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06/08/2024 alle 21:51

2000: 71º Gran Premio Campari d'Italia - Il pianto di Schumi

2000: 71º Gran Premio Campari d'Italia - Il pianto di Schumi

- Data: 10/09/2000 ☀️

- Circuito: Monza

- Percorso: 5,792 chilometri

- Distanza: 53 giri, 306,976 chilometri

- Pole position: 🇩🇪 Michael Schumacher (Ferrari)

- Giro Veloce: 🇫🇮 Mika Häkkinen (McLaren) in 1'25"595

- Vincitore: 🇩🇪 Michael Schumacher (Ferrari)

- Vettura: 🇮🇹 Ferrari F1-2000

Il 14° appuntamento stagionale del mondiale di Formula 1 2000 si svolse a Monza, con la settantunesima edizione del Gran Premio d'Italia. Per la Ferrari è una gara fondamentale per il campionato dopo l’estate disastrosa, con Schumacher che vede dissolversi il margine accumulato sulla McLaren di Mika Hakkinen e con il Kaiser che sbarcò in Italia con un ritardo di 6 punti sul pilota pilota finlandese. Per la Ferrari la vittoria è necessaria, se non addirittura un obbligo.

"Ogni tanto nella vita bisogna fermarsi e riflettere": con questa frase Schumacher si congedò dai giornalisti della tv italiana, scuro in volto, dopo aver appreso della scomparsa di un volontario della CEA, lo storico servizio antincendio dell'autodromo nazionale di Monza. Poco prima, Schumacher alla conferenza stampa del dopogara si liberò in un pianto di gioia, perché in quel Gran Premio d'Italia del 10 settembre 2000 il pilota tedesco entrò nella storia di questo sport, eguagliando il suo mito, Ayrton Senna, nella classifica assoluta di vittorie. I tifosi escono dall'autodromo soddisfatti, per aver assistito alla 132^ vittoria della Ferrari. Tuttavia tra gli addetti ai lavori, piloti compresi, c'è l'amarezza e la consapevolezza dell'ennesima vita strappata via da questo sport. L'autodromo vive di queste persone, che per i tifosi non hanno un nome, ma che ad ogni Gran Premio consentono ai piloti di concentrarsi esclusivamente sulla gara e non sui rischi che derivano dal correre oltre il limite.

In qualifica Michael Schumacher firmò la sua pole position, precedendo il compagno di squadra Rubens Barichello e regalando ai tifosi italiani una bella prima fila all’insegna del Cavallino Rampante.

“È bello essere di nuovo sulla strada giusta; la macchina sembrava veloce“, queste le parole del tedesco alla fine della sessione. Stesso umore anche per il brasiliano della Ferrari: “Penso che avrei potuto andare un po’ più veloce, ho avuto qualche problema di traffico, ma sono contento della mia macchina“.

Staccato di soli 27 millesimi si piazzò Mika Hakkinen, affiancato dalla BAR di Jacques Villeneuve.

Non molto contento il leader del mondiale: “Non sono completamente soddisfatto del comportamento della vettura, abbiamo riscontrato alcuni problemi tecnici che hanno disturbato la nostra concentrazione“.

Terza fila occupata da David Coulthard con la seconda freccia d’argento e da Jarno Trulli con la Jordan. A seguire arrivarono Ralf Schumacher con la Williams, poi Heinz-Harald Frentzen con la seconda Jordan, mentre chiusero la top ten, Giancarlo Fisichella su Benetton e Pedro de la Rosa con la Arrows.

Al via scattò bene Hakkinen, che superò Barrichello e si accodò a Schumacher; anche Coulthard e Trulli passarono il brasiliano della Ferrari. In mezzo allo schieramento Irvine con la Jaguar finì per toccare la Sauber di Salo, coinvolgendo anche la seconda monoposto elvetica di Diniz.

Passarono qualche secondo e davanti Barrichello tentò l’attacco a Trulli, affiancandolo alla staccata della Roggia; dietro arrivò come un fulmine Frentzen che sbagliò completamente il punto di frenata, tamponando violentemente le due vetture davanti, che finirono per coinvolgere anche la monoposto dello scozzese Coulthard.

Sembrava tutto finito, ma il brusco rallentamento diede vita ad una seconda ondata di incidenti che vide come protagonista De la Rosa che, dopo aver colpito il posteriore della BAR di Zonta, decollò, e cappottandosi più volte, colpendo la Jaguar di Herbert, scavalcando la McLaren numero 2 e terminando la corsa sfiorando il casco di Barrichello.

Tuttavia tutto sembrava risolto senza danni ai piloti che riuscirono a saltar fuori dai rottami, ma qualcosa andò storto: a bordo pista gli addetti al soccorso medico stavano praticando il massaggio cardiaco ad un commissario di pista della CEA. L'addetto all'anticendio

Portato d'urgenza all'Ospedale San Gerardo di Monza fu colpito da un pneumatico impazzito e da un pezzo di sospensione proveniente dalla vettura di Frentzen. Paolo Gislimberti, di anni 33, morì poco dopo, lasciando una moglie e una figlia ormai in arrivo.

“Ho visto molta polvere e parti di automobili che volavano in giro. Jacques ed io siamo riusciti in qualche modo a aggirare il problema, ma sembrava davvero terribile” queste le parole di Ralf Schumacher. Mentre Herbert raccontò: “Ho visto una ruota a circa 30 metri di altezza”

La corsa riprese con l’entrata della safety car, che rimase in pista per 10 giri. Al rientro della vettura di cortesia Schumacher rallentò il gruppo sul rettilineo che portava alla Parabolica; Button non si accorse di questo cambio di velocità e finì con la sua Williams sull’erba e toccando con il pneumatico anteriore le protezioni, finì fuori pista.

Button si infuriò, incolpando il leader della gara: “Non avevo nessun posto dove andare, tutti erano sparpagliati sul circuito e sono finito sull’erba cercando di evitare la macchina di Villeneuve”

Arrivati sulla linea del traguardo, il tedesco della Ferrari, diede uno strappo iniziando facilmente ad accumulare un buon vantaggio sul finlandese. Dopo 3 giri arrivò il ritiro per Villeneuve a causa di un problema al cambio e con i due piloti di testa comodamente davanti, si aprì un bella battaglia per conquistare il gradino più basso del podio.

Al 39° giro arrivò il pit-stop di Schumacher, lasciando ad Hakkinen la leadership della gara, il finlandese però era alle prese con dei problemi di manovrabilità sulla sua vettura, così quando arrivò il rifornimento della McLaren, il tedesco si riprese la posizione.

Mentre i primi due correvano una loro gara, la lotta fra Zonta e Verstappen si fece più accesa, ma alla fine, tra i due litiganti spuntò il terzo incomodo: ovvero Ralf Schumacher che si aggiudicò la terza posizione.

Punti iridati arrivarono anche per Jos Verstappen, Alexander Wurz, Ricardo Zonta che nella lotta fu passato dalla Benetton dell’austriaco.

Michael Schumacher ottenne così la sua 41esima vittoria in carriera, che lo portò a raggiungere i successi del suo idolo Ayrton Senna. Nella conferenza stampa post gara, quando dissero al tedesco di questo suo traguardo Schumacher scoppiò a piangere, mostrando a tutto il mondo il suo lato più umano.

Fu una giornata dal sapore dolceamaro dopo la terribile scomparsa di Paolo Gislimberti. Al dramma della pista si aggiunse un dramma ancor più grande dall'altra parte dell'Italia. Il ministro dell'Interno, Enzo Bianco, che avrebbe dovuto premiare il vincitore, dovette lasciare urgentemente l'autodromo, perché in Calabria un violento alluvione devastò il territorio di Soverato, 150 i chilometri di costa tra le province di Catanzaro e Reggio Calabria, causando 13 morti e un disperso.

🇮🇹 Ferrari F1-2000 - Progettista: Rory Byrne; Telaio: monoscocca in fibra di carbonio a nido d'ape; Motore: Ferrari 049, V10 2997cc; Potenza: 810 CV; Trasmissione: Ferrari, cambio longitudinale a 7 rapporti + retromarcia, differenziale autobloccante; trazione: posteriore; Lunghezza: 4.445 mm; Larghezza: 1.796 mm; Passo: - mm; Peso: 600 kg; Gomme: Bridgestone; Carburante: Shell; Risultato: 01 h 27'31".638

+7 punti

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