con S) e ricordo quei momenti sulla panchina di milano porta genova mentre aspettavamo che l'orario di partenza del suo treno arrivasse. ci siamo fatti tante foto, io ero in lacrime perché non la volevo lasciare, non volevo lasciare il mio unico amore, non volevo lasciare la mia unica vera amica, non volevo lasciare l'unica persona che mi abbia davvero conosciuto. e con più emozioni provate in un due ore che in tutta la mia vita, sono andato da solo al duomo, al tramonto, lo vedevo per la prima volta ed è stato bellissimo.

poi nei giorni successivi abbiamo continuato a scriverci e a parlare dell'elefante nella stanza, fino ad arrivare al 8 Settembre, nel porto di Amsterdam, alle 4 del mattino, con io in lacrime. (disclaimer: ero in interrail, per questo il cambio di città). dormivamo su una nave, e ricordo che il 7 a sera io e la mia amica ci sedemmo sui divanetti sul ponte e io mi stavo appisolando. poi lei mi scrisse, finimmo in chiamata, e dalle 23 si fecero le 4 di notte. ricordo che la mia amica verso l'una (nel frattempo era andata in camera) salì preoccupata perché non tornavo, mentre stavo in chiamata sul ponte. quella notte seppi che avevano scopato, e vi giuro che non riesco ad eliminare il dolore che provai quella notte, è quello che tutt'ora mi accompagna. ricordo bene che le chiesi in lacrime e disperato "mi dici solo com'è scopare?..." e lei "bellissimo..." (o una cosa simile).

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poi i giorni passano, notti di pianto, ma si va avanti. poi per fine novembre andai a milano per il mio compleanno, siamo andati a trovare mia cugina ma uscimmo un pomeriggio. fu una normale uscita, chiacchierammo tanto, il massimo affetto furono dei miei bacini sui suoi capelli. e, davanti al castello sforzesco, le dissi che la amo, e che sarei stato disposto a tutto pur di riconquistarla. il giorno dopo l'uscita, quando ci saremmo dovuti rivedere, lei però era fredda, staccata, quasi indifferente al vederci di nuovo.non capivo il perché, finché non mi disse che la sera prima di era chiamata con S e, avendole raccontato com'era andata, lui si era incazzato perché 'lei le stava mancando di rispetto' o giù di lì. premetto che ancora oggi non capisco cosa lo abbia fatto incazzare perché non so cosa lei gli abbia riferito (non so se fosse per un bacino sui capelli o se pera dichiarazione -ma non penso-), fatto sta che lei mi impose di sentirci o come amici o nulla, e mi obbligò a non sentirci per un mese fino a Natale.

inutile dire che quella notte, sul treno notte da milano a bari, non feci altro che piangere e non chiusi occhio, con un messaggio lunghissimo che le scrissi.

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poi è arrivato natale, le faccio gli auguri ma ricevo un messaggio ogni due/tre giorni. S era andato da lei per tre settimane, se ne sono anche andati in francia due giorni. fin quando lui è lì non abbiamo parlato, ma bene o male è andata così fino ad oggi:qualche chiamata una volta al mese e risposta ai messaggi dopo giorni.

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Sono passati 3 anni da quando ci conosciamo. 1 da innamorati, 1 da amici molto stretti con qualcosina in più, 1 da quasi sconosciuti. e a me manca come l'aria, la sua voce è la felicità.

La voglio, ma mi fa schifo la sola idea di scoparci dopo tutto quello che ho letto delle sue scopate con S. So bene cosa voglio, e so che non è una cosa sana (vi chiedo solo di non giudicarmi, so che è da maniaci, ma non è una cosa che controllo): vorrei poter vivere vicino a lei, vorrei che lei si rinnamorasse di me e che rinnegasse S con ogni sua energia. So che non è sano, ma la mania di sentirmi adorato è la mia perversione (RIPETO: SO CHE NON È UNA COSA SANA O NORMALE, ma d'altronde se fossi normale non starei su questo sito amici).

Vivo praticamente in un limbo tra "sono disposto ad andarle sotto casa a dirle quanto la amo" a "mi fa schifo per ciò che ha fatto e non potrà mai più essere la ragazza per me, né lei mi vuole".

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Tutto questo per dire quanto io abbia problemi a trovare una nuova relazione, non riesco più ad aprirmi per paura di non essere considerato, non voglio perdere la verginità se non con l'assoluta certezza che quella persona non mi ferirà mai (e non parlo di lasciarli, parlo di ferirsi) e ho momenti (tipo oggi dalle 19 ad ora -23:30-) in cui ho cali di motivazione assurdi e soffro pensando a ciò che mi è stato fatto.

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la amo, o forse mi ha solo lasciato traumi grandi da riparare per cui è meglio tornare con lei che andare avanti.

purtroppo conosco la risposta.

+2 punti
4 commenti

@carcassa

8 mesi fa

fra, se lei è felice con lui e non con te non è perché ti ha battuto sul tempo o sulla distanza, ma perché semplicemente ama lui. e tu non hai bisogno né delle sue chiamate né delle sue attenzioni, tu hai bisogno di superare questo intoppo con una buona sessione di terapia. è da tanto tempo che ti vedo parlare di questa questione senza mai

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