@Vitupero
I santi di oggi 21 marzo:
nome San Serapione di Thmuis- titolo Vescovo- nascita 300 circa- morte 370 circa, Egitto- ricorrenza 21 marzo- Vescovo, santo (sec. IV). Nonostante che sia sempre stato molto celebrato nella storia della Chiesa come uomo di grande cultura e di profonda spiritualità, le notizie che possediamo di Serapione sono scarne e frammentarie, in quanto provengono indirettamente da altre fonti. Di lui non conosciamo i riferimenti cronologici e quelli relativi all'origine, come anche il luogo di morte. Sappiamo che visse ritirato nel deserto per alcuni anni, conducendo vita eremitica e divenendo uno dei più illustri discepoli di Antonio il Grande, prima di essere eletto vescovo di Thmuis (presumibilmente tra il 340 e il 356). Fu zelante difensore della fede di Nicea, accanto ad Atanasio, con il quale intrattenne una lunga relazione epistolare, che costituisce l'unica fonte documentale certa per risalire alla sua attività. Da ultimo sappiamo che dall'imperatore Costanzo II fu mandato in esilio. Degli scritti a lui attribuiti è stata ritrovata tardivamente un'opera polemica contro i manichei e un Eucologio, una raccolta che fornisce in forma di preghiera indicazioni sui particolari della vita liturgica nell'Egitto del secolo IV. Oltre che nei sinassari bizantini, seppure con alcune varianti, è commemorato in diversi martirologi occidentali, che ne tessono ampiamente gli elogi. MARTIROLOGIO ROMANO. In Egitto, san Serapione, anacoreta.
nome Santa Benedetta Cambiagio Frassinello- titolo Religiosa fondatrice delle Suore Benedettine della Provvidenza- nome di battesimo Benedetta Cambiagio- nascita 2 ottobre 1791, Langasco (Genova)- morte 21 marzo 1858, Ronco Scrivia- ricorrenza 21 marzo, 10 maggio- Beatificazione 10 maggio 1987 da papa Giovanni Paolo II- Canonizzazione 2002 da papa Giovanni Paolo II- Benedetta Cambiagio nacque a Langasco (Genova) il 2 ottobre 1791 da Giuseppe e Francesca Ghiglione e fu battezzata due giorni dopo. Quando ancora ragazzina, la sua famiglia si trasferì a Pavia. Verso i 20 anni ha una forte esperienza interiore che accresce l'amore alla preghiera e alla penitenza e, in modo speciale, il desiderio di abbandonare tutto per consacrarsi interamente a Dio. Ciò nonostante il 7 febbraio 1816 va sposa a Giovanni Battista Frassinello, un giovane ligure trasferito con la famiglia a Vigevano. Il cammino di Benedetta alla ricerca della volontà di Dio è abbastanza arduo e difficile, spinta com'è dall'impulso interiore per una vita verginale, coltivata fin dall'adolescenza. Vive nel matrimonio due anni, dopo i quali ha la gioia di realizzare, in questo stato, l'aspetto profondo e sublime della verginità spirituale. In pieno accordo con lo sposo, che attratto dalla santità di Benedetta ne abbraccia l'ideale, le vive accanto come sorella. Si occupano entrambi, con singolare amore, della sorella Maria, gravemente ammalata di cancro intestinale, ospitata in casa loro. Nel 1825, alla morte di Maria, Giovanni Battista entra nella comunità dei Somaschi e Benedetta nelle Orsoline di Capriolo. Nel 1826, a motivo della salute, Benedetta ritorna a Pavia. Guarita prodigiosamente da San Girolamo Emiliani, si occupa delle fanciulle con il benestare del Vescovo, mons. Luigi Tosi. Avendo bisogno di un aiuto, che suo padre le rifiuta, il Vescovo richiama Giovanni Battista, il quale lascia il Noviziato e torna alla sposa-sorella, rinnovando insieme il voto di castità perfetta nelle mani del Vescovo stesso. L'opera di Benedetta si inserisce nella vita sociale di Pavia in un periodo in cui l'istituzione della scuola è accolta come la vera apportatrice di benessere. È la prima donna della città e della provincia ad avvertire questo bisogno e l'Imperiale Regio Governo Austriaco le riconosce il titolo di "Promotrice della Pubblica Istruzione".<br /> Coadiuvata subito da alcune giovani volontarie, alle quali dà un Regolamento approvato dall'Autorità Ecclesiastica, unisce all'insegnamento scolastico la formazione catechistica e al lavoro. Sono questi gli ambiti di cui si serve per trasformare le fanciulle in "modelli di vita cristiana" e assicurare in tal modo la vera formazione delle famiglie. A Ronco Scrivia istituisce la scuola per le fanciulle del popolo e fonda l'Istituto delle "Suore Benedettine della Provvidenza" per le quali scrive le Regole-Costituzioni. Esse rivelano lo sviluppo del suo carisma pavese, estendendo a tutte le fanciulle e giovani l'educazione, l'istruzione e la formazione cristiana, con l'inconfondibile suo spirito di illimitata fiducia e abbandono alla divina Provvidenza, di amore a Dio attraverso la povertà e la carità. Nel 1847 anche a Voghera. Questa sede, quarant'anni dopo la morte di Benedetta, per opera del Vescovo diocesano, diviene di diritto un Istituto indipendente. In tale circostanza le Suore assumono la denominazione di "Benedettine della Divina Provvidenza" in memoria di Benedetta loro piissima Fondatrice. Nel 1851 Benedetta ritorna a Pavia, in una località diversa dalla prima fondazione e nel 1857 apre una scuola in un paese della Valpolcevera, San Quirico. Il 21 marzo 1858, Benedetta muore santamente a Ronco Scrivia, in giorno e ora da lei previsti. Attorno alla sua salma accorre un grande afflusso di gente per l'ultima manifestazione di stima e di rimpianto a colei che considera una "Santa". MARTIROLOGIO ROMANO. A Ronco Scrivia in Liguria, santa Benedetta Cambiagio Frassinello, che spontaneamente rinunciò insieme al marito alla vita coniugale e fondò l’Istituto delle Suore Benedettine della Provvidenza per la formazione cristiana delle giovani povere e abbandonate.
nome San Nicola di Flue- titolo Padre di famiglia, eremita- nome di battesimo Niklaus von Flüe- nascita 1417, Sachseln, Svizerra- morte 21 marzo 1487, Sachseln, Svizerra- ricorrenza 21 marzo- Canonizzazione 15 marzo 1947 da papa Pio XII- Patrono di Svizzera, Guardia Svizzera Pontificia- Nacque nel 1417 a Sachseln in una famiglia agiata di contadini. Pur sentendo fin da adolescente una forte attrazione per la contemplazione, si sposò con Dorotea Wyss che gli diede dieci figli. Fu costretto ad andare in guerra e tuttavia conservò grande amore per la pace. A 50 anni, con il consenso della moglie che coltivava con lui una forte spiritualità, non resistendo più alla Voce che lo chiamava, si ritirò a vita ascetica nella gola del Ranft, poco distante da Flueli, località nel comune di Sachseln, rimanendovi fino alla morte avvenuta il 21 marzo 1487. La sua vita eremitica illuminata da visioni e nutrita dal Santo Cibo dell'Eucaristia, lo rese famoso in tutta Europa. In un periodo di turbolenze fra Cantoni, i responsabili ricorsero a lui che impetrava da Dio la pace per la sua terra e furono da lui orientati alla ricomposizione; nel Patto di Stans del 1482 costituirono la prima Confederazione Elvetica con 8 Cantoni. Venerato da tutti i cristiana, cattolici e protestanti, San Nicolao è il patrono della Svizzera. MARTIROLOGIO ROMANO. Sul dirupo montano di Ranft presso Sachseln in Svizzera, san Nicola di Flüe: chiamato da divina ispirazione a più grandi opere, lasciati la moglie e dieci figli, si ritirò tra i monti a condurre vita eremitica; celebre per lo stretto rigore di penitenza e il disprezzo del mondo, una sola volta uscì dalla sua piccola cella, sotto la minaccia di una guerra civile, per riconciliare con una breve esortazione le parti avverse.
nome San Giustiniano di Vercelli- titolo Vescovo- morte 452, Vercelli- ricorrenza 21 marzo- Fu vescovo di Vercelli dal 435 al 452, come quarto successore di sant'Eusebio. Secondo vari studi, Giustiniano non nacque a Vercelli, ma fu allievo di san Martino di Tours. Venuto da fuori città, fu accolto ed accettato dalla popolazione, come un padre. Così fu vescovo insigne della città e guida dei chierici-monaci. Infatti il presule vercellese, secondo quanto scrisse sant'Ambrogio, doveva reggere il monastero e governare la diocesi, per cui oltre all'ufficio pastorale comune a tutti i vescovi, doveva dirigere il cenobio ecclesiastico fondato da Sant'Eusebio. In esso i chierici si esercitavano nella disciplina ascetica, attendevano agli studi, si preparavano al ministero, vivevano in comunità e osservavano una disciplina simile a quella dei monasteri. Durante il suo episcopato, nel 448, passò per Vercelli san Germano, vescovo di Auxerre, diretto a Ravenna dove poco dopo morì. La firma di san Giustiniano si leggeva nell'epistola sinodale del 451, con la quale i vescovi della provincia milanese aderivano alla dottrina cattolica contro l'eresia di Eutiche. Morì nel 452. La sua iscrizione sepolcrale è composta di dieci esametri che celebrano con enfasi la santità di vita, la fedeltà alla giustizia e la gloria celeste del mistico antistite, padre della Chiesa vercellese e partecipe della schiera apostolica, che resse la diocesi sedici anni, sei mesi e alcuni giorni.
nome San Lupicino- titolo Abate- nascita 400 circa, Francia- morte 480 circa, Lauconne, Francia- ricorrenza 21 marzo- Fratello di San Romano di Condat, dopo la morte della moglie, Lupicino aiutò il fratello nell'evangelizzazione della zona di Lione e delle Alpi, dove fondò le abbazie di Condat (Saint-Oyend), Saint-Cloud nel Giura e quella di Lauconne. I due fratelli guidavano contemporaneamente la comunità, ma Lupicino, egli stesso più austero, era più rigido di Romano nel mantenere la disciplina e nell'osservanza delle regole, e più severo nel reclutare i monaci. Alla morte di Romano, intorno al 460, Lupicino assunse come abate il governo dei due monasteri. Famoso per la sua vita interiore. Fu protettore dei paesi vicini e, in particolare, assunse la difesa del Conte Agrippino contro il Re di Borgogna. Le reliquie di Lupicino si trovano nella chiesa del capitolo di Saint-Cloud. Lupicino, Romano e Oyend sono riconosciuti come santi benedettini perché i loro monasteri, in realtà antecedenti a San Benedetto, in seguito adottarono la regola benedettina. Attualmente Lupicino e Romano vengono celebrati nelle diocesi di Besançon e Belley nella stessa data, il 28 febbraio. MARTIROLOGIO ROMANO. A Lauconne nel territorio di Lione, in Francia, anniversario di san Lupicino, abate, che insieme al fratello san Romano diede impulso alla vita monastica tra i pendii del Giura.
nome Beato Matteo Flathers- titolo Martire- nascita Weston, Inghilterra- morte 21 marzo 1607, York, Inghilterra- ricorrenza 21 marzo- Nacque a Weston insieme a Otley nello Yorkshire. Rimase celibe e laico fino a quando intorno al 1604 andò a Douai per studiare come sacerdote. Ordinato nel 1606, tornò in Inghilterra come missionario. Tuttavia, fu immediatamente arrestato, poiché il cosiddetto "complotto della polvere da sparo" (un complotto per uccidere il re Giacomo I a cui parteciparono i cattolici) aveva intensificato la vigilanza e l'ostilità verso tutto ciò che era cattolico. Fu condannato a morte sulla base dello statuto 27 della regina Elisabetta, cioè essendo stato ordinato all'estero, ma in un insolito atto di clemenza, la sentenza viene commutata in esilio perpetuo. Matteo andò all'estero, ma tornò subito con lo pseudonimo di Maggiore per portare a termine il suo compito pastorale. Predicò per un breve periodo, visto che venne nuovamente arrestato e processato per due imputazioni: la stessa della volta precedente, più l'esercizio del sacerdozio in Inghilterra. Naturalmente, si rifiutò di rimanere in vita in cambio della firma del rispetto della supremazia religiosa del re, e fu giustiziato con l'impiccagione poi trascinato e smembrato, ma testimoni oculari affermano che fu fatto con una tale crudeltà che provocò persino la compassione dei protestanti che vedevano queste morti come uno spettacolo. Morì a York. Fu beatificato il 22 novembre 1987 dalla SS. Giovanni Paolo II. MARTIROLOGIO ROMANO. A York sempre in Inghilterra, beato Matteo Flathers, sacerdote e martire, che, alunno del Collegio Inglese di Douai, fu dilaniato vivo per Cristo durante il regno di Giacomo I.
nome Sant'Endeo di Aran- titolo Abate- nascita Oriel, Ulster, Irlanda- morte 542 circa, Aran, Irlanda- ricorrenza 21 marzo- Nacque a Oriel, nell'Ulster, figlio di Conall-Derg, un signore locale, al quale succedette come capo del paese dopo la sua morte. Fratello di Santa Fanchea. Le esortazioni della sua santa sorella, badessa di un monastero, lo convinsero a lasciare il mondo e abbracciare la vita monastica. Con i mezzi di quel tempo (a piedi e cavalcando) si recò a Roma per visitare le tombe degli Apostoli, che in quei tempi, dopo la caduta dell'Impero Romano d'Occidente, riaffermarono l'egemonia religiosa e politica del papato cattolico e qui fu ordinato sacerdote. Al suo ritorno da Roma, ottenne da Oengus, re di Munter, la concessione dell'isola di Aran, nella Baia di Gallway, dove fondò un famoso e primo monastero a Killeaney. I suoi discepoli erano i santi: Kiran e Brendano "il Viaggiatore". Prima di arrivare ad Aran, fondò un'altra comunità e una chiesa. Fu il primo fondatore di monasteri in Irlanda. La sua fama e il suo monastero erano così grandi che l'isola fu chiamata "Aran dei santi", la chiesa principale si chiama Kill-Enda, oltre al cimitero dell'isola c'è un'altra cappella chiamata "Teglach-Einne", dove fu sepolto il santo abate. La città irlandese di Ennis prende il nome da lui.<br /> MARTIROLOGIO ROMANO. In Irlanda, sant’Endeo, abate, che fondò sull’isola di Aran un cenobio, la cui fama fu tale da conferire al luogo il nome di Isola dei Santi.