@Pali

01/10/2024 alle 12:12

L'altra voce dello stadio

L'altra voce dello stadio

Per me è difficile toccare questo argomento, ma ne vorrei parlare. Lo scandalo che ha colpito il calcio milanese in questi giorni, con diversi ultras della Curva Sud e della Curva Nord di Milano, da uno spunto interessante su cosa significa veramente una passione e cosa significa veramente amare una squadra, perché spartirsi i soldi dei parcheggi, rivendere biglietti, o guidare un gruppo con odio e "sete di sangue", per me, nulla a che fare con il calcio. Voglio partire dall'inizio... La Fossa dei Leoni fu il primo gruppo di tifo organizzato in Italia e il 1968 è l'anno zero.

Cosa significava andare allo stadio prima di quell'anno? Il tifo milanista era la voce degli operai milanesi (i casciavit), quello dell'inter era la voce dei benestanti (i baüscia). La mia famiglia segue il Milan dalle sue origini... Il mio trisnonno era giornalista de' Il Calcio Illustrato, in un'epoca dove non c'erano televisioni e diritti TV, quel giornalino con 4-5 foto della partita era per molti l'unico modo di seguire la propria squadra. A seguire il calcio all'inizio del secolo erano veramente in pochi, e i calciatori, il giorno dopo la partita, si mescolavano tra le migliaia di operai delle fabbriche lombarde.

Nel 1925 Piero Pirelli, allora presidente del Milan, intuì la potenziale crescita di questo sport a Milano e in Italia. Così fece costruire lo Stadio San Siro. Non c'erano tornelli, non c'erano recinzioni e soprattutto non c'erano poltroncine. C'erano delle gradinate di cemento, e se pioveva ci si beccava tutta l'acqua.

Allo stadio si arrivava in tram, la macchina era una roba da ricchi... la metropolitana invece era ancora un concetto astratto.

Lo stadio San Siro, pochi anni dopo fu acquistato dal Comune di Milano, che fino all'inizio del secolo attuale, prendeva una fetta degli incassi. Era dunque d'interesse strategico ampliare lo stadio, così negli anni '50 fu costruito il secondo anello. Dove oggi siedono gli ultras, lì c'erano i "popolari", mentre nelle vecchie tribune sedevano i "distinti". Mio nonno aveva l'abbonamento nel settore che oggi è occupato dalla tribuna stampa. Allo stadio si andava con l'"abito della domenica".

E si arriva dunque a quel 1968, quando per la prima volta a San Siro si alzò un coro: "Leoni armati stiam marciando siam la Fossa dei Leon...dei leon..leon..leon...leon...leon...siam la Fossa dei Leon! Sangue! Violenza! Fossa dei Leoni!"

Lo stadio diventò un luogo dove sfogare la rabbia, qualcosa che va ben oltre quel rettangolo verde. Un disagio sociale che trovò sempre più violenza... Ne sa qualcosa Ivonne, una tifosa romanista che a San Siro, a soli 16 anni, rischiò la vita per una panca lanciata dalla rampe, che finì esattamente sopra la sua testa. Nel 1995 a Marassi un giovane tifoso genoano fu accoltellato... Capitan Baresi, assieme al capitano del Genoa, Torrente, scuri in volto, si avvicinano all'arbitro e pochi secondi dopo la partita fu sospesa.

Il calcio si è ammalato. Se all'inizio si provò a contenere l'epidemia, alzando recinzioni metalliche tra le tifoserie, poi ci si rese conto che questo non bastava. La violenza che affliggeva gli stadi fu contrastata con l'allontanamento da qualsiasi stadio italiano... Il daspo ha migliorato notevolmente la situazione degli stadi italiani, ma non ha risolto il problema.

È troppo comodo dire che quelle sono mele marce, è troppo comodo dire che Milan e Inter non sono coinvolte in questo scandalo. Io vorrei che la mia squadra, prima ancora delle istituzioni, non prenda le distanze, ma al contrario si dimostri responsabile e prenda PROVVEDIMENTI. Sarebbe un segnale fortissimo ad esempio che alla prossima partita a San Siro i giocatori si fermassero a salutare la tribuna centrale, anziché andare a rendere omaggi a chi per anni ha macchiato il calcio con gesti e linguaggi violenti. Sarebbe un segnale fortissimo se il Milan e l'Inter fermassero la gestione dei biglietti rivenduti.... Se non puoi partecipare, lo segnali sul sito di vendita, ricevi il rimborso e il posto torna disponibile. Se ci si accontenta di un foglio che dichiara la cessione del titolo di accesso, allora Milan e Inter sono complici, come è complice chi acquista biglietti al di fuori della rete di vendita di Milan e Inter.

Non basta dire che non tutti gli ultras sono così... se veramente ci si vuole smarcare da questi episodi, bisogna rompere con il passato e prendere una posizione chiara. Perché lo stadio non è di questi bulli... San Siro è lo stadio di tutti i milanesi, è di quei milanisti e interisti che per oltre un secolo di storia, dopo il derby si andavano a prendere un caffè insieme, dove pagava chi perdeva, ma al di là dello sfottò... ci si voleva bene.

C'è da dire però che se a dire "fuori i delinquenti dagli stadi" è Salvini, che si filmava e fotografava con Lucci... la cosa perde ogni credibilità. E d'altronde ora mi spiego perché dal 2018, quando nacque la squadra femminile rossonera, ad oggi, la Curva Sud non ha mai mostrato interesse nel portare il proprio sostegno alle ragazze, forse perché al Centro Sportivo Vismara non ci sono soldi da spartirsi? Probabile.

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7 commenti

@Tradizionalismo

3 mesi fa

Però non confondiamo la merda con la cioccolata. La fossa dei leoni era anima vera del tifo: c'era solo il milan e altri interessi rimanevano fuori dalla curva. A volte ci si scontrava con altre tifoserie? È successo, ma a malincuore, tra capi ultras che si ammazzano per denaro e scontri tra tifosi in cui ci scappa il morto, benché entrambe le

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