@Cardi_boh
A volte scrivo delle lettere a me stessa, perché scrivere mi fa riflettere, ma questa volta ho fatto veramente fatica
tra la mia mano che tremava e le parole che non mi venivano.
È stato un anno molto strano. A settembre 2023, finita l'estate iniziavo la scuola carica come una molla, piena di voglia, e da subito ho avuto molto da fare, tra cose da organizzare, uscite, impegni vari. E in tutto questo la scuola, cosa alla quale stavo dedicando più impegno di tutto, sembrava non ricambiare. I miei risultati facevano schifo, collezionavo insufficienze in tutte le materie, anche quelle che mi piacevano. Fortunatamente riuscii a salvare il primo trimestre.
Le vacanze di natale mi portarono nuove amicizie e divertimento, tanto che convinsi i miei genitori a passare il primo capodanno fuori casa.
Con l'inizio di quest'anno poi, i miei risultati migiorarono sempre di più, ebbi l'occasione di viaggiare una settimana in Francia e una in Spagna, quando ero qui uscivo con i miei amici, andavo alla feste e mi divertivo ogni volta.
A fine anno scolastico mi ritorvo con molti amici, ricordi di viaggi indelebili, ottimi risultati scolastici e un sacco di cose da fare, tra uscite, impegni vari, cose da organizzare, attività e hobby.
Eppure non mi sento felice. È paradossale, ma ero più felice quando le cose erano più difficili o andavano male. E nonostante tutto quello che ho, che sia chiaro non è assolutamente da sottovalutare, non mi sento così bene.
Ogni volta che mi guardo allo specchio mi vedo brutta, peggiorata, ingrassata, non vedo quello che vorrei. E non lo dico per sentirmi dire il contrario, è l'ultima cosa che voglio sentire. Nemmeno le cose che prima mi distraevano e mi appassionavano, come la musica e la pittura ora mi danno piacere. Tutto mi fa pensare, troppo, e forse l'unica cosa che riesce a sciogliere le redini del mio cervello è l'alcol, una sigaretta, e forse tra un po' qualche stupidaggine della quale mi pentirò troppo tardi. Voglio sempre dormire, dormirei tutto il giorno, ma nemmeno quello forse mi basta, a volte mi sveglio dopo dei sogni tremendi convintissima siano veri, sogni in cui sono accusata, odiata, ferita, e non ne capisco il significato.
Quello che però lo rende forse l'anno peggiore tra tutti, sono le aspettative che mi ero creata su di esso. L'anno dei miei 18 anni, quello che aspettavo da Dio sa quando, e mi ritorvo a viverlo nel modo opposto di quello che immaginavo e avrei voluto. Quello che doveva essere il trionfo della mia felicità e della mia libertà sembra un incubo, e non ne colgo il motivo.
Per la prima volta inizio ad accontentarmi della mia rassegnazione, perché forse in fondo va bene così e pretendo troppo dalla vita. Dovrei solo essere grata di quello che ho e smetterla di lasciare che la mia avidità prenda il sopravvento. Non ha più senso preoccuparsi, vada come vada.