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07/10/2024 alle 16:06

I santi di oggi 7 ottobre:

I santi di oggi 7 ottobre:

nome Beata Vergine Maria del Rosario- titolo Apparizione- ricorrenza 7 ottobre- La festa odierna ci ricorda il giorno in cui i Cristiani riportarono la vittoria contro i Turchi a Lepanto nel 1571. S. Pio V la istituì sotto il titolo di S. Maria della Vittoria e due anni dopo Gregorio XIII la confermava, mutandone il nome in quello di festa del S. Rosario. A ragione questa vittoria venne attribuita alla SS. Vergine poiché, mentre a Lepanto si combatteva, in tutta la cristianità si recitava il Rosario. Erano milioni di fedeli con a capo il Papa che pregavano affinchè la scimitarra degli infedeli non giungesse a far strage nelle nostre contrade, com'era preciso disegno dei Turchi. L'armata cristiana; inferiore di numero, assalì con grande fede ed ardore il nemico, e gl'inflisse una tale sconfitta che abbattè per sempre la potenza turca sul mare. Non ci dilunghiamo sui particolari di quel memorando avvenimento; vogliamo invece considerarne meglio l'arma vincitrice, ossia il Rosario. Le sue origini sono molto antiche e vanno ricercate nell'uso degli anacoreti dei primi secoli e dei frati laici i quali non potendo recitare i centocinquanta salmi dell'Ufficio vi supplivano con altrettanti Pater Noster. Verso il secolo XII si incominciò a recitare in tal modo anche l'Ave Maria che ben presto si alternò con il Pater. Più tardi vi si aggiunsero le considerazioni dei misteri e, dopo le dieci Ave Maria, il Gloria Patri. Così si giunse alla forma attuale. Il merito di aver dato il maggior impulso alla devozione del Rosario è di San Domenico. Si dice che mentre il Santo predicava contro gli Albigesi, gli apparve la Vergine SS. e consegnandogli una corona gli disse che con quell'arma avrebbe vinto l'errore. Il grande predicatore diffuse la pratica del Rosario tra i fedeli e le sue prediche ottennero quel magnifico risultato che la storia registra. La SS. Vergine confermò più volte con prodigi la eccellenza del Rosario, specialmente apparendo a Lourdes ed a Fàtima con la corona in mano. Il Rosario è senza dubbio la devozione più facile e più cara : è un intreccio delle preghiere che ogni bambino impara sulle ginocchia della mamma: il Pater insegnatoci parola per parola da Gesù; l'Ave Maria composta dalle parole con le quali l'arcangelo Gabriele e S. Elisabetta salutarono Maria SS.; il Gloria, inno di lode e ringraziamento alla SS. Trinità. Queste soavi preghiere vengono intrecciate con la meditazione dei tratti più notevoli della vita di Gesù e di Maria. Anzi i misteri sono l'anima del Rosario. Infatti lo scopo di questa santa istituzione è appunto quello di ricordarci quei divini misteri che ogni cristiano deve sempre avere dinanzi agli occhi, perchè lo incitino alla riconoscenza dei benefici divini e perchè possa vedere se la sua vita è conforme ai modelli contemplati. Per ottenere questi frutti dobbiamo recitare il Rosario adagio, con devozione; e mentre il labbro ripete l'Ave Maria, il pensiero deve meditare i misteri assegnati per ogni decina e trarre da essi i principali insegnamenti pratici. PRATICA. Acquistiamo la pia abitudine di recitare quotidianamente il S. Rosario. PREGHIERA. O Dio, il cui Unigenito Figliuolo con la sua vita, morte e risurrezione ci meritò la grazia dell'eterna salvezza, deh!, fa' che mentre noi meditiamo i misteri del santissimo Rosario della B. V. Maria, ne imitiamo in tal guisa il contenuto, che possiamo poi conseguire il premio celeste che essi ci promettono.

MARTIROLOGIO ROMANO. Memoria della beata Maria Vergine del Rosario: in questo giorno con la preghiera del Rosario o corona mariana si invoca la protezione della santa Madre di Dio per meditare sui misteri di Cristo, sotto la guida di lei, che fu associata in modo tutto speciale all'incarnazione, passione e risurrezione del Figlio di Dio.

nome Santa Giustina di Padova- titolo Vergine e Martire- nascita III secolo, Padova- morte 304 circa, Padova- ricorrenza 7 ottobre- Canonizzazione<br /> Pre canonizzazione- Santuario principale Abbazia di Santa Giustina, Padova- Attributi Rappresentata come una giovane con un ramo di palma e un pugnale infisso nel cuore; Talvolta l'accompagnano un unicorno e un drago; Altre volte regge un libro- Patrona di Congregazioni benedettine e di numerosi comuni italiani- Nacque a Padova da nobile famiglia, fu arrestata durante la persecuzione di Diocleziano e portata alla corte di Maximiano. Fu condannata per aver rifiutato di rinunciare alla sua fede cristiana e fu giustiziata nella sua città natale. Nel XI secolo fu costruita a Padova in onore di S. Giustina una chiesa, dove nel XII secolo si sono rinvenute delle reliquie attribuite a lei. Più o meno in quello stesso periodo, apparve un racconto della sua morte secondo cui la santa, educata da S. Prosdocimo, discepolo di S. Pietro apostolo e primo vescovo di Padova, fu passata a fil di spada a motivo della fede. Da questa fonte inattendibile non si può ricavare alcun dato storico, ma si sa che nel VII secolo S. Venanzio Fortunato (14 dic.), vescovo di Poitiers, la colloca tra le vergini più illustri che abbiano mai adornato la Chiesa con la loro santità e martirio, ed esorta coloro che visitassero Padova ad andarne a baciare il reliquiario. A Rimini è affiancata a S. Andrea (30 nov.) come patrona della città, mentre a Como nel 617 le fu dedicato un oratorio; Giustina appare inoltre nei magnifici mosaici di Sant'Apollinare a Ravenna, che risalgono alla seconda metà del VI secolo. Il monastero di Padova nel X secolo si arricchì di proprietà e privilegi e nel secolo successivo, distrutto e poi ricostruito, raccolse le reliquie di diversi santi, comprese quelle presunte di S. Luca Evangelista (18 ott.) e quelle di S. Giustina (poi traslate nel 1117, in seguito a un terremoto). Nuovamente rifatto nel XV secolo, Ludovico Barbo vi fondò la Congregazione benedettina di Santa Giustina. La chiesa a lei dedicata fu ampliata con grande splendore tra il 1521 e il 1587, e le reliquie della santa furono tumulate sotto l'altare maggiore nel 1627. Il patrocinio di S. Giustina sui monaci benedettini svolse un ruolo importante per la diffusione del suo culto, che appare infatti nei dipinti dei più grandi artisti italiani, quali Bellini, Mantegna, Tiepolo, Tintoretto e Veronese. La città di Venezia, dopo la battaglia di Lepanto contro i turchi, vinta nel giorno in cui si ricordava la santa, la elesse a speciale patrona. Il culto di S. Giustina perse poi vigore da quando nel 1810 fu soppresso il monastero, ma dalla sua riapertura (avvenuta nel 1919) sta acquistando nuova diffusione. MARTIROLOGIO ROMANO. A Padova, santa Giustina, vergine e martire.

nome San Marcello- titolo Martire- nascita I secolo, Roma- morte I secolo, Roma- ricorrenza 7 ottobre- Martire insieme ad Apuleio erano Discepoli di Simon Mago che furono convertiti dall'apostolo Pietro. Martiri a Roma, durante il governo del console Aureliano. Si dice che Marcello, fervente cristiano romano, esiliato dall'imperatore Tiberio a Capua sia stato arrestato durante la festa dell'imperatore perché non voleva partecipare ai sacrifici, fu condannato a morte; il suo servo Apuleio poco dopo lo seguì nel martirio. Secondo altre tradizioni più recenti, Marcelo fu un pio e generoso centurione romano che utilizzò le sue ricchezze per liberare i prigionieri di guerra; arrestato a Capua fu giustiziato dal prefetto delle milizie Agricolano, poco prima del suo servo Apuleyo. Sembra che la tua storia sia completamente falsa. La storicità di San Marcello, martire a Capua, si può solo affermare, ma nient'altro si sa con certezza. MARTIROLOGIO ROMANO. A Capua in Campania, san Marcello, martire.

nome San Marco I- titolo 34º papa della Chiesa cattolica- nascita Roma- Elezione 18 gennaio 336- Fine pontificato 7 ottobre 336 (0 anni e 263 giorni)- morte 336 circa, Roma- ricorrenza 7 ottobre- Santuario principale Basilica di San Marco Evangelista al Campidoglio- Patrono di Abbadia San Salvatore- Romano per nascita, Marco rivestì probabilmente una carica ecclesiastica sotto papa S. Silvestro (31 dic.) e alla sua morte, avvenuta nel 335, ne fu eletto successore: il suo pontificato durò solo otto mesi, dal 18 gennaio 336 al 7 ottobre dello stesso anno. Il Liber Pontificalis ricorda che Marco emanò un Constitutum de omni Ecclesia, ma il contenuto ci rimane sconosciuto perché il documento non è menzionato in nessun'altra fonte. Secondo il Duchesne, sotto il pontificato di Marco si sarebbe dato inizio alla composizione della Deposito episcoporum e della Depositio martyrum: il primo di questi due elenchi riporta le date e i luoghi di sepoltura dei vescovi di Roma che non hanno subìto il martirio, mentre il secondo elenca tutti i martiri venerati a Roma, terminando con coloro che sono morti durante la persecuzione di Diocleziano. Si cominciò dunque a lavorare alla loro stesura durante il pontificato di Marco, ma la loro compilazione continuò fino all'anno 354: insieme costituiscono la base del Calendario Romano e furono inseriti nell'almanacco redatto per i cristiani di Roma dal cosiddetto Cronografo del 354. Probabilmente fu questo papa a far erigere in città la basilica di S. Marco e sulla via Ardeatina una chiesa nel cimitero di S. Balbina, consolidando così il volto cristiano della capitale imperiale. Egli inoltre assicurò o sanzionò il diritto del vescovo di Ostia a consacrare il vescovo di Roma. Con ogni probabilità Marco fu anche coinvolto nella controversia ariana, che a quel tempo tormentava la vita della Chiesa, ma non ci è pervenuto nessun dettaglio al riguardo: una lettera indirizzata a S. Atanasio a proposito del concilio di Nicea, che si riteneva fosse sua, è in realtà un falso. Fu seppellito nel cimitero di S. Balbina, ma oggi la maggior parte dei suoi resti si trova nella basilica di S. Marco e alcune reliquie a Firenze. Marco è commemorato il 7 ottobre nei Sacramentari Gregoriano e Gelasiano, mentre nel Martirologio Geronimiano si trova anche alla data del 4 ottobre. MARTIROLOGIO ROMANO. A Roma, san Marco, papa, che costruì la chiesa del titolo in Pallacinis e una basilica nel cimitero di Balbina sulla via Ardeatina, dove egli stesso fu inumato.

nome Sant'Augusto di S. Sinforiano- titolo Abate- nascita 500 circa, Bourges, Francia- morte 560 circa, Bourges, Francia- ricorrenza 7 ottobre- Canonizzazione Pre canozzazione- S. Augusto di Bourges ci è noto attraverso gli scritti di Gregorio di Tours che fu suo contemporaneo e che narra come il santo monaco avesse gli arti anchilosati, tanto che si muoveva penosamente aiutandosi con i gomiti e le ginocchia. Nonostante questa menomazione Augusto intraprese un'opera che sembrava al di là delle sue possibilità e cioè la costruzione a Bourges di una chiesa in onore di S. Martino del quale era molto devoto. A dispetto delle previsioni contrarie e grazie alle elemosine che poté raccogliere, Augusto riuscì a portare a termine la sua impresa e si procurò delle reliquie di S. Martino per dedicare alla chiesa e si racconta che la virtù del santo gli donò la salute. Per riconoscenza verso Augusto, il vescovo di Bourges gli affidò l'abbazia di S. Sinforiano ed egli governò contemporaneamente questo monastero e quello che aveva costruito presso la chiesa di S. Martino. Augusto morì verso il 560 e ricevette subito gli onori riservati ai santi. MARTIROLOGIO ROMANO. Presso Bourges in Aquitania, in Francia, sant’Augusto, sacerdote e abate, che aveva le mani e i piedi così contratti da non potersi sostenere se non con le ginocchia e i gomiti; sanato per intercessione di san Martino, radunò intorno a sé dei monaci e attese initerrottamente alla preghiera.

nome Beato Giuseppe Llosa Balaguer- titolo Diacono e martire- nome di battesimo José Llosá Balaguer- nascita 1901, Benaguacil, Valencia, Spagna- morte 1936, Benaguacil, Valencia, Spagna- ricorrenza 7 ottobre- Nacque a Benaguasil in Valencia. All'età di 12 anni entrò nella scuola apostolica che il Terziario Cappuccino della Beata Vergine Addolorata gestiva nel convento di Nostra Signora del Monte Sión a Torrent in Valencia. Nella casa del noviziato di San Giuseppe, a Godella (Valencia), vestì l'abito religioso il 15 ottobre 1917. E due anni dopo, nella stessa data, emise i primi voti religiosi. Professò i voti perpetui il 15 settembre 1925. Completò gli studi sacerdotali, ma non si considerava degno di essere ordinato. Timido, molto dotato per la musica e il canto, molto ben preparato culturalmente, moralmente e religiosamente era estremamente cordiale e dedito al suo ministero, amante della sua terra e della sua famiglia e con grande spirito di dedizione nel suo ministero di riforma della giovinezza perduta. Lavorò sempre a Madrid, presso la Caldeiro Foundation School. Quando scoppiò la guerra civile, si rifugiò prima a Meliana, poi nella sua città natale e infine nel quartiere Velluters di Valencia. Fu arrestato il 1 ottobre 1936, vigilia del martirio, sapendo che il giorno dopo sarebbe stato assassinato, si preparò con un sacerdote anch'egli prigioniero confessandogli l'accettazione del martirio e perdonando i suoi assassini. Fu giustiziato vicino la sua città natale, a Benisanó. Le sue spoglie riposano nella Cappella della Comunione di Benaguasil. Fu beatificato da Papa Giovanni Paolo II, l’11 marzo 2001 insieme a 233 martiri spagnoli. MARTIROLOGIO ROMANO. Nel villaggio di Benaguacil nel territorio di Valencia in Spagna, beato Giuseppe Llosá Balaguer, religioso del Terz’Ordine Cappuccino della beata Vergine Addolorata e martire, che subì il martirio durante la persecuzione contro la fede.

nome Beato Martino Cid- titolo Abate- nascita Zamora, Spagna- morte 7 ottobre 1152, Spagna- ricorrenza 7 ottobre- Si dice che sia nato a Zamora. Sentendosi chiamato da Dio a vivere in solitudine, preghiera e ascetismo scelse il suo ritiro in una grotta vicino a Paleas, città del Vescovado di Zamora, dove si arrese ai rigori della penitenza illimitata. Scoprì poi che la stessa grotta era servita da ricovero per diversi ladroni, e volendo trasformare quella che era la casa dei malfattori in una casa degli umili, vi fece erigere un famoso Ospedale di ricovero per i poveri, che assisteva con carità insieme ad altri pii compagni, esercitando il suo esempio nelle opere di misericordia. Il nostro santo fu compiaciuto della riforma del Cistercense praticata nel Monastero di Moreruela, e in lui nacque il desiderio di professare l'ordine, per questo il Vescovo di Zamora chiese a San Bernardo de Chiaravalle di mandare i monaci al suo Ospedale, per stabilire così la riforma Cistercense. Martino abbracciò quindi questa riforma con tutti i suoi compagni. Successivamente Martino fu nominato, contro la sua volontà, abate del nuovo monastero. "Martino era convinto che il Superiore dovesse essere superiore sia in virtù che in dignità, si dedicò quindi a far vedere ai suoi sudditi la stessa cosa che persuase con le sue parole". La sua fama di santità si diffuse in tutto il regno, e questo fece sì che il re Alfonso VII gli concedesse le ville di Cubo e Cubeto, in modo da poter erigere un nuovo monastero in onore di Maria, come testimonia il suo Regio Privilegio dell'anno 1137. Il Monastero, per volontà del Re, si chiamava Santa María de Vellofonte, nome originato da un'immediata sorgente cristallina, ed era anche chiamato Paleas perché era adiacente a questa Città. Martino fu abate per 15 anni e durante il suo governo "guidò alla perfezione un gran numero di religiosi". Morì, "illuminato nei trionfi e glorioso nei miracoli", il 7 ottobre 1152. I monaci depositarono la salma nello stesso monastero di Santa María de Vellofonte. A causa dell'inclemenza del luogo, il re San Fernando III trasferì il monastero in un altro luogo e nel 1232 fu chiamato Valparaíso. Per questo motivo il corpo di San Martín fu trasferito nella cappella sotto la sua difesa nel nuovo monastero. La traslazione delle spoglie servì all'epoca come segno di canonizzazione, anche se propriamente parlando non vi è alcuna canonizzazione formale o conferma del culto del Beato Martino. MARTIROLOGIO ROMANO. Nel monastero di Bellofonte nel regno di León, beato Martino, detto Cid, abate, che fondò questo cenobio e lo aggregò all’Ordine Cistercense.

nome San Palladio di Saintes- titolo Vescovo- nascita 520 circa, Francia- morte 610 circa, Francia- ricorrenza 7 ottobre- Vescovo di Saintes (570-590). La sua predilezione per le cose temporali e la sua goffaggine nel trattarle erano sul punto di sconvolgere la sua vocazione. Fece erigere una basilica sulla tomba di Sant'Eutropio e promosse il culto dei santi nella sua città episcopale. MARTIROLOGIO ROMANO. A Saintes sempre in Aquitania, san Palladio, vescovo, che innalzò una basilica sulla tomba di sant’Eutropio e accrebbe nella sua città il culto dei santi.

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