@Pali
Extra - Gran Premio d'Italia - A te… Secondo episodio extra e ultimo passo verso il Gran Premio d'Italia 2024.
Milano, Cimitero Monumentale
Se ieri ho voluto omaggiare due figure entrate nella storia, Nicola Romeo ed Enzo Ferrari, l'ultima tappa la voglio dedicare a chi nella storia non è riuscito a entrare, e a chi all'Autodromo Nazionale di Monza ha perso la vita. Con il loro sacrificio, la Formula 1 ha imparato dai propri errori. Oggi la sicurezza è un fattore fondamentale, viene prima di tutto, non solo sulle auto da corsa, ma anche sulle automobili di tutti i giorni.
Voglio ricordare ogni persona che a Monza perse la vita inseguendo il sogno della velocità, partendo da qui.
Al Cimitero Monumentale di Milano riposa Alberto Ascari, deceduto il 26 maggio 1955 in una gara non ufficiale del campionato. Alberto fu tra i pionieri di questo sport, 2 volte campione nel mondo nel 1952 e 1953.
Il 10 settembre 1961 invece avvenne una delle più gravi tragedie di questo sport. Alla Parabolica Wolfgang von Trips perse il controllo della sua vettura. La Ferrari del tedesco piombò in mezzo alla folla. Assieme al pilota, morirono nell'incidente: Luigi Motta, Giuseppina Lenti, Luigi Fassi, Laura Zorzi, Paolo Perazzone, Claudina Polonioli, Franca Duguet, Albino Albertini, Franz Waldvogel, Augusto Valleise, Luigi Freschi. Questi spettatori condividevano con noi la stessa passione, persero la vita per quella passione. Laura Zorzi e Paolo Perazzone erano fidanzati, entrambi torinesi, si sarebbero dovuti sposare alla fine del mese.
Il 5 settembre 1970 Jochen Rindt era in piena lotta per il titolo mondiale, quando la sua vita si spense in pochi attimi alla Parabolica, durante le qualifiche del Gran Premio. Rindt aveva accumulato in classifica un vantaggio tale che riuscì comunque a vincere il titolo piloti. Il trofeo fu assegnato a Nina, la giovane compagna del pilota, ormai vedova.
Otto anni dopo, il 10 settembre 1978, a pochi metri dal via, perse la vita Ronnie Peterson. Un incidete che mise in dubbio ogni aspetto del circuito e non solo, ma che alla fine diede l'impulso decisivo verso una nuova era, con maggiore attenzione alla vita dei piloti.
Infine, Paolo Gislimberti, un volontario della CEA, il servizio antincendio, che perse la vita il 10 settembre 2000 alla Variante della Roggia, colpito da alcuni detriti volati in aria dopo una collisione multipla fra vetture. Paolo sarebbe diventato papà poche settimane dopo quel Gran Premio.
Voglio ricordare inoltre le migliaia di persone che dal 1922 ad oggi, con la loro passione, hanno colorato le tribune dell'Autodromo di Monza.
Voglio ricordare l'uomo che ha dato origine alla leggenda: Silvio Crespi, che nel 1921 ebbe l'intuizione di costruire un impianto sportivo permanente dentro al Parco Reale di Monza, il primo nel continente europeo e il terzo al mondo. Anche Silvio Crespi, come Alberto Ascari riposa nel Cimitero Monumentale.
93 giorni, 93 poster ufficiali con le 93 gare del Gran Premio d'Italia.
Il mio racconto si conclude qui. Voglio dedicare questa serie di post a tutti coloro che hanno perso la vita sulle strade di tutti i gironi.