@Robin_

19/02/2022 alle 12:03

mood

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Sinceramente non so perché ancora sono qua. In questo corpo, in questa casa, in questa vita. Se osservo bene quello che ho attorno e che vivo quotidianamente vedo soltanto il male. è tutto profondamente sbagliato, non riesco a concepirlo, mi fa quasi esplodere.

Il risultato più tremendo di un ambiente esterno e interno del genere è che non riesco mai ad essere felice, spensierato e spontaneo. Talmente è opprimente e odiosa questa situazione che ormai per me è stressante ogni contatto umano non indispensabile.

Sia chiaro, non do la colpa di quello che sono e che sento interamente a chi mi sta attorno. Pure io di mia natura ho dei problemi, ma non credo sarebbero così forti se mi trovassi in un altro contesto. Ancora non comprendo cosa mi faccia rimanere in vita,

perché mi sembra sul serio di vivere per gli altri, non per me stesso. Suicidarmi non sarebbe una soluzione efficace solo in parte. Non voglio morire, ma scomparire. Vorrei non essere mai nato. Mentre scrivo questo so di trovarmi in uno di quei rari momenti in cui

potrei riuscire a piangere. Sarebbe molto liberatorio per me, ma non posso farlo in questo preciso istante. E so anche che tra qualche decina di minuti sarò tornato insensibile come sempre, e intendo insensibile verso me stesso. Ho un disperato bisogno di

ascoltarmi, ma quando ho questi sprazzi di ricettività mi trovo sempre nel posto sbagliato. Davvero non riesco ad afferrare cosa mi tiene ancora qua, ma forse neanche è importante scoprirlo. Non avrei le forze in ogni caso per cambiare le cose, e in sostanza

sono condannato a vivere un'esistenza dolorosa, deprimente, e solitaria. Credo stia per finire le parole, ma quello che sento è molto di più di queste righe, e mi dispiace un po' non riuscire a scriverlo. Dio solo sa quanto vorrei trovare una soluzione a tutto

questo. Sarebbe un sogno scoprire che, invece di dover prendere a pugni un muro per aprirmi un varco, esiste una porta poco più avanti. Sarà anche la giornata di merda che c'è fuori a farmi sentire così, ma non posso più negare che dei grossi problemi ci sono anche

nella mia vita. Ho ripensato anche a tutto quello che sto facendo e che ho fatto ultimamente giorno per giorno. Lo facevo per me? Mi sembra quasi di no. Lo faccio perché è da fare così, perché è quello che si aspetta la mia famiglia e i pochi che ancora impiegano

del tempo a pensare a me per trenta secondi ogni tanto. Per questo dico che non ha senso la mia esistenza, che non vorrei essere mai nato. Se anche dovessi morire, rimarrei comunque vivo per un periodo nei lori ricordi e pensieri. E questo mi dà ulteriormente fastidio.

Scomparire, e fare in modo che nessuno, neanche la mia famiglia, si ricordi di me, sarebbe la cosa più bella che mi viene in mente. Il problema è che non esiste la magia, non è presente nessun incantesimo che permette di fare una cosa del genere. In alcune occasioni

ho anche pensato di compiere un crimine abbastanza brutto, e dover rimanere in carcere per un po' di anni. Sarebbe pur sempre meglio di dover vivere questa vita. Il problema è che anche in quel caso qualcuno si ricorderebbe di me, e perdipiù parlerebbe pure male.

Purtroppo il mondo di oggi è troppo complicato e controllato, non è facile prendere e sparire senza lasciare traccia. Fossi vissuto nell'800 ma anche nel 900 avrei preso la prima nave che andava dall'altra parte del mondo, e mi sarei fatto una nuova vita partendo

da zero. Andare in un posto dove non sei nessuno, e nessuno ti conosce. Vivere semplicemente, trovando la gioia nei piccoli momenti quotidiani, anche solo accarezzando un cane, guardando un tramonto o sentire le onde del mare durante una passeggiata sulla riva.

Ora una cosa del genere è praticamente impossibile da fare, perciò sono costretto a rimanere qui per ancora un po' di anni. Subendo periodicamente le bastonate degli altri. Chiudendomi sempre di più in me stesso e rischiando la pazzia. Questo sono i futuri

4/5 anni che ho davanti. Senza mai una spalla su cui appoggiarmi o una mano che mi aiuti a rialzarmi, perché in ogni caso non riuscirei ad accettarla. Non so veramente che ne sarà di me. Se mai risucirò ad uscirne, ad essere una persona normale, a trovare il mio

posto nel mondo. Ora come ora mi sembra di non avere una vera identità, di essere una cosa e non una persona. Una specie di camaleonte che cambia sempre colore in base a dove si trova, ma che non ne ha uno suo. Vi siete mai domandati qual è il vero colore del camaleonte?

Sempre che ne abbia uno. Probabilmente un colore ce l'avrà, ma io mi sento come un camaleonte senza un proprio colore. Costretto a cambiarlo seguendo i cambiamenti dell'ambiente, ma che sotto sotto desidera soltanto poter essere invisibile a tutti. E in questo modo

raggiungere l'unico stato in cui sta finalmente bene. Penso di aver finito le parole per il momento. Tornerò a fare qualcosa che mi faccia credere di essere contento per un po'. Questo è quanto.

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