@Friendly_rock
Pensavo
Ho notato un pattern comportamentale che tende a reiterarsi molto spesso soprattutto nelle mie coetanee (adolescenti), che in realtà penso riveli un problema che nel loro caso si manifesta palesemente, ma che in realtà è estremamente diffuso (negli altri casi semplicemente si manifesterebbe in altro modo). Dunque, è qualcosa che ho pienamente realizzato soltanto dopo la mia ultima interazione con una sedicenne su Slowly. Per chi non lo sapesse, Slowly è una piattaforma che consente di inviare lettere (il cui tempo che impiegano per arrivare a destinazione è proporzionale alla distanza dal ricevitore) a persone in tutto il globo. Ne consegue che noi stessi possiamo ricevere lettere casualmente.
Ebbene, molto in sintesi, esattamente il 2 gennaio mi arriva una lettera da una ragazza sedicenne italiana. Conversiamo, ci troviamo molto bene, e lei mi chiede di scambiarci i numeri di telefono per chattare su whatsapp, e acconsento. La sera stessa in cui ci siamo scambiati i numeri, facciamo una breve chiamata che sembra essere piacevole. Terminata la chiamata, dopo tipo un'oretta, non solo mi blocca su whatsapp, ma addirittura si cancella da Slowly (nemmeno mi blocca lì, proprio si rimuove dalla piattaforma).
È in realtà un comportamento che negli anni ho visto reiterarsi tantissimo nel tempo, anche qui su insegreto, riproponendosi in modi analoghi a quello che ho appena raccontato (non sempre così drastici fortunatamente). Poiché ci ho ormai fatto l'abitudine (però mi ha comunque urtato un po' essere bloccato da una persona che mi stava simpatica e a cui stavo cominciando affezionando), non ci ho rimuginato su tantissimo, anche perché la conoscevo da una settimana.
Dunque, il pattern in questione, come credo sia ormai desumibile, è la paura dell'infatuazione. O meglio, ovviamente non sostengo che si stesse infatuando di me, tuttavia il processo di affezione nell'umano è molto simile all'infatuazione, soprattutto durante l'adolescenza. Ad ogni modo, si tratta di una grande paura nell'affrontare emozioni forti, con le quali però, nella società odierna, si ha un rapporto ambivalente. Nel senso che ormai le persone, ma adolescenti soprattutto, sono polarizzate tra chi cerca tantissimo emozioni forti, e chi invece vuole ristagnare nell'apatia (anche se c'è una buona fetta che rientra in entrambe le casistiche, in tempi alterni). Sono giunto a questa conclusione considerando non solo quanto ho potuto conoscere di lei, ma anche i casi che mi sono capitati precedentemente. È indubbiamente vero che la distanza renda difficile il rapporto con sensazioni forti e importanti nei confronti di una persona che è fisicamente molto distante, tuttavia penso che sia praticamente assente una solida integrità emotiva da cui far nascere queste sensazioni. Sensazioni che pur sempre nascono da noi stessi in reazione con l'altro.
Il problema di questo problema (mi piacciono i giochi di parole 😃), è che a lungo andare, in un mondo iperconnesso e immerso in un'epoca in cui la velocità del progresso tecnologico aumenta esponenzialmente, è importante avere gli strumenti necessari per affrontare cambiamenti così drastici. Il problema è che in una situazione del genere non è nemmeno possibile poter sviluppare tali strumenti. E così viene a crearsi una situazione analoga all'inflazione 😁.
Siamo rovinati lol.
Non penso che qualcuno abbia letto il papiro. Ma avevo voglia di scriverlo e condividerlo ma non sapevo dove, per cui...