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Reyna, la donna nel barile
Il due settembre del 1999, in un grosso barile abbandono nello scantinato di una casa, viene ritrovato il corpo di una giovane donna ispanica e incinta, la cui morte viene fatta risalire agli anni 60 per via degli abiti che la donna indossava.
Assieme a lei viene ritrovata un'agenda rovinata. Fortunatamente gli investigatori riescono, grazie agli infrarossi, ad estrarre informazioni dall'agenda: nella prima pagina trovano un permesso di soggiorno permanente che riporta il nome di Reyna Marroquín, che nel 1969 lavorava per un'azienda chiamata Melrose Plastics, azienda a cui il barile era stato fatto risalire grazie a dei marchi.
In più trovano il numero, ancora attivo, di un'amica della Marroquín, che rivela come ella avesse una storia extraconiugale con il suo capo, e che avesse paura di lui in quanto aveva rivelato il tutto a sua moglie.
La donna aveva in seguito trovato l'appartamento di Reyna vuoto, e non aveva mai più avuto sue notizie.
Howard Elkins, che ormai viveva in Florida, viene dunque accusato dell'assassinio di Reyna e del feto, ma da grande codardo qual è si toglie la vita il giorno dopo. Un esame del DNA postumo alla sua morte rivelerà che era il padre del bambino mai nato.