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Alla domanda su chi sia il miglior pilota di tutti i tempi, la risposta non è mai univoca: chi dice Senna, chi dice Schumacher, eccetera... ma guardare i numeri non basta, bisogna considerare l'epoca in cui un pilota ha scritto la storia e soprattutto gli avversari. Quando questa domanda fu posta al Kaiser Michael Schumacher, la risposta fu immediata: Fangio.

Juan Manuel Fangio vinse ben 5 titoli mondiali quando la Formula 1 era completamente diversa. Pochissime gare che duravano tantissime ore, che portavano pilota e vettura allo stremo delle forze. Fangio è sopravvissuto a un epoca in cui chi partiva non sapeva se sarebbe arrivato vivo al traguardo. Lui però attraversò questa epoca incolume, vinse 24 gare, con uno stile di guida impeccabile, mai un errore, mai una sbavatura. Guardate anche le immagini dell'epoca... Si correva con un casco a scodella, e degli occhialetti per proteggere gli occhi. Al traguardo (purtroppo le immagini in bianco e nero non rendono bene l'idea), i piloti arrivavano con il volto completamente nero, sporco di fuliggine.

Ma soprattutto guardate le vetture e chi le guidava. Macchine grosse, pesanti, tutte basate sulla potenza del motore, e soprattutto senza alcun assistenza alla guida. Non c'era servosterzo o cambio semiautomatico. Questo spiega perché i piloti dell'epoca avevano braccia da camionisti.

Non solo Formula 1, Fangio vinse ovunque: alla Mille Miglia, alla Carrera Panamericana nel 1954, al Nürburgring nel 1955 e alla 12 Ore di Sebring nel 1956 e nel 1957. L'unica bestia nera: la 24 Ore di Le Mans, conclusa sempre con un ritiro.

L'Autodromo di Monza omaggia il pilota argentino con una scultura al centro del paddock, qui, dove Fangio vinse due volte e conquistò 5 podi.