@Radiobed
La nausea
Probabilmente leggere Sartre a 15 anni non è stata una scelta saggia. Ho sempre sentito un forte senso di nausea, ma a seconda dei momenti della mia vita l'ho attribuita più volte a diverse situazioni che mi facevano star male. Ci sono stati momenti in cui non mi preoccupavo del mio benessere, ma mi preoccupavo di quello degli altri. Ciò ha generato forti discrepanze tra me e loro, perché io stessa manifestavo forti mancanze. Quando mi rendevo conto di questo, ho cercato di dedicarmi di più a me stessa. Per poco tempo riuscivo a sopprimere quello stato d'animo con un atteggiamento pragmatico e più consapevole delle mie capacità. Il problema è che poi si ripresentava di nuovo quella sensazione. Stare insieme alle stesse persone, negli stessi posti, con gli stessi vestiti, parlando delle stesse cose e potrei continuare all'infinito, mentre io invece stavo combattendo una guerra contro me stessa che mi avrebbe cambiata, mi dava solo la nausea. Non voglio sentirmi diversa dagli altri in questo senso, perché so che questi pensieri sono nostre prerogative, ma a differenza degli altri non riesco a ignorarle. Sempre così, per tutta la mia vita. Sto in mezzo agli altri e mi sembra di stare all'inferno. E ciò è curioso, perché quando mi gira bene so essere molto estroversa, socievole e solare. Ma sono rari i momenti così, perché la costante è sempre quella. Vorrei poter fuggire da tutti il prima possibile, ma mi sento intrappolata nella falsa tolleranza che nutro nei loro confronti