@Namskot

20/05/2023 alle 19:54

Il tradimento femminile nei miti greci

Il tradimento femminile nei miti greci

Apollo fu il primo a uccidere mostri; poi Cadmo, Perseo, Bellerofonte, Eracle, Giasone, Teseo. Alla serie degli uccisori di mostri risponde la serie delle traditrici: Ipermnestra, Ipsipile, Medea, Arianna, Antiope, Elena, Antigone. Queste donne non hanno un Dio come capostipite, ma una sacerdotessa , “Io” la sacerdotessa che tradisce la sua dea Hera, nel cui santuario viveva. «Io ci mostra il risveglio della donna dal lungo sonno di un infanzia mai turbata, di una felicità inconsapevole, ma perfetta, all'amore torturante e consapevole, che per sempre sarà la voluttà e la pena del tempo stesso della sua vita, abbagliata dalla divinità di Zeus».

Il gesto eroico della donna è il tradimento: la sua efficacia sugli eventi non è minore di quella dell'uccisione dei mostri. Abbattuto il mostro, rimane l'impurità che perseguita l'eroe. Poi rimane la forza delle spoglie dissecate, che l'eroe usa come arma, a proprio vantaggio. Eracle si copre con la pelle del leone Nemea, Perseo brandisce in battaglia il volto pietrificato della Gorgone. Poi rimane il vuoto e il brusio umano. La via dell'istimo diventa transitabile, si commercia, e si compongono poemi in cui si ricordano eroi e mostri.

Gli effetti del tradimento femminile sono forse più sottili e meno immediati, ma non meno devastanti. Elena provoca una guerra che falcidia l'intera stirpe degli eroi per un epoca tutta nuova, dove gli eroi saranno ricordati solo nel canto. E, anche come opera civilizzatrice, il tradimento femminile non è meno efficace dell'uccisione di mostri. Il mostro è un antagonista vinto in uno scontro; la traditrice sopprime, nel tradimento, la propria origine, distacca la propria vita dal suo contesto naturale. Arianna segna la rovina di Creta, dove è nata; Antiope muore combattendo contro le amazzoni, sue suddite che sono accorse fedelmente a salvarla; Elena guida al tramonto gli eroi che ha amato; Medea abbandona il paese della magia, e giunge nel paese della legge, Atene; Antigone tradisce la legge della sua città per un gesto di pietà verso un morto che non appartiene alla città.

Come una spirale, il tradimento femminile si avvolge su se stesso, rinnega continuamente ciò che è dato. Non è la negazione che agisce sullo scontro frontale e mortale, ma la negazione che è un lento scindersi da se stessi, opporsi a se stessi, annullarsi in un gioco che può esaltare o distruggere, e generalmente esalta e distrugge.

L'uccisione dei mostri e il tradimento femminile sono due modi di agire della negazione. Il primo sgombra uno spazio, lascia un vuoto evocatore là dove era un troppo pieno, folto di teste e di tentacoli, un arabesco di squame. Il tradimento femminile non muta gli elementi dello spazio, ma li ridispone. Certi pezzi sulla scacchiera invertono il loro potere, il bianco colpisce il bianco e il nero colpisce il nero. Dietro questo sconcerto e confusione si cela per la prima volta un inversione di ruoli necessaria all'opera civilizzatrice.

Ed è sempre una donna ad opera questa inversione, c'è un ottusità dell'eroe che lo obbliga sempre a seguire una sola traccia. Perciò l'eroe ha bisogno di un completamento, di un altro modo della negazione. La donna traditrice completa l'opera dell'eroe: la porta a compimento e la estingue. Ciò avviene in accordo con la storia, fa parte dell'opera civilizzatrice dell'eroe sopprimere se stesso. Perché l'eroe è più mostruoso dei mostri, subito dopo i mostri muoiono gli eroi.

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5 commenti

@Mistral_

2 anni fa

Apollo è entrato nella storia per suo figlio apelle

+1 punto

@Marowak

2 anni fa

Interessante

+1 punto

@Lulaina

2 anni fa

Illuminante e intratteniente

+1 punto