@Ciaoscrivocose
come state? mini sfogo
La scorsa settimana settimana per me è stata orrenda. Solo ieri sera e oggi sono riuscita a sfogarmi, piangendo qualche lacrima. La verità è tutta racchiusa nel testo dello screen fatto dalle note del mio tel, che vi ho condiviso. In questi giorni più di tutti ho sentito il peso di una competizione tra me e gli altri completamente malsana.
Perché purtroppo baso il mio valore solamente su quante volte io alzo la mano in classe e su quante risposte corrette io dia.
E questa cosa vi giuro mi sta distruggendo.
Io ho una sorella gemella, e penso che per quanto riguarda quello che vi ho scritto poco fa, questa cosa non mi abbia mai aiutato. Da sempre le persone in qualche modo hanno fatto dei confronti tra me e lei. Siamo sempre state messe su una bilancia, non immaginate quella elettrica ma questa:⚖️
Io su un piatto, lei sull'altro. E il piatto che rimaneva sempre più alto, perché più leggero e in un certo senso meno importante l'ho sempre occupato io. E sono convinta che sia tutt'ora così. I paragoni fatti non solo da estranei ma anche da professori mi hanno portata a convincermi del fatto che io non debba essere migliore di me stessa, ma degli altri. E capite quanto questa cosa sia distruttiva?
A 11 anni, in prima media, ero una bambina, una mia prof mi disse senza alcuna esitazione durante il colloquio con i genitori che mia sorella è su una strada più avanti alla mia. Non sarà una frase di quelle che ti lascia a bocca aperta, ma vi giuro che, nonostante siano passati anni, mi ricordo ancora di come io avessi sentito il mio cuore frantumarsi in diversi pezzi.
Perché quella frase andava a confermare una delle tante insicurezze e dei tanti dubbi che una bimba 11enne ha: non essere abbastanza.
Con la scuola questa situazione va ad amplificarsi sempre di più, il peso delle aspettative, l'ansia dei voti, di ciò che devo dire, di ciò che non dico, mi appesantiscono sempre di più.
Non sopporto quando non so tante cose quanto un'altra mia compagna, perché sento che in questo modo non potrò mai guadagnarmi il rispetto e la stima del docente che mi ritrovo davanti.
E aggiungi peso su più peso finisce che la schiena cede. Le gambe crollano, e tu ti ritrovi inerme sopra un letto, con le guance che vengono rigate dalle tue lacrime.
Il rumore diventa silenzio.
I pensieri diventano lame affilate.
Tu diventi il tuo nemico.
Stasera sono riuscita a trovare nel silenzio del dolce rumore.
Nelle lame affilate delle mani amiche.
In quel volto nemico un bimba da abbracciare.