@Lulaina
Ieri in classe dalla noia ho scritto una poesia. E NON È BAROCCA STRANA
Poesia in risoluzione della noia
Calda giornata d'ottobre:
Il sole alto nel cielo
Brilla come luce d'agosto;
I contadini cercan l'ombre
I salici fanno un velo
Su cui le rondini trovan posto.
Fuori le chiome la brezza smuove
Ma le mura possenti di questo carcere
Fanno scudo dalla vita e dal bello,
Sempre posti a prove nuove
Ma per poco al mezzodì possiam pasciere
Rimirando il fardello e sognando il cancello.
Uno dorme, alla colonna appoggiato
L'altra ha la faccia sul banco spalmato,
Chi la schiena si fa grattar sopita
Chi per disperazion si dà ad attività gradita
E graffita e disegna sul bianco foglio
E d'ascoltar l'incompetente io non voglio.
Dell'iberica lingua c'insegna le basi
Ma all'alloro siamo ormai arrivati
Et infido Paese! : l'argento è versato
A precettori che allievi sembran quasi:
Domando al Dio perché unì i nostri fati.
Dalla noia alla poesia il tempo ho dedicato.
Son cinqu'anni eppuro non sembran tanti
Che siam legati tristemente in questi campi;
Mi domando se quando usciti di questa gabbia
Avremo appreso ciò che il singol sol impara
O s'altra nozion ci dicevan con caparbia
Questi ladri di denaro che fan Socrate girare [ne la tomba
La campana è suonata e la folla s'è levata
Ogni accore per uscir da la classe,
Glu amici son riuniti e l'aria è respirata.
Son tutti ascosi dietro la palestra accumulati
Fumando occulti per confarsi alle masse
Ma il tempo è breve e per nulla si son [affannati