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15/10/2024 alle 14:49

I santi di oggi 15 ottobre:

I santi di oggi 15 ottobre:

nome Santa Teresa d'Avila- titolo Vergine Carmelitana e Dottore della Chiesa- nome di battesimo Teresa Sánchez de Cepeda Dávila y Ahumada- nascita 28 marzo 1515, Gotarrendura, Spagna- morte 4 ottobre 1582, Alba de Tormes, Spagna- ricorrenza 15 ottobre- Beatificazione 24 aprile 1614 da papa Paolo V- Canonizzazione 12 marzo 1622 da papa Gregorio XV- Santuario principale Basilica di Santa Teresa, Alba de Tormes- Attributi abito delle Carmelitane Scalze, colomba, cuore trafitto, libro aperto e piuma in mano per scrivere- Patrona di scrittori, gallonieri, persone malate nel corpo, cordai, scacchisti, orfani, persone in cerca di grazia, persone degli ordini religiosi, persone ridicolizzate per la loro pietà, Croazia, Spagna, compatrona di Napoli- S. Teresa di Gesù nacque ad Avila (Spagna) il 28 marzo dell'anno 1515, da nobile ed antica famiglia. Teresa si distinse fin da bambina per un grande amore alla lettura di buoni libri, e specialmente della Sacra Scrittura. Leggendo ad un suo fratellino le gesta dei Martiri, tutti e due furono accesi di santo ardore di morire per il nome di Gesù, ed un giorno, non visti, fuggirono per andare tra i Mori infedeli: « Così, dicevano, voleremo subito in Paradiso! ». Mirabile ingenuità! Ma un loro zio li ricondusse alla casa paterna. Allora pensarono di condurre una vita solitaria e si costruirono una celletta nel giardino, dove si ritiravano in preghiera.

A 12 anni le morì la madre e Teresa provò tale dolore da non trovare conforto sulla terra. Pensò allora che le rimaneva un'altra madre ben più amorosa e potente: la Madonna, e a Lei si affidò. Intanto andava preparandosi pel chiostro e a 20 anni seguì la divina chiamata. Si ritirò nel monastero dell'Incarnazione del Monte Carmelo in Avila, dove ben presto rifulse per ogni virtù. Per una grave malattia dovette lasciare il monastero e ritornare in famiglia: guarì, ma perdette il primitivo fervore. Una visione la fece ritornare in sè ed allora si diede con tutte le forze alla propria santificazione. Così si preparò a quella grande riforma dei monasteri Carmelitani, che fu accettata non solo da tutti i monasteri delle suore, ma anche da parecchi conventi dei frati. Aveva conosciuto S. Giovanni della Croce, tenuto in grande fama di dotto e santo, e se ne servi come del più valido aiuto. Indicibili furono i dolori fisici, le penitenze e le discipline, ma sostenne tutto colla più dolce serenità di spirito. Gesù la ricompensava con sublimi estasi, rivelandole verità altissime che ella tramandò nelle sue mirabili « Opere ». Non conosceva altro bene in questa vita che quello d'imitare Gesù Cristo paziente e crocifisso, e si sforzava di acquistare, per mezzo dei patimenti, nuovi meriti per l'eternità. Ammirabile la sua preghiera: « Signore, o patire o morire ». Il suo cuore, infiammato dell'amor di Dio, altro non sospirava che di uscire da questa valle di pianto e di unirsi per sempre al suo diletto Sposo, nella gloria celeste. Il Signore esaudì i fervidi voti e, nel monastero di Alba di Tormes, alla età di 67 anni, passò da questa vita. Era il 13 ottobre del 1582.

Definita dalla Chiesa "vergine serafica", "santa dall'eminente dottrina" beatificata il 24 aprile 1614 da papa Paolo V, fu canonizzata quarant'anni dopo la morte, il 12 marzo 1622, da papa Gregorio XV, insieme ad altre grandi figure del periodo della Controriforma quali Ignazio di Loyola, Francesco Saverio e Filippo Neri. Le sue opere mistiche influenzarono molti scrittori successivi, tra cui Francesco di Sales. Teresa d'Avila fu proclamata solennemente Dottore della Chiesa da papa Paolo VI il 27 settembre 1970. Fu la prima donna a ricevere tale titolo, fino ad allora concesso soltanto a uomini. La seguiranno santa Caterina da Siena la settimana successiva, Teresa di Lisieux (1997), carmelitana scalza come lei, e Ildegarda di Bingen. PRATICA. Leggiamo le « Opere » e l'« Autobiografia » di questa Santa. PREGHIERA. Esaudiscici, Dio nostro Salvatore, affinchè come ci allietiamo per la festa della tua beata vergine Teresa, così siamo nutriti dalla sua celeste dottrina e formati al sentimento di una tenera devozione. MARTIROLOGIO ROMANO. Memoria di santa Teresa di Gesù, vergine e dottore della Chiesa: entrata ad Ávila in Spagna nell’Ordine Carmelitano e divenuta madre e maestra di una assai stretta osservanza, dispose nel suo cuore un percorso di perfezionamento spirituale sotto l’aspetto di una ascesa per gradi dell’anima a Dio; per la riforma del suo Ordine sostenne molte tribolazioni, che superò sempre con invitto animo; scrisse anche libri pervasi di alta dottrina e carichi della sua profonda esperienza.

nome Santa Tecla di Kitzingen- titolo Badessa- nascita 700 circa, Inghilterra- morte 790 circa, Kitzingen, Germania- ricorrenza 15 ottobre- Tecla di Kitzingen fu una delle suore inviate nel 748 o 749 da Tetta, badessa di Wimborne nel Wessex (Inghilterra), ad aiutare S. Bonifacio (5 giu.) nella sua opera missionaria in Germania. Vi si recò insieme a una sua parente, S. Lioba (28 sett.), sotto la cui direzione trascorse un certo periodo nell'abbazia di Bischofhcim. Bonifacio quindi la nominò badessa di Ochsenfurt, e in seguito anche dell'abbazia di Kitzingen sul fiume Meno. Il suo nome però non appare nell'elenco delle badesse di questo monastero, probabilmente perché continuò a vivere a Ochsenfurt; ma potrebbe anche essere la persona a cui ci si riferisce in questi elenchi col nome di I leilga, "la santa". Fu famosa per l'umiltà, la gentilezza e la carità, non solo tra le sue consorelle, ma anche tra la popolazione locale. Conserviamo il testo di una breve lettera che Bonifacio indirizzò a lei, a S. Lioba e alla comunità, nella quale facendo appello alla loro carità cristiana, chiede preghiere per la riuscita del suo apostolato. Dopo la morte di Tecla, avvenuta intorno all'anno 790, il convento dí Ochsenfurt declinò rapidamente, venendo oscurato da quello vicino di Kitzingen. Vi sono prove di un culto tardivo nell'area intorno all'abbazia, mentre nel xv secolo vi era una cappella in rovina in suo onore su un'isola del fiume Severn nel Galles. Il suo sacrario fu distrutto nel XVI secolo durante la rivolta dei contadini. Nelle rappresentazioni iconografiche appare con un velo scuro sul capo e sulla parte superiore del corpo, nell'atto di accarezzare una leonessa; questo particolare nasce senza dubbio dalla confusione fatta con l'omonima martire, gettata in pasto alle fiere nel 304 e commemorata con S. Timoteo di Gaza (19 ago.). Anche se si conosce cosî poco di questa santa, non ci sono dubbi riguardo la sua esistenza. Partecipa inoltre ai meriti collettivi ottenuti dalla missione anglosassone in Germania guidata da S. Bonifacio, che svolse un ruolo fondamentale nell'evangelizzazione di questo territorio nell'viii secolo. Le suore che si unirono alla missione lo fecero in genere quindici o vent'anni dopo gli inizi dell'opera di apostolato, ma il lavoro da esse compiuto alla guida di grandi abbazie fu determinante per consolidare il cristianesimo e per incoraggiare l'istruzione. MARTIROLOGIO ROMANO. A Kitzingen in Germania, santa Tecla, badessa, che, mandata dall’Inghilterra in aiuto a san Bonifacio, resse prima il monastero di Ochsenfurt e poi quello di Kitzingen

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