@Alessi_
Porto una riflessione fatta in classe
La mia riflessione parte dalla domanda “come mi sarei sentito io?” e “come posso spiegare una tale azione da una persona?” e “come posso mettermi nei suoi panni?”
Sabato mattina sono stato interrogato dalla professoressa di latino sull’ Eneide del Verginello Virgilio, nello specifico sul libro IV dell’opera e quindi sulla figura di Didone. Lei, anche nelle interrogazioni precedenti, aveva sostenuto la tesi che il suicidio di Didone era di per se errato in nome delle responsabilità che la regina ha nei confronti del suo popolo.
Penso che Didone fosse umana e avesse dei sentimenti. Aveva tutto il diritto di fare ciò che ha fatto, si tratta di un azione legittima.
Secondo il mito, nel momento in cui Enea sbarcò a Cartagine Venere mando Eros per suscitare nel cuore della regina un profondo amore.
Il sentimento è suscitato dal dio dell’amore in persona e mi sembra più che logico affermare che si trattava di vero amore. Quando mi sento vilipeso nella componente più profonda del mio animo ho, come è più che giusto, una reazione. Didone, bisogna ricordare, si rende colpevole di un altro atto deplorevole: tradisce il voto che aveva fatto al marito Sicheo che prevedeva che la donna non si sarebbe potuta unire con nessun altro uomo dopo la sua morte. Si tratta, non di una scelta obbligata dall’uomo, bensì un atto di profondo amore di lei nei suoi confronti poiché il giuramento è fatto quando il marito muore.
In base a quanto detto si capisce che Enea ha ferito nel profondo Didone, facendole commettere un atto che lei non avrebbe mai fatto sapendo del fuggevole amore dell’eroe.
Personalmente avrei reagito vendicandomi, anche perché Didone aveva a disposizione un esercito molto forte e lei stessa era descritta come una guerriera nella mitologia… il suicidio, però, mi appare più che plausibile nel contesto mitologico in cui ci troviamo.
Devo ammettere che personalmente voglio trovare il vero amore ed in generale non concordo con Virgilio. L’idea che un sentimento di possa essere passeggero si può riscontrare varie volte nell’autore: in chiosa alla egloga seconda delle bucoliche scrive “se questo non ti vuole, troverai un altro Alessi”.
Cosa ne pensate voi?
Vi chiedo l’accortezza di non giudicare con valori moderni ciò che è antico ma di immedesimarvi.