@JemFinch

14/06/2023 alle 22:08

Sto traducendo il più famoso romanzo di Hemingway in romanesco, Er Vecchio e Er mare

Sto traducendo il più famoso romanzo di Hemingway in romanesco,
 Er Vecchio e Er mare

No comunque primo tentativo improprio di poemetto in liberi

Nudo

Ci sono nuvole violacee fino ai limiti

dello scuro, nessun aroma invernale

verso il grigio più puro

Come in maldestra origine

di pietra ho gli arti, con il mio sguardo

solo, divido l’orrido in parti

Tommaso corre lungo la salina,

lacrime di cinta in corridoi di pelle

Appesi ai colli altri colli fratelli,

presi di mira dai respiri bellici,

da nudità inespresse

Questo paese le ortiche chiamano

casa, ferree menti, oracoli delle fogne

Puttana è la mano che protegge i vermi, fecondi nel cemento, bianchi d’acciaio,

l’ora è volgare come i lampioni spenti

Le serpentine del traffico, i chiacchiericci nei pochi buchi verdi, ultimi figli rimasti.

Corrotta in pudica materia è l’aire

nelle spurghe umane, cresce il tanfo

d’un riso mai stato riso

Dentro portici bucati a far passare

vite, dimenticare i cuori giovani,

i sorrisi urlanti

Della Bellezza respiro ancora il grido.

Polveri di universi in cicatrici umane,

architetti del volto sono i fiori,

fra calendule e ciclamini gravidi

Sotto le unghie della terra

Colpo di cadavere che cade è il tuono,

adesso corro, come sconfitto da uno

stormo di foglie

Senza riparo dalla smania folle

dei viventi, sempre più prossimo

alla morte, con i piedi sulle ingiustizie,

ardenti, come carboni dal pari dolore.

La pioggia che tocca le frasche,

che bagna i campanili, come irreali

storie di realtà vissute

Sono le lacrime d’ottone dei bambini

di oggi, desideri visceralmente sacri

Arti di vesti pezzenti, gole appenniniche e tribù con rituali terreni, lodi alle luci

tra i campi che incendiano le case

Alle lupe che rubano il gregge

rimanendo affamate, rotti di paura

sono le genti inanimate.

+2 punti

Nessun commento

Non ci sono ancora commenti. Perchè non inizi tu la conversazione?