@ilDuca

Credevo avessero un briciolo di intelligenza, invece sono tutti uguali. Ovunque mi giri non trovo miei pari. Io ho la capacità di comprendere l'altro, di capirlo e di immedesimarmi pur non pensandola allo stesso modo. Così è capitato con tutti gli amici che ho avuto... Ho dato tutto, ma dopo un po' comprendo che non c'è un ritorno. Non pretendo nulla di grande, solo quel rispetto lecito, che mi venga lasciato spazio, libertà. Ti dono tutto... ma attento, perché se capisco che il mio donare è reso vano, io scompaio. Per questo non mi trovo bene neanche questa volta. Spiego i miei giudizi, le mie motivazioni, i miei ragionamenti, ma non ricevo la minima considerazione. Quello spazio per essere ascoltato non c'è... il rispetto neanche... ascoltano quello che altri mettono loro in testa quando dovrebbero prestare orecchio tanto a me quanto ad altri. Qual è il problema?, mi chiedo. A casa idem, capisco e mi tuffo nei loro modi di pensare. Condivido molto poco ma non per questo li condanno. Un piccolo esempio della mancata considerazione nei miei confronti: sin da piccolo esprimevo il sincero bisogno di rimanere diversi momenti del giorno da solo, in tranquillità, a fare quel che mi piaceva fare. Non chiedevo grandi cose, né soldi per fare chissà che, né altro. Solitudine, anche a casa. Ma niente, nessuno mi ha mai compreso perché “non è una cosa normale”. Ma adesso che vivo da un quarto di secolo mi domando senza sosta “Che cosa effettivamente è normale? E chi lo ha deciso? E perché? E perché imporlo a tutti?”. Giornate come oggi non ho pace, è pieno di gente che parla parla parla ma non pensa, non sa ragionare, vomita merda e basta. Liberi di farlo, chiunque è libero di fare qualsiasi cosa desideri, a suo rischio e pericolo. Così la penso. Ma senza mai trascurare il rispetto per l'altro.