@Vitupero
Diocesi di Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo

Diocesi di Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo- Dioecesis Sorana-Cassinensis-Aquinatensis-Pontiscurvi- Chiesa latina- Regione ecclesiastica Lazio- Vescovo Gerardo Antonazzo- Vicario generale Alessandro Recchia- Vescovi emeriti Luca Brandolini, C.M., arcivescovo Filippo Iannone, O.Carm.- Presbiteri 117, di cui 99 secolari e 18 regolari (1.893 battezzati per presbitero)- Religiosi 42 uomini, 140 donne- Diaconi 19 permanenti- Abitanti 229.151- Battezzati 221.572 (96,7% del totale)- Stato Italia- Superficie 2.016 km²- Parrocchie 142 (8 vicariati)- Erezione V secolo (Sora), V secolo (Aquino), 23 giugno 1725 (Pontecorvo), in plena unione dal 30 settembre 1986- Rito romano- Cattedrale Santa Maria Assunta- Concattedrali Santissimo Salvatore, Santa Maria Assunta e San Germano Vescovo; Santi Costanzo e Tommaso d'Aquino; San Bartolomeo- Santi patroni Santa Restituta di Sora, San Tommaso d'Aquino, San Giovanni Battista. La diocesi di Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo (in latino Dioecesis Sorana-Cassinensis-Aquinatensis-Pontiscurvi) è una sede della Chiesa cattolica in Italia immediatamente soggetta alla Santa Sede appartenente alla regione ecclesiastica Lazio. Nel 2022 contava 221.572 battezzati su 229.151 abitanti. È retta dal vescovo Gerardo Antonazzo. L'odierna diocesi è frutto dell'unione, sancita nel 1986, di tre precedenti sedi: Sora e Aquino, entrambe attestate dal V secolo, e Pontecorvo, eretta nel 1725. Alla diocesi sono state annesse nel 2014 tutte le parrocchie che facevano parte dell'abbazia territoriale di Montecassino. La diocesi comprende la parte meridionale della provincia di Frosinone (media e bassa valle del Liri e valle di Comino), la valle Roveto nella provincia dell'Aquila, ovvero in Abruzzo e la parte nord della Campania. In totale abbraccia 52 comuni in provincia di Frosinone, 7 comuni in provincia dell'Aquila e 2 comuni in provincia di Caserta. Sede vescovile è la città di Sora, dove si trova la cattedrale di Santa Maria Assunta. A Cassino, ad Aquino e a Pontecorvo sorgono le tre concattedrali diocesane, dedicate rispettivamente al Santissimo Salvatore, a Santa Maria Assunta e a San Germano Vescovo, ai Santi Costanzo e Tommaso d'Aquino e a San Bartolomeo. Nel territorio si trovano inoltre cinque santuari diocesani: Pontecorvo: Santi Cosma e Damiano, Settefrati: Maria Santissima di Canneto, basilica minore, Sora: Madonna della Figura, Sant'Elia Fiumerapido: Maria Santissima delle Indulgenze, Cervaro: Maria Santissima de Piternis.

La cattedrale, dedicata a Maria Assunta in Cielo è a tre navate, a croce latina, di stile semigotico primitivo. Provata, ma meno delle altre chiese cittadine, dal tremendo terremoto del 13 gennaio 1915, nulla poté dinanzi all'incendio che la distrusse completamente esattamente un anno dopo, la notte tra il 12 e 13 gennaio 1916: rimasero in piedi solo le mura massicce, di pietra squadrata. Nel 1229 Sora venne distrutta dall'imperatore Federico II, come narra Riccardo da San Germano nella sua Cronaca e fu completamente incendiata e rasa al suolo. Ma l'imperatore, morto 29 anni dopo, ordinò nel suo testamento, forse avvolto dai rimorsi, che venisse riedificata a spese del reale erario, la cattedrale di Sora, che ritornò al culto nel 1305. Nel 1642 il vescovo Felice Tamburelli fece costruire il bellissimo soffitto a cassettoni con rosoni dorati ad oro zecchino e nel mezzo di esso fece situare una tela l'Assunta di Taddeo Zuccari, pittore del Rinascimento: sia il soffitto che la pregiata tela andarono perduti nella notte del 13 gennaio 1915. Secondo la tradizione, la cattedrale occupa il posto dove vennero martirizzati Serapione e Lentulo, carnefici di Santa Restituta, sulla riva del Carnarium (Carnello, quartiere di Sora), convertiti alla religione cristiana dai miracoli della santa, decapitata da loro stessi per ordine del preside Agazio. Religione cattolica di rito romano- Titolare Maria Vergine Assunta- Diocesi Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo- Stile architettonico romanico-gotico- Inizio costruzione XI secolo.

Gerardo Antonazzo- vescovo della Chiesa cattolica- Titolo Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo- Incarichi attuali Vescovo di Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo (dal 2014)- Incarichi ricoperti Vescovo di Sora-Aquino-Pontecorvo (2013-2014)- Nato 20 maggio 1956 (68 anni) a Supersano- Ordinato presbitero 12 settembre 1981 dall'arcivescovo Mario Miglietta- Nominato vescovo 22 gennaio 2013 da papa Benedetto XVI- Consacrato vescovo 8 aprile 2013 dall'arcivescovo Dominique Mamberti (poi cardinale). Blasonatura dello stemma: D'argento cappato d'azzurro: nel 1º alla nave all'antica al naturale, banderuolata di rosso, fluttuante su due burelle ondate d'azzurro e sormontata da una stella (7) dello stesso; nel 2º al rotolo della sacra scrittura aperto d'oro, caricato delle lettere Alpha e Omega di rosso, a destra, e alla quercia fruttata di quattro pezzi d'oro, a sinistra. Il motto: “In fines terrae”. Evoca il mandato missionario di Gesù agli apostoli: “Andate e fate discepoli tutti i popoli” (Mt 28,19). La natura missionaria della Chiesa è ben rappresentata dallo slancio apostolico dell’apostolo Paolo che descrivendo la necessità di orientare tutti gli uomini all’ “obbedienza della fede” in Cristo, dichiara l’urgenza dell’annuncio della Parola dalla quale scaturisce la possibilità di credere: “La fede viene dall’ascolto e l’ascolto riguarda la parola di Cristo” (Rm 10, 17). L’annuncio della Parola non può conoscere confini: “Per tutta la terra è corsa la loro voce, e fino agli estremi confini del mondo le loro parole” (Sal 19,5). In fines terrae impegna il Vescovo, quale primo annunciatore ed educatore della fede, ad affidare e a sottoporre il suo ministero alla potenza e all’efficacia della Parola che salva. Passiamo ai simboli dello stemma. Innanzitutto il Rotolo della Parola di Dio, che è l’Alfa e l’Omega, principio e fine di tutto: mons. Antonazzo è specializzato in scienze bibliche, e quindi non poteva che centrare sulla Parola tutta la sua identità pastorale; il mandato del Vescovo è principalmente annunciare la Parola. Poi nello stemma, specularmente al Rotolo della Parola,c’è una Quercia che richiama un antico albero di Supersano il suo paese natale, e che egli inserisce per esprimere la robustezza e l’integrità della Parola, che non deve conoscere cedimenti a compromessi dell’umana debolezza: la quercia esprime la solidità del ministero apostolico fondato sul servizio della Parola, con autorità di testimonianza e di insegnamento; la quercia evoca anche la fedeltà stabile di Dio all’uomo e, in risposta, la fedeltà dell’uomo a Dio. La Barca, al centro dello stemma, raffigura la Chiesa, retta e guidata dal ministero episcopale. È inviata a solcare la storia degli uomini del nostro tempo, ad incarnare l’annuncio della Parola nella concretezza delle loro speranze e delle loro fragilità. La Chiesa è spinta al largo dalla vela rigonfia del soffio dello Spirito Santo e guidata nella giusta rotta da Maria, la Stella della nuova evangelizzazione.