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2 settimane fa

I santi di oggi 18 dicembre:

I santi di oggi 18 dicembre:

nome San Gaziano (Graziano) di Tours- titolo Vescovo- nascita III secolo, Roma- morte 307 circa, Tours, Francia- ricorrenza 18 dicembre- Attributi bastone pastorale- Patrono di Tours- Nell'Historia Francorum la famosa opera di Gregorio di Tours, racconta che nell'anno 250 furono inviati da Roma sette vescovi per evangelizzare la Gallia, fra questi vi era Graziano (Gaziano). Graziano si fermò nella Gallia lugdunense e predicò la fede cristiana a Tours per circa cinquant'anni, fondando la diocesi di Tours. Inizialmente incontrò una grande ostilità da parte degli abitanti di Tours, tanto da essere costretto a celebrare i riti nelle catacombe. Quando morì fu sepolto in un cimitero cristiano nelle vicinanze di Tours. Gregorio riferisce: "in ipsius vici cimiterio, qui erat christianorum". Un secolo dopo, San Martino, che fu il terzo vescovo di Tours, traslò le sue spoglie nella chiesa, costruita dal secondo vescovo san Lidorio, sulla quale venne poi costruita la cattedrale di Tours, inizialmente dedicata a san Maurizio e dal 1357 dedicata a Gaziano e soprannominata "La Gatianne".

MARTIROLOGIO ROMANO. A Tours nella Gallia lugdunense, ora in Francia, san Gaziano, primo vescovo, che si dice sia stato trasferito da Roma a questa città e sia stato sepolto nel cimitero cristiano del luogo.

nome San Malachia- titolo Profeta- nascita 519 a. C., Sofa, Palestina- morte 425 a. C., Sofa, Palestina- ricorrenza 18 dicembre- Attributi rotolo della profezia- Poche sono le informazioni circa i dati biografici del profeta Malachia che sembra essere appartenuto alla tribù di Zabulon ed essere nato a Sofa. Sarebbe vissuto dopo la ricostruzione del tempio di Gerusalemme nel 520 a.C., quindi al ritorno dall'esilio babilonese del 538 a.C. Erano da poco scomparsi i profeti Aggeo e Zaccaria. In questo libro infatti si accusa quanto si sia svuotato di significato religioso la celebrazione dei riti del tempio. In tal senso la voce del profeta Malachia denuncia l'esteriorità priva di interesse reale. Egli invita i fedeli a saper attendere l'incontro con il Signore. Infatti il libro termina con una visione escatologica che annuncia la venuta di un messaggero del Signore che discernerà gli empi dai fedeli; in questa si vede una profezia della venuta di Giovanni Battista. MARTIROLOGIO ROMANO. Commemorazione di san Malachia, profeta, che, dopo il ritorno da Babilonia preannunciò il grande giorno del Signore e la sua venuta nel tempio e che sempre e dovunque si deve offrire al suo nome una oblazione pura.

nome Beata Nemesia (Giulia) Valle- titolo Vergine, religiosa S. D. C.- nome di battesimo Giulia Valle- nascita 26 giugno 1847, Aosta- morte 18 dicembre 1916, Borgaro Torinese, Torino- ricorrenza 18 dicembre- Beatificazione 25 aprile 2004 da papa Giovanni Paolo II- Giulia, il suo nome di battesimo, nacque ad Aosta da una famiglia di lavoratori. Sua madre morì giovanissima e il padre la affidò, insieme al fratello, alle cure di alcuni zii paterni di Aosta, poi ai suoi parenti materni a Donnas. All'età di 11 anni vemne ammessa in una pensione gestita dalle Suore della Carità di Besançon. La separazione dalla famiglia le causò profondo dolore, e cercò così consolazione presso il Signore. Dopo aver completato la sua formazione, cinque anni dopo tornò a casa, nella sua casa di Donnas, dove suo padre si era risposato, e la situazione familiare diventò molto più tesa e si trasferì con il padre a Pont Saint Martin. Nel 1866 entrò nel monastero di Santa Margarita de las Hermanas de la Caridad a Vercelli, e quando fece i voti cambiò il suo nome in Nemesia. Fu mandata a Tortona, all'Instituto de San Vicente, dove insegnò nella scuola primaria e francese nella scuola secondaria. Suor Nemesia fu sempre al fianco di chi soffriva per alleviare il dolore, tutto questo suscitò grande interesse nella popolazione tanto che le persone si recavano da lei per chiedere consigli. Fu nominata superiora della comunità e si dedicò al servizio di tutti, soprattutto dei più svantaggiati ed fu soprannominata "il nostro angelo". Nel 1903 fu trasferita a Borgaro per frequentare il noviziato dove continuò con il suo atteggiamento gentile e sereno, spogliarsi per amore di Dio. Morì a Borgaro in fama di santità. È stata beatificata dal SS Giovanni Paolo II il 25 aprile 2004. MARTIROLOGIO ROMANO. A Borgaro vicino a Torino, beata Nemesia (Giulia) Valle, vergine dell’Istituto delle Suore della Carità, che, insigne nel formare i giovani e guidarli all’amore del Vangelo, percorse sempre la via dei precetti del Signore nella carità verso il prossimo.

nome San Vinebaldo- titolo Abate- morte 761- ricorrenza 18 dicembre- Questo santo, il cui nome venne interpretato in diversi modi, Wynnebald, Winebald o Wynbald, era il fratello di S. Villibaldo (7 giu.) e S. Valburga (25 feb.). Sembra che il padre fosse S. Riccardo (7 feb.), proveniente dalla Sassonia occidentale, talvolta chiamato "re degli inglesi". Sebbene non ci siano prove concrete neanche a proposito del nome, si sa che lasciò la sua natia Hampshire con i suoi figli per compiere un pellegrinaggio in Terra Santa, e che poi morì a Lucca. Secondo la monaca Hugebure, che scrisse la biografia di Villibaldo, i fratelli continuarono il loro viaggio «per la vasta Italia, attraversando profonde vallate, scalando montagne scoscese, attraversando pianure», con lo sguardo fisso sulle vette imbiancate dalla neve, e uscirono illesi dalle imboscate «dei soldati crudeli e arroganti» finché giunsero a Roma, dove ringraziarono Dio di essere giunti sani e salvi al sepolcro di S. Pietro, principe degli apostoli. Nella calda e soffocante estate romana, contrassero una febbre, che Hugebure chiama «peste nera», ma fortunatamente guarirono. Villibaldo si recò in Terra Santa, mentre Vunibaldo, che era sempre stato debole fisicamente e non abbastanza forte per completare il pellegrinaggio, rimase a Roma, dove studiò per sette anni, prima di fare ritorno in Inghilterra, per radunare alcuni compagni e in seguito ritornare a Roma per dedicarsi al servizio di Dio. S. Bonifacio (5 giu.) visitò l'Urbe per la terza volta nel 739 e chiese a Vunibaldo di partecipare all'istituzione della Chiesa in Germania. Vunibaldo lo seguì in Turingia, dove fu ordinato sacerdote e gli fu affidata la custodia di sette chiese fondate nel Sulzenbriicken, vicino a Erfurt. Quando fu ostacolato dai sassoni, estese la sua attività alla Baviera, e dopo alcuni anni di strenuo lavoro missionario tornò a Magonza da S. Bonifacio. In quel periodo suo fratello Villibaldo, che si trovava anche lui sotto la guida di San Bonifacio, era vescovo di Eichsútt. Villibaldo voleva fondare un doppio monastero sul modello di Montecassino, che era un esempio di devozione e un centro di studio per le comunità cristiane in Germania, e chiese aiuto a Vunibaldo e alla sorella Valburga. Quest'ultima, che era stata educata nel doppio monastero di Wimborne (nel Dorset) con la guida di S. Lioba, badessa di Bischofsheim (28 sett.), di origine inglese, era un'esperta di medicina. Vunibaldo si recò a Heidenheim nel Wiirtemberg, dove ripulì un luogo selvaggio dagli alberi e dai cespugli e vi costruì piccole celle pér sé e i monaci che lo accompagnavano; successivamente costruirono un monastero separato per S. Valburga e le altre monache. Vunibaldo ordinò di osservare la Regola di S. Benedetto in entrambi i monasteri. Heidenheim, il primo monastero doppio della Germania, divenne un centro di evangelizzazione e di preghiera, lavoro e studio. Vunibaldo si salvò a stento dall'essere assassinato dai pagani ostili.<br /> Vunibaldo aveva sperato di finire i suoi giorni a Montecassino, ma a causa di una serie di malattie che lo colpì per diversi anni, non fu in grado di affrontare il viaggio. Dopo una garbata esortazione ai monaci, morì nel 761 tra le braccia del fratello e della sorella; alla seconda fu poi affidata la guida dei due monasteri. MARTIROLOGIO ROMANO. Nel monastero di Hildesheim nella Baviera, in Germania, san Vinebaldo, abate, che, di origine inglese, insieme al fratello san Villibaldo seguì san Bonifacio e lo aiutò nell’opera di evangelizzazione delle popolazioni germaniche.

nome San Flannano di Killaloe- titolo Vescovo- nascita Irlanda- morte VII secolo, Irlanda- ricorrenza 18 dicembre- Canonizzazione 19 giugno 1902 da papa Leone XIII- Esiste un culto di Flannano in Irlanda e in Scozia, e il fatto che il giorno della festa coincida in entrambi i casi, rende più probabile il fatto che si riferiscano alla stessa persona. Flann, ad ogni modo, significa "rosso", e Flannano era un nome comune in entrambi i paesi, perciò è probabile che siano esistiti due santi con i capelli rossi, e che il loro culto si sia unificato. Si ritiene che il Flannano irlandese sia stato figlio di un capitane. chiamato Turlough nel distretto di Thomond, in Irlanda occidentale, e che da giovane abbia deciso di recarsi in pellegrinaggio a Roma; la leggenda racconta questo viaggio miracoloso, compiuto galleggiando su un macigno, un elemento comune nell'agiografia celtica. Sembra che le pietre che trasportarono i santi celtici nei loro pellegrinaggi fossero molto piccole, in modo da usarle come altari per celebrare la Messa. A Roma fu consacrato vescovo da papa Giovanni IV (t 642), e ritornò nel distretto di suo padre come vescovo di Killaloc. Quando raggiunse la città, tutti si riunirono per ascoltare le istruzioni e i messaggi della Santa Sede romana. L'esempio di Flannano portò il padre a farsi monaco, da vecchio, nel convento di S. Colman a Lismore; si tratta probabilmente di Colmati da Kilmacduagh (29 ott.). Anche se, ancora una volta, il nome è comune, per ciò che riguarda gli altri quattro S. Colman di cui abbiamo prove certe, due vissero nel vi secolo e gli altri due erano inglesi. Secondo una Vita scritta dopo il 1162, Turlough chiese a Colman una benedizione speciale per la sua famiglia, poiché tre dei suoi figli erano stati uccisi. Si narra che il santo abbia fatto sette passi e poi abbia pronunciato la sua profezia: «Da te nasceranno sette re». E così accadde: tra i discendenti di Turlough vi furono sette re, tutti chiamati Brian. Sebbene queste leggende siano tarde e inattendibili, sembra che Flannano, come altri monaci irlandesi del suo periodo, sia stato un predicatore itinerante, ed esistono ancora tracce del suo ministero in Irlanda occidentale e nelle Ebridi. La cattedrale di Killaloe una volta custodiva le reliquie di Flannano, e sembra che le chiese che sorgono a Lough Corrib e sull'isola di Inishbofin siano state fondate da lui. Le isole di Flannano, a ovest di Lewis e Harris, portano il suo nome, e per molto tempo sono state un centro di preghiera e di culto (forse favorite dall'isolamento e dalla difficoltà di navigazione in quella zona, dovuta alle condizioni atmosferiche). Su una delle isole, su cui sorge un faro, vi sono i resti di una piccola cappella in suo onore. MARTIROLOGIO ROMANO. A Killaloe in Irlanda, san Flannano, vescovo.

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