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Diocesi di Pistoia
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Diocesi di Pistoia- Dioecesis Pistoriensis- Chiesa latina- Suffraganea dell'arcidiocesi di Firenze- Regione ecclesiastica Toscana- Vescovo Fausto Tardelli- Vicario generale Cristiano D'Angelo- Presbiteri 104, di cui 95 secolari e 9 regolari (1.962 battezzati per presbitero)- Religiosi 9 uomini, 111 donne- Diaconi 16 permanenti- Abitanti
208.300- Battezzati 204.100 (98,0% del totale)- Stato Italia- Superficie 821 km²- Parrocchie 160 (9 vicariati)- Erezione III secolo- Rito cattolico romano- Cattedrale San Zeno. La diocesi di Pistoia (in latino Dioecesis Pistoriensis) è una sede della Chiesa cattolica in Italia suffraganea dell'arcidiocesi di Firenze appartenente alla regione ecclesiastica Toscana. Nel 2021 contava 204.100 battezzati su 208.300 abitanti. È retta dal vescovo Fausto Tardelli. Secondo la tradizione, destituita di ogni fondamento storico, l'evangelizzazione del territorio pistoiese fu dovuta all'iniziativa di san Pietro, che inviò in Toscana san Romolo, protovescovo, che fu poi incluso nelle cronotassi pistoiesi, come pure in quelle delle chiese di Fiesole e di Volterra. Recenti scoperte archeologiche permettono di datare una sicura presenza cristiana a Pistoia nel Tardo impero romano. Il primo documento storico che parla di un vescovo pistoiese, benché anonimo, è una lettera di papa Gelasio I del 492/496, dove assieme ad altri vescovi, viene qualificato come «aetate vel honore longaevus». Tra XII e XIII secolo il territorio diocesano fu organizzato in pievi e parrocchie, assumendo quell'assetto che si mantenne fino alle riforme di Scipione de' Ricci sul finire del Settecento. Il 10 maggio 1419, in concomitanza con la formazione dello stato territoriale fiorentino, la diocesi divenne suffraganea dell'arcidiocesi di Firenze, perdendo così la sua secolare immediata soggezione alla Santa Sede. Solo tardivamente in diocesi si applicarono i decreti di riforma decisi dal concilio di Trento. Tra i maggiori fautori dell'aggiornamento tridentino si deve segnalare il vescovo Alessandro del Caccia, che governò la sede pistoiese dal 1600 al 1649. Il seminario diocesano fu istituito solo nel 1693 con il vescovo Leone Strozzi nell'ex convento agostiniano delle Tolentine, traslocato in piazza San Leone nei primi decenni del Settecento, e definitivamente trasferito nei locali dell'ex convento francescano di Santa Chiara nel 1783. Dal 14 ottobre 2023 è unita in persona episcopi alla diocesi di Pescia. La diocesi comprende 15 comuni della Toscana settentrionale, estesi su tre province diverse: in provincia di Pistoia i comuni di Abetone Cutigliano, Agliana, Lamporecchio, Marliana, Montale, Pistoia, Quarrata, Sambuca Pistoiese, San Marcello Piteglio e Serravalle Pistoiese; in provincia di Prato i comuni di Poggio a Caiano, Carmignano e Montemurlo;
in provincia di Firenze il comune di Capraia e Limite e la maggior parte di quello di Vinci. In base a un accordo tra i vescovi di Pistoia e di Prato, dal 1990 la cura pastorale della parrocchia di Fossato nel comune di Cantagallo, pur facendo parte della sede pratese, è concessa ai vescovi pistoiesi. Sede vescovile è la città di Pistoia, dove si trova la cattedrale di San Zeno. Particolare menzione meritano tre santuari mariani in territorio pistoiese: il santuario e basilica minore della Madonna dell'Umiltà, il santuario della Madonna di Valdibrana e il santuario di Santa Maria delle Grazie, noto come Madonna del Letto.
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La Cattedrale di San Zeno a Pistoia è uno splendido edificio romanico nel cuore della città che risale a prima dell’anno Mille e si affaccia sulla cornice di Piazza Duomo. Secondo la tradizione la chiesa altomedievale sarebbe stata dedicata a San Martino, vescovo di Tours morto nel 397, e successivamente, sotto la dominazione longobarda, venne intitolata a San Zeno. La chiesa, accanto alla quale si erge l'elegante campanile, venne completamente rinnovata all’inizio del XII secolo e fu oggetto di una serie di interventi ininterrotti nel corso dei secoli: solo a metà Novecento venne ripristinato l’antico aspetto. Alla splendida facciata in stile romanico fu aggiunto nel XIV secolo il portico, completato nel 1505 quando Andrea Della Robbia realizzò l’archivolto invetriato del portale centrale e la lunetta in terracotta con la Madonna col Bambino per il portale sottostante.<br /> Bellissime anche ledue statue di marmo nella parte superiore della facciata, che raffigurano i due patroni della città di Pistoia, San Jacopo a destra e San Zeno a sinistra, scolpite rispettivamente da Andrea Vaccà (1721) e da Jacopo di Mazzeo (1336). Il 16 luglio si tiene la Vestizione di San Jacopo: una manifestazione durante la quale la statua viene coperta con un mantello di lana rosso, simbolo del martirio. L’interno della Cattedrale è articolato in tre navate suddivise da colonne, presbiterio rialzato e cripta. La grandiosa tribuna barocca fu progettata dall’architetto pistoiese Jacopo Lafri. Gli affreschi che ne decorano le volte e le pareti sono di Domenico Cresti, detto il Passignano (1602), e di Pietro Sorri (1603), mentre i tre dipinti su tavola che completano il ciclo si devono rispettivamente a Cristofano Allori, Gregorio Pagani e Benedetto Veli. Tra le opere d’arte custodite nella Cattedrale, spicca infine il grande Crocifisso di legno tavola realizzato nel 1274 da Coppo di Marcovaldo e dal figlio Salerno e l’altare argenteo di San Jacopo, realizzato tra il Duecento e il Quattrocento dai migliori orafi dell’epoca.
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Mons. Fausto Tardelli- vescovo della Chiesa cattolica- Titolo Pistoia, Pescia- Incarichi attuali Vescovo di Pistoia (dal 2014), Vescovo di Pescia (dal 2023)- Segretario della Conferenza episcopale toscana (dal 2006), Gran Priore per l'Italia centrale Appenninica dell'Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme (dal 2016)- Incarichi ricoperti Vescovo di San Miniato (2004-2014)- Nato 5 gennaio 1951 (74 anni) a Lucca- Ordinato presbitero 29 giugno 1974 dall'arcivescovo Giuliano Agresti- Nominato vescovo 6 marzo 2004 da papa Giovanni Paolo II- Consacrato vescovo 2 maggio 2004 dall'arcivescovo Bruno Tommasi. Descrizione dello stemma: Lo stemma che Mons. Fausto Tardelli, vescovo di Pistoia, ha scelto come manifesto e sintesi della propria missione apostolica, presenta un fondo rosso, colore che nell'araldica ecclesiastica indica la carità, l'amore di Cristo. Al centro dello scudo campeggia una croce dorata: croce gloriosa di Cristo crocifisso e risorto. Essa sintetizza la tradizione della Chiesa lucchese da cui proviene Mons. Tardelli, fortemente caratterizzata dal culto della Santa Croce. Nello stile richiama la croce posta al centro dello stemma di Giovanni Paolo II. Ai piedi della croce si vede la città di Lucca, che rappresenta, più genericamente, la “città degli uomini” redenta mediante la Croce di Cristo. Sotto la Croce brilla una stella, che secondo la dottrina di San Bernardo indica Maria. Il colore argento della stella allude alla Speranza cristiana, che si esplicita meglio nel motto biblico "Nella Speranza la fortezza", ripreso dal profeta Isaia (30,15). Motto: IN SPE FORTITUDO.