@Holden_Caulfield

2 settimane fa

Le persone sono più pigre, perché? Ci siamo accomodati troppo?

Le persone sono più pigre, perché? Ci siamo accomodati troppo?

Anche, ma oggi è molto più complicato rispetto a prima comprendere le questioni. I social hanno allargato il nostro mondo in modo impensabile, ci troviamo davanti a un'enorme e dispersivo orizzonte d'informazioni. Il cervello va in sovraccarico cognitivo, cerca spasmodicamente informazioni senza comprenderle o ricordarle, passa poi alla successiva e perde la capacità di giudizio. Non si riesce a capire quali siano le fonti attendibili, di fronte a due informazioni contrastanti si verifica il paradosso dell'asino. Due balle di fieno identiche, l'asino non sa quale scegliere e nell'indecisione non mangia, muore di fame e di sete. È questa una delle cause della pigrizia crescente: di fronte al dilemma, privato del senso critico, l'uomo sceglie di non scegliere. Non è in grado, scegliere è faticoso e difficile. È una condizione dalla quale si può uscire, ma qualcuno non ha gli strumenti ed altri non hanno semplicemente voglia. In un modo così grande, prendere posizione sembra inutile e al contempo un rischio enorme.

Inoltre, di fronte a tutto quel caos, rifugiarsi in una nicchia lontano da tutto, uno spazio sicuro, sembra molto più confortante. Non vedi che tutti ti crolla intorno, non provi angoscia per la tua impotenza e ansia per la tua fine imminente. È molto comodo per chi guadagna sull'indifferenza e sull'ignoranza. Lo strapotere dei social è minaccioso, perciò viene deviato su sciocchezze, viene indirizzato come un fiume nella soluzione più comoda. Come Musk su X mentre tenta di sabotare Wikipedia.

Allo stesso tempo, le foto dell'ingresso in pompa magna di Luigi Mangione hanno un'altro obiettivo: si sono accorti del simbolismo del personaggio, perciò hanno deciso di mostrare al mondo che succede a chi si oppone in modo esagerato. È un modo per ridurre il potere del popolo, per spingere a sentirci sempre più impotenti, ridurre la spaventosa potenza dei social. Osannato sui social, criminale nella realtà, che è più importante, è questo il messaggio che vogliono mandare.

Da una parte Musk, che ha compreso il potere dei social e cerca di usarlo a suo vantaggio, di dominare la marea con i soldi. Dall'altro lo Stato di New York, che cerca di schiacciare il potere dei social con il martello del giudizio, imponendosi come padrone.

Sembrano metodi così opposti, eppure sono correlati. Entrambi vogliono la stessa cosa, garantire il potere dello status quo. Entrambi sono disposto ad appoggiarsi l'un l'altro nel loro compito, creando un cortocircuito divisivo. Dividi ed impera, che è anche una delle tattiche di Musk, che alimenta finti consensi per generare discussione e spingere le persone a schierarsi sempre più distanti l'una dall'altra.

Noi rimaniamo lì, inermi e immobili, in balia di queste due forze che ci vogliono anestetizzate e ci bastonano se abbiamo un'opinione non in linea con lo status quo. Il vittimismo è uno di quei bastoni, o almeno da il via alle bastonate.

Siamo isole al giorno d'oggi, e in alternativa siamo schegge impazzite. Qualsiasi cosa sembra sbagliata, la discussione è perenne e sfiancante, ci perdiamo nelle nostre nicchie per preservare la nostra sanità mentale, ma non funziona. Non esiste sicurezza sul web, tantomeno sui social.

È una rete, quanto è facile rimanere impigliati? Di conseguenza, l'astinenza è un'alternativa preferibile a rimanere bloccati, ma è davvero più libera?

Pigrizia indotta e pigrizia voluta, non c'è molta differenza. La società di oggi è liquida, potrebbe cambiare presto contenitore e quindi forma, ma questo senso di alienazione indotto ed autoinflitto cambierà?

C'è molta sensibilizzazione al giorno d'oggi, ma la cronaca è così ripetitiva che la sentiamo sempre più distante. Percepiamo tutto non come se fosse successo a noi, ma anche a noi. Il sostegno che crea questa condizione, il supporto che diffonde, viene accompagnato dal senso di inadeguatezza.

Con un mondo così grande, tutto sembra sbagliato, ma può anche essere giusto. È un'epoca dove la morale perde il mordente, dove si piega agli applausi ma svetta come un faro. In questo contesto, il genocidio della Palestina ha avuto un effetto incredibilmente complesso sulla struttura social. Gli idoli stanno crollando, ma ce ne saranno altri. Il divario tra social e televisione è sempre più evidente, la lotta si anima, le fazioni crescono e nessuno può fidarsi di nessuno. L'individualismo sembra una necessità, e i social sono lo strumento per stroncarlo o onorarlo.

Sì, la pigrizia è una colpa, ma a volte è l'unico modo per volerti bene. La lente d'ingrandimento sugli errori troverà sempre qualcosa, come fai a capire come muoverti ormai? Hai sempre un fianco scoperto, c'è bisogno di tempo per ripararlo. È una situazione complessa, e la mano delle dirigenze cerca sempre di spingere dove può, ma non sa che pesci prendere: Elon Musk con i suoi soldi sta buttando le reti da pesca migliori sul mercato, ha i radar migliori al mondo per identificare i punti su cui fare pressione, ma la verità è che questo mondo ormai è troppo grande anche per i suoi soldi. La dirigenza non è efficace come un tempo, perché non sa più orientarsi.

Stanno tutti dietro a Musk, perché lui è l'unico che sembra sapersi orientare. Ma non durerà a lungo: Musk ha soldi, strumenti, analisti, tirerà per un po', ma è impossibile prevedere ogni cosa. Farà un passo falso, chi troppo vuole nulla stringe. È bravo, ma l'impeccabilità nel mondo social ha vita breve.

Devo mangiare e non ho voglia di correggere.

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2 commenti

@Detective

14 giorni fa

(Non ho letto tutto) Musk è un coglione di estrema destra veramente stupido e con una cultura politica davvero misera. Un essere che non so se sia più stupido o cattivo, che non ha inventato un beneamato cazzo e fa semplicemente il ceo, per definizione il lavoro meno faticoso e più ingiusto che esista. Serve coscienza di classe verso queste persone

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