@SakuraLeaf_

in realtà non c'era nulla da chiarire, o meglio non nel senso che avevamo litigato, ma ieri sera un suo amico mi ha chiesto di parlare perché recentemente le aveva detto che 'le era tornata la voglia di farsi male' al che su due piedi ero rimasta scioccata, come penso possiate immaginare, nel senso, non vuol dire molto detto così, anche se, vedendo il mio passato, ho avuto un attimo il timore "cazzo anche lei autolesionista?" eee nulla sì, che poi da come lo aveva detto sembrava che si facesse molto ma molto di più, per fortuna ho scoperto che lei è davvero tanto forte ed è sempre riuscita a combattere quest'istinto, tranne 3 volte, e sono davvero fiera e felice di lei

abbiamo parlato, cioè dopo mangiato, mentre nostra figlia faceva un riposino, sono andata da lei è le ho chiesto abbastanza chiaro e tondo di questo, in realtà odio la pianificazione quindi non avevo pensato a nulla e non ricordo nemmeno di preciso cosa io le abbia detto, ma so per certo che le ho detto '*nome dell'amico* ieri era un po' preoccupato e poi quando eravate di là mi ha spiegato perché…' e non mi ha lasciato finire che, questo sono certa al 200%, mi ha detto, sorridendo quasi commossa forse, o era più un po' di ansia? non saprei, però ero quasi felice che si stesse aprendo così tanto, solitamente mi mostra solo emozioni positive, comunque mi ha detto: "speravo che te lo dicesse lui, non sarei mai stata in grado io" e poi abbiamo fatto una bella chiacchierata che si è conclusa in 3 punti:

a. se abbiamo questa sensazione, indipendentemente dal momento e dalla lontananza, dobbiamo dircelo, quantomeno se non per fermarci (tanto meglio se ci riusciamo), almeno per calmarci e limitare i danni o le possibilità estremizzazioni (questa ultima parte era particolarmente rivolta a me)

b. smetterla di nascondere i segni, entrambe li abbiamo (chi più chi meno) e servono a ricordarci che nonostante tutto siamo qui, sempre più forti (circa)

c. smetterla di nascondere le nostre emozioni, io per quando sto male e ho bisogno di attenzioni, lei per quando è triste e vuole mostrarsi forte con me

e soprattutto, cosa che mi ha resa davvero davvero felice, anche se ovviamente non sul momento, è che ha pianto, non l'ho mai vista piangere, è come se si fosse sbloccato un ulteriore pezzo del puzzle, come se fossimo sempre più unite e sempre più noi veramente l'una con l'altra…

però ovviamente non sarei io senza i miei complessi e quindi è da tipo 3/4 ore che penso fissa a 'ma se venisse a chiedermi di consolarla o di aiutarla, saprei farlo? o finirei a paragonarla con me? a dire che "i suoi problemi sono minori"?' perché vi giuro che io so che siamo diverse e che menomale lei non è messa così male…ma anche solo dire così mi fa sentire una brutta persona perché i suoi problemi sono esattamente validi quanto i miei (spesso addirittura più concreti visto che sono dettati da logica e non da capricci psicologici) però ecco ho paura di non essere in grado di consolarla senza concentrarmi su me stessa…lei si merita di essere consolata come lei consola me

(adesso è giù con i suoi amici e mi si scioglie il cuore a vederla così felice e allegra dopo tutte le.brutte emozioni e il dolore di oggi pomeriggio…è davvero fantastica e sono davvero fortunatissima…)