@Lilith666
Pinguino
Esiste un uccello capace di nuotare, camminare (goffamente), ma non di volare: è il pinguino.
Caratteristiche: conosciamo ben 18 specie di pinguini e sono distribuite in varie zone dell’emisfero australe. Dodici di queste vivono al Polo Sud e in Antartide, le altre 6 specie si dividono tra Oceania, Sud America, Africa e isole Galapagos.
Il più grande (e anche più famoso) è il pinguino imperatore, che può arrivare a pesare intorno ai 40 kg ed è alto poco più di 1 metro, mentre il più piccolo ha dimensioni minuscole: altezza intorno ai 30 cm, peso poco più di un chilo.
Sono animali omeotermi, capaci di raggiungere i 400 metri di profondità in mare, resistendo intorno ai 20 minuti e nuotando a una velocità di circa 40 km/h.
Il discorso cambia quando si muovono sulla terraferma: camminano goffamente dondolandosi a velocità ben ridotta.
Si nutrono principalmente di pesci e crostacei. La preda preferita è il krill, piccolissimi crostacei abbondanti nelle fredde acque polari.
Vivono solo al freddo? Falso, per esempio lo Spheniscus demersus, meglio conosciuto come pinguino africano, vive a temperature comprese tra i 20 e i 40 gradi in alcune isole dell’Africa sud-occidentale.
C’è però da dire che la maggior parte delle specie preferisce un clima freddo, in particolare quello gelido dell’Antartide.
Alcuni studiosi hanno provato a inizio 1900 a insediare delle colonie di pinguini al Polo Nord poiché le condizioni climatiche sono molto simili all’Antartide e poteva essere l’occasione di far crescere la popolazione.
Stranamente però le prove non sono mai andate a buon fine poiché i pinguini scomparivano e alcuni venivano attaccati dagli indigeni. Si decise allora di interrompere l’esperimento. I motivi dell’incompatibilità rimangono misteriosi.
Ne esisteva uno gigante: nel 2004 sulle spiagge di Otago in Nuova Zelanda è stato ritrovato un fossile importantissimo. Gli scienziati hanno scoperto che quelle ossa appartenevano a una specie di pinguino “gigante”: 180 cm per 100 kg. È stato ribattezzato infatti Kumimanu biceae dalle due parole maori “Kumi”, mostro mitologico, e “manu”, uccello.
Il nostro amico imperatore può stare tranquillo, nessuno può togliergli il trono (per il momento): il gigante in questione sembra essere vissuto tra i 56 e i 60 milioni di anni fa.
Gravidanza e monogamia: si dice che il pinguino sia un animale monogamo. Questa affermazione è parzialmente vera, parzialmente pericolosa, perciò è bene chiarire.
Il pinguino imperatore, la specie più diffusa con 600mila esemplari, sceglie il proprio partner durante la stagione riproduttiva e gli rimane fedele per tutto il corso di tale periodo. Tuttavia è molto probabile che nella stagione successiva la coppia non sia la stessa.
Un’altra specie, il pinguino Adelia, è stato studiato nei primi anni del 1900 da un esploratore britannico, che ne ha rivelato i comportamenti ritenuti al tempo “osceni”, quindi non divulgabili. Naturalmente non si possono applicare i criteri umani sulla condotta degli animali, ma l'atteggiamento violento del pinguino in questione sconcertò non poco.
Chiusa la triste parentesi è interessante concentrarsi sulla “dolce attesa” dei pinguini imperatore.
La femmina depone un solo uovo durante il gelido inverno del Polo Sud. A questo punto camminando goffamente e tenendo l’uovo tra le zampe lo porge al compagno. Questi dovrà covarlo per i successivi due mesi poiché la partner ha perso troppe energie durante la gravidanza e ha bisogno di nuotare in mare aperto per fare rifornimento di cibo.
Il maschio durante questi due mesi tiene l’uovo costantemente tra le zampe, ricoprendolo con uno strato di pelle (si dice che la temperatura in questa pseudo sacca sia intorno ai 35°). L’unica attività che svolge in attesa del ritorno della femmina è prendersi cura del futuro figlio. Non può neanche nutrirsi poiché se l’uovo dovesse cadere a terra rischierebbe di congelarsi.
Quando finalmente avviene la schiusa la madre torna dal piccolo e insieme al padre se ne prende cura per i primi giorni di vita. A questo punto c’è il “cambio della guardia”: la mamma rimane a nutrire e proteggere il pulcino, il maschio va a fare il meritato "pieno" di cibo dopo il lungo periodo di digiuno.
Coppie: le coppie di pinguini dello stesso sesso tra maschi e femmine non sono rare, anche se spesso hanno vita breve
Fatti osceni: «I pinguini di Adelie fanno sesso fra maschi, a volte violentano le femmine, uccidono i pulcini, talvolta i maschi si accoppiano perfino con femmine morte, anche da tempo...». Così scriveva circa un secolo fa il naturalista inglese, George Murray Levick, in un rapporto rimasto chiuso in un cassetto per non scandalizzare la Gran Bretagna dei primi del 1900.
GANG DI STUPRATORI - Fra i momenti più drammatici del comportamento dei pennuti antartici descritti da Levick c'è quello in cui «i piccoli balordi in bande di sei-sette individui si aggirano attorno alle collinette, molestando i loro simili che vi abitano con azioni violente». Così descrive femmine ferite stuprate da membri di queste «gang», che spesso abusano dei piccoli davanti ai genitori, poi calpestandoli, alcuni addirittura a morte.
NECROFILIA - Ma la cosa che provoca il maggiore disgusto nello scienziato inglese è osservare una femmina morta, distesa con gli occhi socchiusi, che appare simile a una femmina sessualmente compiacente, con la quale si accoppia un maschio (forse inconsapevole) necrofilo. A rendere il tutto più scioccante per Levick - e a provocare in lui le remore sull'effetto dei suoi scritti - c'è inoltre la similitudine fra il comportamento dei pinguini e quello degli umani, cui gli uccelli antartici hanno in comune la postura su due piedi.
Otarine orsine antartiche e pinguini reali:
Le otarie orsine che si accoppiano con i pinguini imperatori.
Otarie orsine antartiche (Arctocephalus gazella) impegnate in violenti rapporti sessuali con pinguini reali (Aptenodytes patagonicus), obbligati a sottomettersi agli ingombranti mammiferi: a documentare queste scene su Marion Island, una fredda, piccola isola dell'Oceano Indiano sub-antartico, sono stati alcuni ricercatori che li hanno poi descritti in un articolo scientifico pubblicato su Polar Biology. Ma che cosa spinge i maschi di otaria ad accanirsi con i poveri pennuti?
Giochi pericolosi- Quando i biologi del Mammal Research Institute dell'Università di Pretoria (Sud Africa) hanno osservato questo comportamento per la prima volta, nel 2006, hanno pensato a un espediente adottato dalle otarie per sfogare la frustrazione sessuale o a un gioco (o una lite) degenerati in un'aggressione sessuale. Di certo non si aspettavano di dover assistere alla stessa scena altre volte: si trattava infatti del primo caso conosciuto di otarie che tentavano di accoppiarsi con un animale appartenente a una diversa classe biologica.
Una triste fine- La cosa si è ripetuta altre tre volte e su spiagge diverse: in tre occasioni su quattro, dopo una serie di rapporti, il pinguino è stato lasciato andare; in una l'otaria l'ha ucciso e mangiato (spesso sull'isola le otarie cacciano e mangiano i pinguini).
La frequenza degli episodi ha messo in allarme gli scienziati: tentare di accoppiarsi con i pinguini potrebbe essere diventato per le otarie dell'isola un comportamento appreso. Che le otarie abbiano capacità di apprendimento, per esempio quando si tratta di procacciare il cibo, è cosa nota. Alcuni maschi potrebbero aver visto altri alle prese con i pinguini e avrebbero poi provato ad emularne i gesti. Questo potrebbe spiegare la frequenza crescente degli episodi. Ma perché un comportamento venga appreso occorre un vantaggio esplicito. Qual è in questo caso?
In mancanza di meglio- Una possibile ipotesi è che i pinguini rappresentino rispetto alle femmine di otaria una facile preda sessuale perché più piccoli e inermi e perché meno contesi, con cui affinare le proprie doti copulatorie.
I giovani maschi di otaria filmati ad accoppiarsi con i pinguini non sembravano ancora abbastanza grossi da poter formare e difendere un proprio harem di femmine.