@Robin_
Ma voi sentite di avere uno scopo nella vostra vita? Forse non è la domanda giusta, ma siete coscienti di dove volete arrivare, chi volete essere? (non parlo di lavoro da fare). Come realizzazione di sé
Io mi sto rendendo conto che non ho nulla di tutto questo. Mi sono illuso e auto convinto di avere tutto chiaro davanti per gli ultimi 4 anni. Ma era una presa in giro verso me stesso. Oltretutto erano convinzioni basate esclusivamente sul lavoro che volevo fare. Abbastanza povero come obbiettivo. Credo sia da dare più importanza anche a che persona si vorrà essere, cosa si vorrà fare, come si vorrà approcciare al mondo. Non sono cose da dare per scontate né cose che si possiedono già. C’è un percorso da fare durante tutta la vita. Non si è mai arrivati. La cosa più difficile però è rendersi conto che il percorso è da incominciare. Tirarsi su le maniche e darsi da fare. Altrimenti la crescita anagrafica non sarà mai seguita da una maturazione personale. È molto difficile, almeno per me, prendere consapevolezza di questo. Bisogna essere capaci di fare introspezione. Eviscerare il proprio essere. Comprendere chi si è. Estremamente complicato da fare. Togliere le proprie convinzioni, sicurezze e difese e buttarle. Denudarsi e rendersi vulnerabili. Costruirsi con i giusti materiali. Perché l’unica casa ne I tre porcellini che resiste all’aria è quella fatta di mattoni. Paglia e legno crollano e si incendiano facilmente. C’è sicuramente chi di voi è più fortunato (o è stato più bravo) in passato e si trova già nella casa di mattoni. Altri, cresciuti in condizioni diverse, hanno dovuto preoccuparsi d’altro per molto tempo. Non era tanto importante la casa, ma non morire di fame. Bisogni primari che vengono anteposti. Ma quando poi, da un certo periodo della vita, la fame non è più un problema, ci si rende conto di quanto faccia schifo la casa. Perdite d’acqua, spifferi, intonaco scrostato, muffa, finestre spaccate e erbe infestanti attaccate sui muri. È qui che bisogna decidere se si vuole continuare a vivere lì come uomini-bestie con un tetto rotto sulla testa, oppure decidere di demolire tutto. Ciò comporta il subire le intemperie per un bel periodo, mentre si costruisce qualcosa di più solido e sano. La scelta giusta magari non esiste, ma una scelta è da fare.