@Ciaoscrivocose
ciao a tutti, vi faccio gli auguri di buon anno. Come state? Ho scritto una recensione sul libro Mille splendidi soli. Fatemi sapere che ne pensate☀️
L'altro giorno ho portato a termine la lettura di questo affascinante romanzo. Non nego che inizialmente ho avuto qualche esitazione a iniziare e poi a proseguire il racconto, tant'è che è stato per qualche settimana a prendere polvere sul mio comodino. Ma sono felice di essermi impuntata nel voler aggiungere questo libro tra i libri letti.
"Mille splendidi soli" è stato pubblicato nel 2007 negli Stati Uniti da Khaled Hosseini, nato a Kabul nel 1965. Oggi vive in California ed è laureto in medicina. È anche autore del romanzo "Il cacciatore di acquiloni" pubblicato nel 2003.
Mille splendidi soli racconta la storia di due donne: Mariam e Laila che vedranno i loro percorsi unirsi, diventando una la spalla dell'altra. La loro vita è caratterizzata da dolorose e importanti perdite:
Mariam a soli quindici anni vede la propria madre suicidarsi, e subisce il tradimento del proprio papà.
Laila, invece, proprio quando pensava che la sua vita stesse finalmente per cambiare, perde entrambi i genitori in un'esplosione.
E poi ci sarà la presenza di un uomo, Rashid, che le metterà faccia a faccia con la triste e ingiusta realtà che una donna e moglie in Afghanistan è costretta a vivere.
Mi piace considerare entrambe le donne una l'amica geniale dell'altra. Mariam con la sua esperienza passata e gli anni di vita in più, è in grado di sostenere emotivamente Laila. Quest'ultima invece, grazie alla cultura ricevuta in un primo momento a scuola e poi dal padre, è capace di fare capire a Mariam che può esserci un futuro diverso da quello che le "tradizioni" e gli stereotipi della loro società retrogada e maschilista pretendono. Permettendole di vivere la vita con speranza e con sogni.
Il racconto avviene in terza persona e il narratore è esterno. Luogo e tempo sono ben determinati. Le vicende si svolgono in diverse cittadine dell' Afghanistan, intorno al 1970. L'autore utilizza un linguaggio medio-alto con l'inserimento di eventi storici. Prevalgono le sequenze narrative. Moltissime sono le figure retoriche, in particolare metafore e similitudini, che aiutano il lettore a comprendere meglio determinate situazioni e sensazioni.
La lettura di questo romanzo è stata agghiacciante, ma necessaria.
Più leggevo, più la mia angoscia aumentava. Hosseini nelle pagine di questo libro è riuscito a inserire perfettamente il dolore di donne obbligate a non vivere, e la cattiveria di uomini mossi dall'ignoranza e dalla crudeltà.
Non ho avuto alcuna difficoltà nell'immedesimarmi all'interno della narrazione, sarà perché sono una donna.
Perché a volte ho visto negli occhi di alcuni uomini un qualcosa che ogni volta mi ha obbligata ad abbassare lo sguardo, a camminare più veloce e a prendere il mio cellulare in mano nell'intento di chiamare qualcuno.
I temi affrontati sono molteplici.
Non ho potuto fare a meno di notare una somiglianza, che non so se sia voluta o casuale, con il romanzo "Il cacciatore di acquiloni". Infatti sia qui (per quanto riguarda Mariam), che nell'altro romanzo vi è un rapporto conflittuale con il padre dei protagonisti. Il padre è per il/la figlio/a una figura di profonda ammirazione e stima. Ma egli, invece, vede il proprio figlio come qualcuno da cancellare.
Mariam per l'appunto resta molto delusa quando scopre che il proprio papà non è l'uomo amorevole e buono che lei era convinta fosse.
E lei stessa capirà che le persone più importanti per noi, sono le stesse che non esiteranno a prendere un coltello e conficcarcelo al centro del nostro cuore, lasciandolo sanguinare.
Un tema al quale Hosseini si è dedicato è sicuramente il credere ai propri sogni e lottare per questi. Penso che sia Laila la portatrice di questo argomento. È lei quella che ha fatto qualsiasi cosa, rischiando anche la vita, pur di essere felice. I sogni non sono solo progetti da realizzare, ma anche elementi essenziali che possono non concretizzarsi e che comunque
ti aiutano ad alzarti ogni mattina dal tuo letto senza troppi pensieri che ti annientano l'anima.
La speranza, specialmente nella vita di Laila, è fondamentale. Speranza di un presente migliore, e poi di un futuro altrettanto bello. Speranza di uomini migliori, e Tariq uno dei personaggi della storia, è speranza che possano veramente essercene.
È evidente quanto sia importante la cultura.
"La cultura è potere." non c'è altra affermazione più vera. L'ignoranza, l'ignoranza delle donne afghane soprattutto per quanto riguarda i diritti e la giustizia, è qualcosa che a chi vuole aumentare il proprio potere, agli uomini che vogliono imporre la propria supremazia, fa comodo. L'ignoranza porta queste donne a convincersi del fatto che quello che subiscono sia normale. Mi ricordo ancora quando l'autore descrisse in una delle pagine del romanzo, donne afghane che camminavano ritornando a casa chiacchierando tra di loro. Ammetto che di fronte queste righe non ho potuto fare a meno di sospendere per qualche secondo la lettura. Mi ha inquietato la tranquillità di queste donne che percorrendo la strada per ritornare nella loro abitazione, erano consapevoli che una volta circondate da quattro mura, a una parola sbagliata, a un gesto sbagliato, sarebbero state punite.
Infine il tema centrale è sicuramente la condizione della donna. Vista come un'inutile, ingombrante oggetto.
Oggetto sessuale su cui soddisfare la propria eccitazione.
Sacco da box su cui sfogare la propria rabbia.
Ciò che più mi irrita è ritenermi fortunata di essere nata in un Paese dove le donne vengono più o meno rispettate. La verità è che il maschilismo c'è, esiste, circonda ogni donna e arriva a lasciare segni indelebili, fino a togliere il respiro ad alcune di noi.
"Il dito accusatore dell'uomo troverà sempre una donna cui dare la colpa" questo scrive Hosseini. Invito ognuno di voi, a pensare, a parlare, ad agire, a vivere in un modo che possa portare questa frase a diventare surreale.
Consiglio assolutamente la lettura di questo libro. I messaggi inviati dall'autore sono di profonda importanza. Ritengo che nella vita ci siano libri che devono assolutamente essere letti, e "Mille splendidi soli" è uno di questi. Rileggerei assolutamente questo romanzo.
Voi l'avete già letto? Vi è piaciuto?