@Pali

21/08/2024 alle 09:38

Milano, la città dell'acqua. La storia dei serbatoi nascosti nel castello.

Milano, la città dell'acqua. La storia dei serbatoi nascosti nel castello.

In principio Milano non aveva acqua... questo perché il luogo dove nacque Milano era in origine un antico tempio celtico, situato in mezzo a un bosco.

Furono gli antichi romani a portare l'acqua a Milano, grazie alle loro straordinarie opere ingegneristiche. Deviarono il naturale corso d'acqua del fiume Olona e costruirono il fossato difensivo della città, quello che poi nel medioevo divenne la cerchia dei navigli.

I navigli sono stati per secoli la risorsa idrica più accessibile per i milanesi: nei navigli si beveva, ci si lavava, si pulivano i vestiti, e attraverso i mulini si facevano funzionare le industrie, oltre all'importate ruolo di trasporto... perché i navigli portavano merci e persone dal nord della Lombardia, fino a Venezia, grazie al collegamento con il naviglio pavese che porta al Ticino.

La crescente esigenza di acqua potabile portò alla realizzazione di pozzi privati, che rifornivano le singole utenze. Ho detto infatti che Milano non aveva acqua, ma in realtà nel sottosuolo c'è un vero e proprio serbatoio naturale, perché Milano appoggia su una falda freatica, facilmente accessibile.<br /> <br /> Il tipico pozzo milanese, molto diffuso fino al XIX secolo, era realizzato a scavo e rivestito in mattoni. Questo poteva raggiungere una profondità di non più di 6-7 metri; molto rari erano i pozzi trivellati, che raggiungevano i 12-13 metri dando ovviamente acque migliori. Richiedendo costi maggiori, i pozzi trivellati consentivano una fornitura d'acqua migliore ai più facoltosi.

Alla fine dell'800 la continua crescita demografica della città comportò l'esigenza di nuove soluzioni per l'approvvigionamento dell'acqua. Al Comune furono presentate le soluzioni più svariate, come ad esempio una grande conduttura idrica che portasse l'acqua da Lecco fino a Milano.<br /> <br /> Prevalse la soluzione più semplice, ideata da un giovane ingegnere, Felice Poggi, che proponeva di attingere alla falda freatica, la tradizionale fonte usata da secoli dai milanesi, costruendo però pozzi profondi, in modo da avere garanzie di purezza e salubrità dell'acqua.<br /> In effetti, durante la costruzione dei primi due pozzi sperimentali, intrapresa nella seconda metà del 1888 nella zona dell'Arena, si constatò che a profondità di 20-30 metri degli strati compatti di argilla proteggevano la falda dalle infiltrazioni superficiali, così che alla profondità raggiunta dallo scavo (il primo pozzo fu spinto fino a 145 metri, il secondo fino a 81m), l'acqua era ottima ed abbondante. In questi pozzi l’acqua risaliva per pressione naturale fino a 3-4 metri dal livello del suolo, ed era così possibile aspirarla facilmente con delle pompe sistemate qualche metro più in basso del livello stradale, ed azionate con cinghie.

All'inizio del 1889 fu di conseguenza decisa la costruzione del primo impianto di pompaggio, che fu denominato "Arena" ed entrò in servizio prima della fine dell'anno stesso. Esso era alimentato dai primi due pozzi sperimentali e da altri quattro scavati nel frattempo. Il macchinario consisteva in due motrici a vapore, alimentate da tre caldaie “tipo Cornovaglia”, che azionavano, mediante grandi cinghie, due pompe alternative della portata complessiva di 140 litri\secondo.<br /> <br /> L'utilizzatore di quest'acqua fu il nuovo quartiere residenziale che stava sorgendo fra piazza Castello, foro Bonaparte e via Dante, mentre parte dell'acqua non ancora consumata andò a diluire le acque della rete fognaria dello stesso quartiere.

Per regolarizzare la pressione di erogazione dell’acqua, furono costruiti due grandi serbatoi di accumulo in quota che furono “nascosti” all'interno dei torrioni del Castello Sforzesco. Questa strana commistione di vecchio e di nuovo poté avvenire in quanto alla fine del ‘800 il Castello stava subendo quel radicale processo di restauro e rifacimento che, dopo secoli di abbandono, lo avrebbe portato alla forma attuale. Per primo fu realizzato, nel 1893, un serbatoio in ferro nel torrione Est, progettato dal prof. Cesare Saldini del Politecnico, e realizzato dalla ditta Schlaepfer di Torino.

Dieci anni dopo, fu la volta del torrione Sud, dove il serbatoio fu realizzato in cemento armato.<br /> <br /> Questa soluzione tecnica diede l'impulso verso la modernità. Nacquero altre stazioni di pompaggio, che nel corso degli anni subirono le evoluzioni che lo sviluppo tecnico offriva, dal vapore si passò ai motori elettrici per pompare l'acqua.

L'aumento della disponibilità dell'acqua porto benefici per i milanesi, ma al contempo comportò un rapido declino di qualità dei corsi d'acqua. La rete fognaria infatti scaricava proprio nei navigli, andando a inquinare le acque degli altri fiumi. Il piccolo Lambretto a sud di Milano, che deviava le acque in eccesso del Naviglio Grande, divenne celebre col nome di Lambro Merdario, si può intuire il motivo... divenne un grande collettore di scarico a cielo aperto.<br /> <br /> La cerchia dei navigli fu interrata per motivi igenico-sanitari e le lavandaie del Naviglio pavese e della Martesana scomparvero.<br /> <br /> Soltanto all'inizio del secolo attuale questa pratica, diffusa ancora in molte città europee fu proibita dalle normative europee, e così Milano si atrezzò di impianti di depurazione all'avanguardia. Nessuna goccia viene sprecata, e le acque nere oggi vengono trattate e condotte nel Parco Agricolo Sud di Milano, fornendo acqua pulita per le coltivazioni.

Oggi l'acquedotto milanese dispone di 35 impianti, 2200 Km di tubature principali e 600 addetti, per portare comodamente nelle case 300.000.000 di metri cubi d'acqua all'anno.<br /> Dal 30 giugno 2003 la gestione del servizio idrico integrato (comprendente i servizi di acquedotto, fognatura, collettamento e depurazione), è passata dal Comune di Milano alla Metropolitana Milanese S.p.A., società incaricata a gestire anche le numerose fontanelle in giro per la città, fornendo acqua pubblica, gratuita e di qualità.

+3 punti
10 commenti

@DeoGatto33

5 mesi fa

wow

0 punti
OP

@Pali

5 mesi fa

Purtroppo dall'app non si legge il testo 😔

0 punti

@eliminato

5 mesi fa

molto interessante

0 punti