@Quiquern

22/02/2023 alle 22:12

Con un blocco alla gola e un pianoforte come spalla

Con un blocco alla gola e un pianoforte come spalla

Mi sento una merda

Sono tornata poco fa e mai lo avessi tirato fuori quel discorso stamattina. Boh davvero mi sento una merda. Per una volta che voglio fare qualcosa di diverso, essere più normale, come gli altri e poi mi sento dire ste cose, che fanno ancora più male. Che poi lei non sa nulla, non me ho parlato con nessuno figuriamoci se l'ho fatto con i miri genitori. "Mi è bastatk vedere i tuoi occhi a capodanno" minchia ma che cazzo ne sai, che poi forse la cosa che più mi fa stare male è che pur non sapendo nulla mi sa ci ha azzeccatk, tanto sono sempre la solita cogliona quella è la sostanza. È che davvero ne ho abbastanza di stare così, non ce la faccio più a dover subire in silenzio, a scrivere qui per sentirmi meno sola e cogliona, ottendendo solo il risultato opposto. È tutto così opprimente, mi sento affondare. E i mieo occhi sono fottuti ogni giorno ormai, mica solo a capodanno. Poi non bastavano le materie merdose che sono uscite, ora ho pure la prof che mi odia, perché vai e spiegaglielo a quella befana che se le cose non sono state fatte è colpa della situazione merdosa in cui vivi da mesi. Mi sento il respiro mancare, e la faccia me la strapperei davverk

L'altro giorno ho finito il libro, davvero bello, sono contenta di averlo

E boh mi sento ancora uno schifo, per tutto, un'illusa di mweda. Mi illudo di poter fare le cose, di wsserne capace, di stare bene, di far star bene anche gli aktri e poi sono cosi. In questo mkmentk voglio solo sparire non ne posso più di nulla, sarò anche una vigliacca di merda ma non ce la faccio più. Cristo. Alle elementari una volta per Natale dovevamo colorare degli angioletti. Erano delle sagome fotocopiate, e noi dkvevamo usare i pennarelli. Ne avevo fatto uno e andava bene, ma dovevamo farne tanti. Uno lo avevo fatto come me, un altro nero come una bambina conosciuta al parco, uno con la tunica azzurra, un altro rosa. La maestra controllava quelli finiti e li faceva rifare se non andavano bene. Dei miei andava bene solo il primo, gli altri "li colori male". Allora cazzo io mi concentravo, cercavo di non uscire dai bordi, di non lasciare le macchie di oennarello, ma più ne facevo più erano sbagliati. Allora ricominciavo, cercavo di non sovrapporre i tratti, di colorare meglio gli occhi, cosa c'era di sbagliato non lo capivo, oensavo fosse il come coloravo. Dopo due ore avevo fatto più di venti angioletti tutti sbagliati, appallottolati dalla maestra e finiti nel cestino, io in lacrime. Continuava a urlare, a dire che non capivo nulla. Alla fine poi mi aveva detto che sbagliavo i colori, non ne voleva con gli occhi e i capelli scuri, dovevano essere tutti biondi con gli occhi chiari. Li avevo raccolti dal cestino e li avevo portati a casa, mamma poi li aveva appessi ovunque hahdhw. Cristo però, mi sembra di essere tornata in quel limbo del cazzo dove per ore coloro male degli angioletti del cavolo, trattenendo le lacrime. Ogni cosa ormai perde di senso

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