@Carlous_Rex
La seconda guerra punica episodio 7: " L'ascesa di Scipione"
Nel 211 Publius morì in Iberia. Come avevamo detto in precedenza, inizialmente Annibale aveva affidato il controllo dell'Iberia a suo fratello Asdrubale e a Giscone, ai quali si era aggiunto Magone dopo la vittoria di Cannae, ma nella battaglia in cui Publius venne ucciso il suo nemico non era nessuno di questi tre. A Sud di Cartagine, nei territori corrispondenti all'attuali Algeria e Tunisia, vi erano due regni: la Numidia Occidentale e la Numidia Orientale. Quest'ultima aveva stretto un patto con Cartagine, che prevedeva la mutua difesa in caso di attacco della Numidia Occidentale verso uno dei due Stati, ma allo stesso tempo il regno orientale doveva mandare in Iberia parte della cavalleria del suo esercito. Dunque il giovane principe Massinissa era stato incaricato da suo padre a guidare la cavalleria numidica, di fatto la migliore in tutto il Mar Mediterraneo, nella penisola Iberica in aiuto di Cartagine, dove egli distrusse l'esercito di Publius. A Roma la notizia della morte del valoroso generale portò grande sconforto, sia tra il Senato che tra i cittadini. Momentaneamente fu affidato a Gaius Claudio Nero (che noi chiameremo Nerone) il controllo delle legioni, ma un anno dopo, nel 210, spettò ad un giovane ragazzo guidare l'esercito romano in Spagna: il suo nome lo conosciamo già, stiamo parlando di Scipione. La sua nomina a proconsole suscitò iniziali critiche da chi sosteneva che fosse troppo giovane, aveva appena 25 anni, o da chi credeva che egli era accecato dalla sua vendetta personale. Anche Fabius aveva qualche riserbo inizialmente, ma alla fine esso fu sciolto e Scipione poté finalmente entrare in azione.
(Massinissa) <br /> <br /> Arrivato a Tarraco, nel nord-ovest dell'Iberia, chiese subito ai legionari stanziati lì com'era la situazione dopo la morte di suo padre. Gli venne spiegato come l'esercito cartaginese era diviso in 3 parti e quello guidato da Asdrubale era il più vicino ai territori dei romani. Con Scipione vi era naturalmente Laelius, diventato ormai il braccio destro del suo migliore amico, e i superstiti di Cannae: il giovane proconsole era riuscito a riaccendere l'animo di quei legionari che avevano preferito l'umiliazione pubblica alla morte e che da anni vivevano nell'oblio più totale, di fatto esiliati da Roma. Dopo aver ottenuto abbastanza informazioni sulla situazione bellica in Iberia, decise che era arrivata il momento di attaccare Asdrubale. Con un corpo di spedizione di 30 Mila uomini, quasi l'intero esercito romano stanziato nella penisola, si imbarcò e andò alla volta del fratello di Annibale. Qualche giorno dopo la notizia del movimento di Scipione giunse a Giscone che in quel momento era con Massinissa. Questi due avevano strinto un patto segreto che aumentava l'interdipendenza tra Cartagine e la Numidia Orientale: in cambio del suo aiuto, Massinissa avrebbe ottenuto la mano di Sofonisba, la figlia di Giscone, considerata da tutti la donna più bella al mondo. Quando i due appresero del piano di Scipione rimasero sbalorditi: Asdrubale di fatto si trovava nell'entroterra iberico, distante centinaia di km dalle coste orientali della penisola. I due si chiedevano cosa aveva realmente in mente il giovane romano, dato che un tale errore era impossibile da essere stato commesso apposta. Solo Laelius era a conoscenza del vero piano del suo capo, ovvero quello di conquistare Nova Carthago in un solo giorno! Nova Carthago era la città cartaginese più ricca della Spagna. Era un porto importante per la potenza nord africana, ma al momento era difesa solo da 1000 soldati dato che era lontana dalla nebbia della guerra. Conquistarla era un'impresa ardua, ci sarebbero voluti mesi, perciò prenderla in un solo giorno era impossibile. Ma per Scipione nulla lo era.
L'assedio cominciò di giorno, quando le forze marittime dei romani, guidate da Laelius, attaccarono le mura della città invano. Infatti nonostante la disparità numerica Nova Carthago era dotata di un meccanismo di difesa estremamente ingegnoso, rendendo arduo ogni tentativo di assalto della città. Perciò Scipione guidò i legionari via terra attraverso un attacco alla porta orientale della città, ma anche in questo caso l'attacco risultò fallimentare e il proconsole fu costretto a ritirare le sue forze dall'assedio. Il sole iniziava a calare e i cartaginesi, vedendo che le uniche forze assedianti rimaste erano quelle di Laelius a sud, pensavano che avrebbero potuto resistere facilmente fino all'arrivo dei rinforzi. Quello che non sapevano, però, era che Scipione aveva ricollocato le sue forze a nord della città, vicino ad un'insenatura: il comandante romano disse ai suoi soldati che quella notte Poseidone stesso avrebbe aperto un sentiero che avrebbe guidato i romani alla vittoria. Al calare della sera, l'acqua del mare si abbassò e creò una strada percorribile a piedi. I soldati si stupirono e credettero che il loro proconsole era un uomo lodato dagli dei. In realtà non era successo nessun miracolo divino, bensì un semplice fenomeno naturale: la bassa marea. Nel III secolo a.C. il fenomeno della bassa marea era già stadio studiato e Scipione, nei giorni precedenti all'assedio, aveva guardato il ciclo lunare per vedere in quale giorno ci sarebbe stata la luna piena e, di conseguenza, la bassa marea. Vedendo la cartina di sopra si può vedere come le acquee a nord della città non erano state assediate, dato che era impossibile per le navi romane attraversare il canale a ovest. Dunque appena "Poseidone" benedisse Scipione, rendendolo capace di " camminare sull'acqua", quest'ultimo ordinò ai suoi uomini di attaccare le mura settentrionali, in quel momento indifese. La mattina seguente Nova Carthago era caduta. La più grande città cartaginese era resistita solo un giorno dinnanzi al cospetto di Scipione.
(Ricostruzione di Nova Carthago ai tempi della seconda guerra punica)<br /> <br /> La conquista di Carthago Nova ebbe un effetto decisivo nello sviluppo della guerra, dato che adesso i domini di Cartagine in Iberia erano in serio pericolo. Un anno più tardi, nel 208, l'esercito di Scipione avanzò nel sud dell'Iberia per affrontare l'esercito guidato da Asdrubale e Massinissa. Asdrubale si era posizionato su una collina vicino la città di Baecula. A nord della collina vi era il fiume Baetis che fungeva da difesa naturale per il campo cartaginese, dunque Asdrubale decise di mettere un reparto di fanteria leggera a sud in modo che la base fosse difesa da entrambi i lati. Di giorno in giorno Scipione osservò il luogo intorno alla collina e così preparò una trappola. Un piccolo gruppo di soldati romani avrebbe dovuto attirare l'attenzione del reparto cartaginese distaccato dalla base, in modo da provocarlo e farlo scendere dalla collina: in quel momento un gruppo di legionari guidato da Laelius sarebbe sbucato dai lati per accerchiarlo. La mattina della battaglia la trappola venne messa in atto e Laelius e compagnia riuscirono a circondare il reparto cartaginese. Asdrubale, vedendo la situazione precipitare, ordinò a Massinissa di correre in aiuto dei soldati cartaginesi accerchiati. Ma in quel momento Scipione, realizzando che vi erano rimasti pochi uomini a difendere il campo nemico, guidò un gruppo dei suoi soldati per assaltarlo. Il piano riuscì ma il principe della Numidia Orientale riuscì a tornare indietro in tempo e, insieme alla sua cavalleria, attaccò il proconsole romano. La battaglia si trasformò da una veloce ed energica ad una lenta e logorroica, ma Massinissa sapeva che ciò sarebbe stato vantaggioso per i romani. Proprio in quel momento, venne informato che Asdrubale aveva lasciato il campo, scappando verso nord; il principe, allora, ordinò la ritirata. La battaglia di Baecula fu una vittoria importante per i romani, dato che riuscirono a distruggere gran parte dell'esercito del fratello di Annibale. Inoltre Scipione liberò i prigionieri, quasi tutti mercenari iberici, ottenendo in cambio la promessa di non allearsi mai più con Cartagine. Successivamente il generale romano risarcì i vari leader dei mercenari appena liberati regalandoli doni ti varo tipo: ciò portò ad un rimescolamento delle alleanze, con gli iberici che passarono dalla parte romana.
(Dipinto raffigurante Asdrubale)<br /> <br /> Nonostante Scipione aveva vinto, egli non aveva previsto la trappola di Asdrubale. Infatti quest'ultimo aveva aspettato il momento giusto per scappare a nord insieme a un piccolo gruppo della cavalleria iberica. Il grande esercito di Scipione non avrebbe mai potuto tenere il passo del loro nemico, perciò il generale cartaginese riuscì a sorpassare prima il fiume Baetis, poi il Tago ed infine i Pirenei, giungendo in Aquitania, nel sud della Gallia. Egli sapeva che dopo la presa di Nova Carthago i giorni del dominio cartaginese sull'Iberia erano prossimi a volgere al termine, perciò oramai aveva in mente un solo obiettivo. Qualche giorno più tardi Annibale ottenne un'improvvisa notizia da parte di un inviato dall'Iberia: suo fratello Asdrubale era pronto ad attraversare le Alpi per ricongiungersi con lui ed attaccare Roma!